InfoAut
Immagine di copertina per il post

Quando la giustizia è di… classe! Non significa che venga applicata con …classe

La prima domanda che sorge è: perché 10? perché proprio quei 10 che oltre ad essere iscritti alla Fiom sono anche militanti di organizzazioni politiche tra le quali il Guernica e Rifondazione Comunista?

Forse l’idea è insita nel vecchio adagio colpirne uno per educarne cento?

Perché il problema della disciplina si respira sia dentro che fuori dalla fabbrica: si deve sempre ubbidire.

Si può contestare nella misura in cui ti viene concesso, cioè senza dare fastidio.

E’ una concezione psichiatrica della contestazione: se devi urlare vai pure in piazza e fai due urla, sfogati, ma non rompere i …

L’importante è non disturbare i manovratori, cioè quelli che comandano, i padroni e i loro lacchè se no trovi manganelli e repressione, vedi gli studenti che si sono permessi di contestare confindustria.

Ci concentriamo con attenzione sul caso dei lavoratori Fiom, perché è emblematico di come la parola “giustizia”, abbia un significato diverso se infranta da un lavoratore o da un padrone.

Il direttore della Fiat ha escluso dalle trattative il sindacato che contava più voti nella categoria in cui sono inquadrati gli operai di quella fabbrica.

Questo è stato considerato “illegale” dai giudici di questo stato.

Dunque è successo qualcosa al direttore della Fiat?

No, nulla è successo.

Perché se sei il tirapiedi di un padrone, non rispondi mai direttamente della tua illegalità, ma sei coperto.

Se invece “osi” alzare la testa, infrangendo le regole per far pesare il punto di vista della maggioranza dei “sudditi”, degli operai di una città, allora ne rispondi personalmente: Marchionne non paga nessuna multa, tu un Giovanni, un Renzo, un Luigi nato con il cognome sbagliato, PAGHI personalmente di tasca tua.

Dei potenti di così alta moralità da mandare dei poveri cristi a fare la guerra in giro per il mondo per “esportare la democrazia”, quando ad infrangere la democrazia è qualcuno di loro, improvvisamente smettono di indignarsi, non mandano “le forze dell’ordine”, magari bevono un drink con chi commette un delitto ed è “uno dei loro”.

Del resto il sindacato che fa? Ricorso al giudice di pace.

Scusate: ricorso al giudice di pace?

E chi si preoccuperà mai di un ricorso al giudice di pace?

Nei fatti da tempo il ruolo dei sindacati ufficiali, quelli concertativi, è quello dell’incudine.

Cosa significa?

Significa che mentre i padroni si muovono e picchiano ogni giorno pesanti martellate, i sindacati ufficiali con il loro immobilismo, si sono trasformati in una comoda incudine sulla quale con fiducia si accomodano i lavoratori. Ed è grazie a questa immobilità che vengono colpiti da anni, da decenni.

Il motivo per cui tante compagne e tanti compagni guardano con fiducia ed ammirazione ai lavoratori della logistica, costretti a rivolgersi ad un piccolo ma coraggioso sindacato come il Si Cobas per farsi ascoltare, e stanno al loro fianco nelle lotte, è determinato dal fatto che rappresentano una speranza ed un esempio da seguire.

Dopo tanti anni di soprusi impuniti, i lavoratori della logistica che lottano con forza nella nostra regione, sono diventati un simbolo per tutti coloro che sanno che la storia non è finita, ma che dobbiamo riprendere nelle nostre mani il nostro destino.

Sia chiaro: non c’è soddisfazione alcuna nel pensare a quanti soldi operai sono stati spesi per mettere in piedi le vecchie strutture e quanto quelle strutture siano diventate inutili e controproducenti per gli interessi operai.

Non è mai facile rendersi conto che è necessario ricominciare da capo, calcando strade nuove per evitare di ricadere in delusioni già patite.

Eppure è chiaro che l’unica strada è quella dell’auto-organizzazione dal basso, con la fiducia tipicamente proletaria di chi percepisce la forza potenziale dei subalterni, se solo imparano ad essere uniti e solidali.

