InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sullo sciopero generale del 22 settembre una giornata di resistenza e lotta – Milano

Il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale nazionale, le piazze di diverse città italiane sono state attraversate da movimenti di massa che hanno dato vita a cortei, scioperi, blocchi e boicottaggi contro la macchina bellica, in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio.

È stata una giornata fondamentale nella ricomposizione di un fronte di opposizione contro guerra,riarmo e governo Meloni.
A Milano, oltre 50.000 persone hanno partecipato al corteo, una mobilitazione trasversale. Partito da Cadorna FN, il corteo ha attraversato le vie della città per concludersi in Stazione Centrale, ma è stato fermato da un blocco di polizia e carabinieri che ha cercato di impedirne l’accesso.
Nonostante le numerose cariche, il fitto lancio di lacrimogeni e la violenza fisica della repressione, il corteo ha resistito con determinazione, senza mai disperdersi né piegarsi alla provocazione.
L’aggressione poliziesca si è protratta per ore, anche una volta allontanati dalla stazione, ma la lotta è continuata. La città è stata “assediata”, con uno degli snodi vitali del traffico milanese, la Stazione Centrale bloccata insieme a una delle principali arterie urbane.

Durante la giornata ci sono stati 11 fermi, tra cui alcuni minorenni: la piazza si è trasformata in presidio, per rivendicare la liberazione degli arrestati. Successivamente i fermi sono stati convalidati in arresti e la procura sta imbastendo un processo a carico dei compagni imputati: seguiranno mobilitazioni per rivendicare che nella piazza del 22 settembre eravamo presenti tutti/e e per la scarcerazione dei compagni.

Questa giornata ha dimostrato ancora una volta quanto il malcontento popolare sia diffuso e profondo. La mobilitazione contro la guerra non è solo un atto di solidarietà con la Palestina, ma è il segnale di un malessere crescente di chi rifiuta di essere parte di una macchina da guerra .

Se il contesto è quello di una guerra che devasta popoli e terre, allora la nostra parola d’ordine è chiara: guerra alla guerra.

La lotta continua, in ogni città, nei porti, sulle autostrade, nelle stazioni e ovunque si possa sabotare l’economia che finanzia la guerra. Non è solo una lotta contro l’aggressione alla Palestina, ma contro un sistema che cerca di imporre guerra e repressione come unica soluzione.

La repressione messa in atto dal governo Meloni nelle nostre città non è casuale né isolata. È funzionale alle logiche di guerra che il governo sta portando avanti, La militarizzazione delle nostre città è il tentativo di soffocare ogni voce di dissenso sono il corollario di una politica che punta a costruire un paese sempre più vicino a uno stato di polizia.
La resistenza palestinese è la nostra resistenza, la resistenza di tutti i popoli in lotta.

Esprimiamo piena solidarietà e sostegno ai compagni e compagne arrestati/e
Ora e sempre, resistenza!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi transitiTag correlati:

Milanopalestinasciopero

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Leva-tevi

Germania, Francia ed Italia stanno reintroducendo la leva militare, ad oggi su base volontaria, domani chissà.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il lavoratore inesistente

La retorica della destra sul movimento “Blocchiamo tutto” ci racconta meglio di ogni saggio la visione dominante sul ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici nella società: farsi sfruttare, consumare e stare muti.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Meloni difende a spada tratta l’agito del governo su Gaza e attiva la macchina del fango nei confronti della Global Sumud Flotilla e del movimento Blocchiamo tutto.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Blocchiamo tutto! Insieme, per Gaza

E’ difficile prendere parola sulla giornata di ieri. Sono mille gli stimoli, i punti di vista da cui guardare quanto è successo. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Lo stadio finale di Israele: tra autarchia e capitalismo di rapina

L’immagine di invincibilità che lo stato sionista sta cercando di ristabilire sul piano militare non può nascondere i segni della sua corsa, irreversibile, verso un capitalismo di rapina.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Milano: urbanistica, speculazione e stratificazione di classe

Mettiamo per un attimo da parte gli aspetti corruttivi dell’intricata vicenda che vede coinvolti imprenditori, architetti, assessori e dipendenti comunali.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sono dazi nostri

Non c’è altro modo per definire l’incontro tra Ursula von der Leyen e Trump se non patetico.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Askatasuna: “È solo l’inizio. Per voi.”

Questa mattina è avvenuto lo sgombero di Askatasuna, storico centro sociale torinese attivo da quasi tre decadi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Milano: maxi-operazione di polizia a Baggio. Sgomberati alloggi popolari ed utenze tagliate

Ieri mattina una maxi-operazione interforze disposta dalla prefettura ha impiegato quasi 250 uomini delle FFOO per effettuare 2 arresti e controllare oltre 600 persone, quasi per la metà di origine non italiana.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Mohamed Shahin è libero!

Di seguito ripubblichiamo il comunicato della campagna Free Mohamed Shahin che annuncia la felice notizia della sua liberazione e un contributo dell’avvocato Gianluca Vitale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torturato Marwan Barghouti

Il noto prigioniero politico palestinese Marwan Barghouti è stato aggredito brutalmente dalle guardie carcerarie israeliane, secondo le informazioni trasmesse alla sua famiglia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana

Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Morte di Ramy Elgaml: altri due indagati per falso tra i carabinieri premiati con l’Ambrogino d’Oro

Altri due carabinieri sono stati iscritti nel registro degli indagati con le accuse di aver fornito false informazioni al pubblico ministero e di falso ideologico in atti pubblici nell’ambito dell’indagine sulla morte di Ramy Elgaml

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Appello di docenti, ricercatori e ricercatrici universitarie per la liberazione di Mohamed Shahin

Riportiamo l’appello di docenti, ricercatori e ricercatrici per la liberazione di Mohamed Shahin, per firmare a questo link.