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Proteste e blocchi dei lavoratori Ericsson

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Proteste a Genova ieri mattina a seguito di 61 licenziamenti da parte di Ericsson.

 

Continua il piano di licenziamenti di Ericsson in tutta Italia. Sono 310 gli esuberi che l’azienda ha annunciato e 61 di questi sono i dipendenti della sede di Genova che venerdì sera hanno ricevuto la notizia dai vertici dell’azienda via mail. Se l’aspettavano, sapevano che le lettere sarebbero arrivate. Ma la scelta di mandare la comunicazione via mail è stata considerata, dai lavoratori, una vigliaccata. Anche per questo, a Genova, ieri a piazzale degli Erzelli è scattata la protesta sotto la sede della multinazionale svedese. Alle 10 i lavoratori si sono poi spostati verso l’autostrada con altri solidali dipendenti di Esatoe e Wind-3 e, introno alle 10.30, hanno bloccato il casello di Genova aeroporto.
Il “rosso” dell’azienda, dai dati del secondo trimestre 2017, ammonta a 125,47 milioni di euro. Per questo è arrivata la scelta di tagli e riduzione del personale. Negli ultimi dieci anni, nonostante le promesse di rilancio delle attività, il personale dell’azienda si è di fatto dimezzato. E continuerà a dimezzarsi con gli esuberi annunciati questa settimana. Di fronte a questa situazione risulta nullo il ruolo dei sindacati confederali e delle parti istituzionali che non hanno neanche provato a prendere le parti dei lavoratori.
Il blocco del casello è durato fino alle 11.30 e a seguire il corteo si è diretto di nuovo verso piazzale degli Erzelli. A quel punto ai manifestanti è stato impedito di entrare in azienda.

Oggi sono state dichiarate 4 ore di sciopero, dalle nove è in corso una manifestazione in piazza Dante.

 

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