InfoAut
Immagine di copertina per il post

Quale futuro in Palestina?

di Giulia Daniele, dottoranda Scuola Superiore Sant’Anna / University of Exeter, per Nena News

Riconciliazione intra-palestinese, fallimento della soluzione storica di “due Stati per due popoli”, trasformazione del mondo arabo, condivisione e uguaglianza tra le diverse comunità che vivono in Palestina/Israele. Questi sono stati i temi centrali del dibattito “Il futuro della Palestina” tra il sociologo palestinese Jamil Hilal, il rettore dell’al-Quds University di Gerusalemme Sari Nusseibeh, lo storico israeliano Ilan Pappé, e condotto dalla giornalista Paola Caridi presso il Salone del Libro di Torino 2011. Andando oltre la così definita “retorica della pace”, l’incontro ha rappresentato una rara opportunità di informazione sullo scenario attuale della Palestina, e in particolare sull’inevitabilità di un cambiamento verso cui è necessario incamminarsi. I mutamenti internazionali così come quelli regionali hanno avuto sostanziali riflessi sulla realtà palestinese, non soltanto istituzionale ma soprattutto tra i movimenti della “politica dal basso”.

Se da un lato le rivoluzioni avvenute nei mesi passati e ancora in corso nella maggior parte dei paesi arabi hanno influenzato la decisione di una riconciliazione tra le leadership di Fatah e Hamas, dall’altro conseguenze significative sono attese all’interno della società palestinese in vista delle prossime tornate elettorali che comprendono le elezioni presidenziali, quelle politiche e quelle per il rinnovo dell’OLP (entro cui dovranno venire rappresentati anche Hamas e la Jihad islamica). Si tratta di cambiamenti strutturali che coinvolgono l’intera regione, e che stanno spingendo nuove composizioni e alleanze politiche in tutto il Medio Oriente. A tale proposito i tre relatori hanno sottolineato come la Palestina non comprenda soltanto la West Bank e la Striscia di Gaza, ma può essere descritta come una sinfonia di cui fanno parte i Palestinesi del ’48 (ossia i Palestinesi cittadini di Israele), i Palestinesi della diaspora, e i Palestinesi di Gerusalemme Est. Per questa ragione, l’unità intra-palestinese non dovrebbe significare semplicemente un accordo politico tra le differenti fazioni, ma piuttosto una ritrovata compattezza tra le diverse componenti del popolo palestinese.

In realtà, in particolare secondo i due relatori palestinesi, tale riconciliazione non avrà alcun effetto significativo dato che non esiste un processo politico in corso: l’unico scenario fuori discussione è quello del fallimento della soluzione storicamente più appoggiata a livello internazionale, quella dei due Stati. Su quale sarà l’alternativa possibile, dal lato palestinese Nusseibeh non esclude l’opportunità di partire dalla proposta di uno scambio di prigionieri (che potrebbe corrispondere alla liberazione di uno dei leader più apprezzati come Marwan Barghouti), mentre Hilal ribadisce i suoi dubbi sull’ipotesi della formazione prossima di uno Stato palestinese, se non in forma di un grande banstustan sotto controllo israeliano. Dal canto suo, Pappé riporta le recenti preoccupazioni del governo israeliano riguardo la possibile nascita di uno Stato palestinese entro settembre e propone tre livelli su cui operare per sbloccare lo status quo: a livello internazionale è necessario continuare il lavoro di riflessione e azione della campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) in opposizione al regime sionista; all’interno del mondo palestinese occorre risolvere la questione della rappresentanza; e in Israele si deve lavorare sulla “de-programmizzazione” della società verso una realtà futura di condivisione con i Palestinesi. Tenendo uniti i tre livelli, la prospettiva di uno Stato unico, laico e democratico, seppure ancora considerato utopico dalla maggior parte di entrambe le popolazioni, ha iniziato tuttavia a far crescere la consapevolezza di un percorso politico in grado di uscire dall’attuale impasse di violenza e odio che permea ormai da più di mezzo secolo la terra di Palestina.

Al di fuori di ogni retorica, l’incontro tra tre intellettuali autorevoli come Nusseibeh, Hilal e Pappé è stata un’occasione importante per ricucire il filo che collega gli eventi recenti avvenuti nel mondo arabo e la realtà palestinese ancora sotto occupazione militare israeliana. Se è vero che i Palestinesi hanno sempre continuato la loro resistenza (e che sono in realtà gli altri popoli arabi ad essersi risvegliati soltanto ora) come ha affermato Jamil Hilal, così è arrivato il momento di scrivere una nuova narrativa palestinese che a partire dalla Nakbah possa arrivare fino alle più recenti proposte avanzate dai giovani palestinesi del 15 marzo. Infatti, l’ondata di cambiamento e di rivoluzione sembra finalmente aver investito la società palestinese, e magari potrà agitare anche quella israeliana iniziando a mettere le basi per una sempre più determinata critica nei confronti del fondamento sionista dello Stato di Israele.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

palestinasalone del librotorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop Riarmo: assemblea pubblica a Torino

Riprendiamo l’indizione dell’assemblea pubblica e segnaliamo il percorso di Stop Riarmo che si sta sviluppando a Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Sara Marzolino

La redazione di Infoaut si unisce al Movimento No Tav nel ricordo di Sara, giovane compagna reggiana che ci ha lasciati ieri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blackout in Spagna: un segnale inascoltato

Cercando i fatti Giorgio Ferrari ci guida tra speculazioni, bugie e contraddizioni.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino cambia lavoro – Tra deindustrializzazione e riconversione

Gli operai prendono parola: il lavoro cambia, la città si interroga

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

2 Giugno: Torino scende in piazza contro il razzismo!

L’8 e il 9 giugno si terrà un referendum popolare che prevede quattro quesiti sul lavoro e un quesito per ridurre da 10 e 5 anni i prerequisiti di residenza continuativa in Italia per l’ottenimento della cittadinanza.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Breaking the Wall Conference for Palestine – Convegno per la Palestina

Giovedì 29/05 – Venerdì 30/05, Polo Carmignani, Università di Pisa

In una fase storica di mobilitazione bellica globale, di intensificazione del genocidio in Palestina, di sollevazione di milioni di persone in solidarietà con il popolo palestinese, le università e la produzione della conoscenza sono diventati un terreno di scontro e di cambiamento.