InfoAut
Immagine di copertina per il post

Pisa. Picchetto antisfratto e corteo attaccano la rendita a Cisanello

 

La mattinata di lotta è iniziata presto nel quartiere di Cisanello. Già dalle otto le prime persone si sono radunate in via del Sanguigno di fronte all’abitazione della famiglia di Nazma sotto sfratto. Tantissime famiglie del Progetto Prendocasa, il comitato di quartiere di Sant’ Ermete e alcuni abitanti del quartiere di Gagno hanno fatto crescere il picchetto. Nazma proviene dal Bangladesh e da tanti anni è residente nel quartiere di Cisanello. Lei e il marito hanno perso il lavoro e sono stati costretti a chiudere il proprio negozio di bigiotteria a causa delle altissime tasse e della crisi economica. Nel nucleo familiare anche due figli; uno frequenta le scuole superiori, l’altra l’università. Da diversi mesi quindi la famiglia è priva di una fonte di reddito e ha dovuto smettere di pagare il costosissimo affitto di 750 euro al mese per il bilocale di 50 metri quadri nel quale risiede. La proprietà ha così avviato la pratica di sfratto.

 

Molti striscioni sono stati calati dai terrazzi dei vicini e dalle finestre del condominio, abitato prevalentemente da giovani e famiglie senegalesi che così hanno portato la loro solidarietà alla famiglia sotto sfratto. Anche tanti cartelloni facevano da cornice al numeroso picchetto che con il passare del tempo è cresciuto di numero. Slogan come: “Affitti da capogiro” o “750 Euro per un bilocale, roba da pazzi!”, hanno esplicitato l’impossibilità, in un momento di crisi come questo, di pagare affitti così alti.

 

La proprietaria di casa di Nazma possiede più di trenta case, di cui alcune vuote, oltre che una nota discoteca del litorale pisano e nonostante ciò, fino a stamani, sembrava non esser disposta a concedere una trattativa per trovare una soluzione che garantisse un tetto sulla testa a Nazma. Nei giorni precedenti aveva infatti provato anche ad intimidirla facendola chiamare dai carabinieri, che con il pretesto di ritirare dei fogli, che in realtà non sono mai esistiti, hanno fatto domande sulla sua situazione di sfratto minacciandola tra le righe di revocarle il permesso di soggiorno.

 

Verso le 9 e 30 è arrivato l’avvocato della proprietà in compagnia dell’ufficiale giudiziario e della digos, i quali vedendo il folto picchetto hanno deciso di rimanere lontani mandando in avanscoperta un buttafuori della discoteca della proprietaria di casa, venuto con la cassetta degli attrezzi alla mano appositamente per buttare fuori la famiglia e cambiare la serratura. A differenza della settimana precedente, giorno del primo accesso che si è svolto senza essere notificato alla famiglia, dove l’ufficiale giudiziario ha provato a buttarla fuori in tutte le maniere minacciandola e offendendola in maniera razzista e concedendo solo una settimana di rinvio questa volta alla presenza di decine di persone presenti al picchetto il fiacco tentativo di esecuzione dello sfratto è stato respinto grazie ai numeri del picchetto di solidali mobilitatosi.

 

Dopo circa 30 minuti una delegazione ha accompagnato Nazma a parlare con l’avvocato della proprietà e l’ufficiale giudiziario per avanzare la proposta di stipulare un nuovo contratto d’affitto notevolmente più basso, data la disponibilità economica della proprietà, in attesa dell’uscita a novembre della graduatoria definitiva delle case popolari nella quale Nazma ha un ottimo punteggio. Alla fine del breve dialogo dove la proprietà, si è trovata di fronte un picchetto deciso e determinato, siamo riusciti ad ottenere il rinvio di un mese e soprattutto un tavolo di trattativa con la padrona di casa e gli assistenti sociali dove discutere della proposta a partire dal presupposto che Nazma da quella casa non uscirà a meno che la casa popolare che gli spetta non le venga assegnata.

Infine le circa 70 persone presenti al picchetto hanno sfilato in corteo tra i palazzi di via del Sanguigno comunicando a tutti gli abitanti, con degli interventi al megafono, quello che era successo in mattinata.

 

Il quartiere periferico di Cisanello è il simbolo delle politiche del PD pisano che ha urbanizzato la zona a colpi di speculazione edilizia, svendendo i terreni ai palazzinari di turno i quali, cementificando selvaggiamente, hanno costruito centinaia di palazzoni. Il potere della rendita grava su migliaia di famiglie, di cui tante migranti, che per pagare gli affitti assurdi imposti dal libero mercato immobiliare sono costrette a fare salti mortali. Lo sfratto difeso stamani rappresenta al meglio questa dinamica di accumulazione che ha governato lo sviluppo edilizio di questa grossa zona di Pisa a partire dagli anni ’70 attorno al settore dei servizi (qui si concentrano l’ospedale, il CNR e diversi poli universitari oltre che grossi plessi di uffici). La palazzinara proprietaria di casa di Nazma è infatti la moglie dello stesso costruttore del complesso di via del Sanguigno.

