Torino. Pistole a rate in tempi di spending review
L’acquisto di nuove pistole per il corpo della polizia municipale non è per altro una nuova trovata: già durante la passata amministrazione, con il precedente assessore alla Polizia Municipale Domenico Mangone, si era ventilata l’ipotesi di sperpero inutile. L’attuale assessore, d’accordo con il comando della Polizia Municipale di Torino e la giunta di Piero Fassino, ha deciso quindi di cavalcare l’onda e eseguite alcune verifiche che hanno portato alla considerazione che le armi dei vigili urbani sono troppo vecchie, hanno convenuto per un ricambio in grande stile: dai 400 ai 500 esemplari che verranno scelti tra tre diversi modelli: Beretta 98Fs, Glock G17 e H&K P2000. Ma insieme ai modelli verranno scelti anche i differenti prezzi: dai 610 ai 760 euro l’una. Per sostenere la spesa, soprattutto di questi tempi, è quindi necessario implementare un programma, ancor più se si tiene in considerazione che il Comune da qui a dicembre deve ancora tagliare 14 milioni di euro a causa della spending review. Di certo l’amministrazione comunale non si è posta il problema di come e dove tagliare, poiché sembra avercelo già ben chiaro, e ha deciso così di comprare le prime cento pistole entro fine anno, le altre a “rate”, purché entro il 2014.
Piero Fassino e la sua banda non sembra quindi smentirsi: tagliando alcuni servizi primari e aumentando le tasse nei più svariati modi possibili, la spesa a “rate” si può sostenere nel nome di una fantomatica “sicurezza cittadina”.
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