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Piemonte a rischio default?

L’ente regionale si ritrova infatti con un debito di almeno 6,4 miliardi di euro, accumulato in anni di amministrazione tanto del Pd quanto del Pdl, che hanno continuato ad ingrossare il buco soprattutto in merito alle spese per la sanità.

Alle dichiarazioni di Monferino si aggiungono quelle dell’assessore al lavoro, Claudia Porchietto, che ha fatto presente come le risorse per le casse in deroga per il 2011 siano ormai ampiamente esaurite.

Il presidente della Regione, Roberto Cota, si è subito affrettato a sminuire e rettificare le dichiarazioni del suo assessore, sostenendo che con il già avviato programma di risanamento il Piemonte riuscirà a dimezzare il proprio debito nel giro di qualche anno.

Inutile dire quale sia la ricetta su cui confida la giunta leghista: le parole d’ordine sono ancora una volta quelle del rigore e dei tagli, che in questi ultimi anni hanno già fatto ampiamente sentire i propri effetti in materia di sanità e istruzione e più in generale su tutti i settori del pubblico su cui la giunta ha messo mano per tentare (senza successo) di far quadrare i conti.

D’altronde la situazione in cui versano le casse della regione non è certo una sorpresa e Cota e la sua giunta sono gli unici a minimizzare e ritrattare rispetto alle dichiarazioni di Monferino, che non ha fatto altro che palesare quanto da mesi era piuttosto evidente anche a livello comunale: le casse di Torino, comune più indebitato d’Italia, non sono certo in una situazione migliore, mentre in questi giorni il sindaco di Alessandria ha dichiarato che il suo comune è rimasto con 19 centesimi…

Le politiche di governatori e sindaci vari saranno quindi sempre più indirizzate a scongiurare il commissariamento degli enti da parte statale, preannunciando dunque nuovi giri di vite su bilanci e finanziamenti, ma il rischio default per il Piemonte sembra essere un’ipotesi ormai realistica.

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