Dal picchetto di stamani si è iniziato a mettere in discussione i grandi profitti dei palazzinari ponendo l’accento sulla necessità di imporre una regolamentazione degli affitti che tenga conto soprattutto del reddito degli inquilini. Se da una parte le esperienze di lotta di Sant’Ermete che si stanno espandendo in altri quartieri popolari della città, pone l’utilizzo delle risorse e del patrimonio pubblico come nodo centrale da risolvere sulla questione abitativa e non solo, dall’altra nasce l’esigenza di organizzare nei quartieri come Cisanello dei percorsi di lotta che vadano a rompere i meccanismi della rendita immobiliare privata che impoveriscono interi territori arricchendo le tasche dei soliti noti.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

picchetto antisfratto

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blackout in Spagna: un segnale inascoltato

Cercando i fatti Giorgio Ferrari ci guida tra speculazioni, bugie e contraddizioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In cinquemila nello spezzone sociale del primo maggio 2025: l’unica opposizione credibile alla guerra

Lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Se si muore di sanità in Calabria

La sanità in Calabria è in condizioni disastrose.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop al riarmo, contro il Partito della Guerra. Organizziamoci verso e oltre il primo maggio

Le parole d’ordine uscite dall’assemblea per la costruzione dello spezzone del primo maggio torinese parlano chiaro: organizzarsi per stoppare il riarmo generale, contrastare il partito della guerra

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Pan, se ne è andato un bandito torinese

Ieri è scomparso Pancrazio Chiruzzi, storico bandito torinese. Detto Pan ha esercitato il “mestiere” di rapinatore realizzando svariati colpi, alcuni dei quali ritenuti impossibili o impensabili. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa sta succedendo in Serbia?

Sabato 15 marzo a Belgrado si è svolta la più grande mobilitazione della storia della Serbia, che ha visto la partecipazione di oltre 800.000 persone provenienti da tutto il paese, in gran parte studenti e studentesse.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Straordinario Newroz: crowdfunding per la manutenzione straordinaria dello spazio sociale!

Lo Spazio Antagonista Newroz è sempre stato un punto di riferimento a Pisa per le lotte sociali e per una cultura alternativa alla logica del profitto. Nei 26 anni da quando è nato, generazioni intere di militanti, musicisti, collettivi, hanno attraversato gli spazi del centro sociale autogestito, rendendone possibile l’esistenza. Oggi, il Newroz ha bisogno di importanti interventi strutturali: se lo vuoi sostenere, anche tu puoi donare un contributo!

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Pisa. La lotta rinvia lo sfratto di Natale

Venerdì 23 dicembre si è tenuto lo sfratto esecutivo nei confronti del nucleo familiare di Gigliola e suo nipote minorenne. La lotta ha portato alla sospensione dell’esecuzione e al suo rimando al 2024. Questo provvedimento esecutivo è stato richiesto dal proprietario per morosità. Da 66 anni questa inquilina vive in alloggi di proprietà di un marchese […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Firenze. Picchetti anti sfratto e sgomberi a Castelnuovo Tedesco

ore 18.00 Lo sgombero si è concluso, anche la seconda famiglia è uscita di casa. Ciascun nucleo ha ottenuto un alloggio per un periodo di sei mesi.   ore 17.00 Prosegue determinato il presidio in sostegno alla famiglia che ancora resiste in casa. Si cerca di intavolare una trattativa capace di strappare una proposta che […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Firenze. Picchetti anti sfratto e sgomberi a Castelnuovo Tedesco

ore 18.00 Lo sgombero si è concluso, anche la seconda famiglia è uscita di casa. Ciascun nucleo ha ottenuto un alloggio per un periodo di sei mesi.   ore 17.00 Prosegue determinato il presidio in sostegno alla famiglia che ancora resiste in casa. Si cerca di intavolare una trattativa capace di strappare una proposta che […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Pisa. Picchetto antisfratto e corteo attaccano la rendita a Cisanello

  La mattinata di lotta è iniziata presto nel quartiere di Cisanello. Già dalle otto le prime persone si sono radunate in via del Sanguigno di fronte all’abitazione della famiglia di Nazma sotto sfratto. Tantissime famiglie del Progetto Prendocasa, il comitato di quartiere di Sant’ Ermete e alcuni abitanti del quartiere di Gagno hanno fatto […]