Per il diritto alla città, Roma non è in vendita
Ecco il trattamento riservato dal centrosinistra di Ignazio Marino a chi, nella crisi delle politiche culturali di questa città, costruisce un’alternativa concreta e accessibile a tutti, un volto che relega una parte della città nei meandri della marginalità e dell’esclusione valorizzando quella vetrina romana fatta di turisti e grandi eventi. Una città fatta di apparenza che, di fatto, non riesce a curare e valorizzare il patrimonio artistico-culturale di questa città e né tantomeno a colmare quel vuoto istituzionale che, per mesi e fino a due giorni fa, ha lasciato scoperto l’assessorato alla cultura. In poche parole una città programmata a misura del profitto e della rendita e non di chi la vive.
Ma sul piatto, fortunatamente, c’è tanto altro. Un pullulare di spazi sociali che nel tessuto romano offrono la possibilità di costruire ed immaginare alternativa. Realtà sociali ed autorganizzate che si oppongono, attraverso pratiche di riappropriazione dei propri diritti, alla depredazione in atto sui nostri territori. Realtà che attraverso l’attivazione collettiva hanno definito luoghi fisici di confronto e dibattito dalle occupazioni abitative, sportelli informativi e di lotta, biblioteche autogestite, aule studio e tanto altro, dove produrre e far sedimentare una lettura critica e punti reali di rottura a questo modello di sviluppo. Spazi fisici dove meccanismi resistenza devono lasciare il passo a meccanismi di attacco e di lotta.
In tanti e tante abbiamo attraversato ieri le strade di Roma, con un susseguirsi d’interventi dal camion che sono stati cassa di risonanza delle tante lotte e vertenze che quotidianamente portiamo avanti. Fiumi di parole che dall’infame e recente attacco al popolo palestinese, dall’ignobile sgombero del cine teatro Volturno così come dagli ultimi arresti, denunce e misure cautelari, sprigionano il senso e la matrice comune di una lotta che va costruita collettivamente. Inoltre, la conferma di tutto questo ci arriva poche ore fa, i movimenti di lotta per la casa subiscono un ulteriore attacco con la condanna in primo grado del processo riguardo l’iniziativa al CIPE nonostante il pm avesse chiesto l’assoluzione degli imputati. Tra cui Paolo, ai domiciliari insieme a Luca, condannato a 1 anno e 6 mesi senza alcuna sospensione.
La giornata di ieri ha fatto emergere la consapevolezza che esiste una Roma presente, capace non solo di reagire agli attacchi subiti, ma disposta a produrre elementi di attacco alla prepotenza e alla violenza in atto sulle vite di chi abita la città. Una Roma solidale per le misure cautelari subite questa settimana, che ha ribadito la propria complicità nella giornata del 12 Aprile, e che più, in generale, richiede l’immediata revoca delle tante misure cautelari tra obblighi di firma, dimora e domiciliari comminate fino ad oggi per le piazze dello scorso autunno, nonchè per le campagne contro sfratti e sgomberi per il vile piano casa, tanto di case quanto di spazi sociali, avviata in tutta Italia.
Crediamo sia necessario continuare un percorso comune di mobilitazioni per difendere i nostri luoghi e per mettere in campo le ulteriori e necessarie iniziative di riappropriazione e lotta. La mobilitazione continua a partire dal prossimo incontro pubblico con il neo insediato assessore alla Cultura Marinelli che avverrà lunedì alle ore 9 alla sede dell’assessorato.
#culturaindipendente
#volturnosiriprende
Promotori del corteo del 17 Luglio a Roma
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