 

Leggi il Comunicato N.etwork A.ntagonista M.odenese:

 

Ancora una volta a Modena si tenta, a colpi di repressione e multe, di mantenere quello stato di pace sociale che da sempre caratterizza la nostra città.

 

Il N.etwork A.ntagonista M.odenese è solidale con i lavoratori colpiti.

Quello che ancora una volta salta agli occhi di tutti noi è come del multe siano state fatte in maniera scientifica colpendo tra i 10000 metalmeccanici presenti, 10 compagni che oltre ad essere iscritti alla Fiom di Modena, sono simpatizzanti e militanti di formazioni politiche tra le quali il Guernica e Rifondazione Comunista.

 

Un ennesimo attacco che cadrà nel vuoto perché l’asticella della rabbia sociale che sta attraversando Modena, si sta alzando di giorno in giorno sotto ogni fronte.

Anche sul fronte del mondo del lavoro, vediamo come necessario uno scatto in avanti, portare fuori dai luoghi di lavoro le lotte e riversarle e riversare la rabbia all’interno della nostra città. Il tempo dei ricorsi ai giudici è terminato, è ora di sollevarsi, smettere di delegare e riprenderci quello che ci spetta.

La Modena che lotta è al fianco degli operai colpiti.

N.etwork A.ntagonista M.odenese.

Guernica

PrendoCasa Modena

C.ollettivo A.utonomo S.tudentesco Modenese

Laboratorio S.Co.S.S.A.

Dal Basso Alla Bassa

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

fiomGuernicaModena

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A pugno chiuso. Ciao Marco!

La scorsa notte ci ha lasciato dopo tante battaglie il nostro compagno Marco, per tutti e tutte Marco Dread.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Emilio, vogliamo ancora tutto

Questa mattina se ne è andato Emilio Quadrelli, dopo una lunga malattia.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Crollo alle Vele di Scampia: fate presto!

Condividiamo di seguito il comunicato del Comitato Vele Di Scampia 167 dopo il terribile crollo che ha provocato la morte di due giovani e il ferimento di 13 persone tra cui sette bambini ed la gestione vergognosa dei soccorsi. Solo ora, al termine di una giornata difficilissima e dolorosa riusciamo a scrivere queste poche righe. […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

‘Geronimo’ Bini: la sua lotta per un mondo (e una Cremona) migliori

Riceviamo e pubblichiamo volentieri… La storia la scrivono i vincitori.  Ma la storia la fanno anche i perdenti. Poi ci sono gli indolenti che non sono né vincitori, né perdenti.  Poi c’è il revisionismo che mischia le carte. Rende i vincenti un po’ meno vincenti e i perdenti un po’ meno perdenti e quasi sempre […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Solidarietà a Giovanni Iozzoli

Il giorno 7 maggio 2024 il Tribunale di Modena ha condannato Giovanni Iozzoli, scrittore, delegato sindacale e redattore di “Carmilla online”, al pagamento di circa 20.000 euro (tra risarcimento e spese legali) a favore dell’azienda Italpizza, colosso dell’export agroalimentare emiliano.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Modena: il carabiniere violento già indagato per la morte di Taissir Sakka

Uno dei due carabinieri ripresi nel violento arresto ai danni di Idrissa Diallo il 13 marzo a Largo Garibaldi a Modena è già indagato per la morte di Taissir Sakka avvenuta il 19 ottobre 2023 sempre a Modena

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Genova: corteo con i lavoratori Ansaldo che rischiano 7 anni di carcere per blocco stradale

Un grande striscione con scritto “siamo tutti Ansaldo” apre il corteo di oltre mille persone in solidarietà dei 16 lavoratori denunciati durante lo sciopero del 13 ottobre 2022 a difesa dello storico stabilimento genovese, culminato con l’occupazione dell’aeroporto e scontri con le forze dell’ordine.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

L’anomalia giudiziaria modenese

Alla luce delle centinaia di imputazioni che nel giro di pochi anni hanno coinvolto militanti, lavoratori e lavoratrici nel modenese, pubblichiamo la segnalazione ricevuta di una iniziativa pubblica che si terrà sabato 25 novembre a Modena per richiamare l’attenzione sul livello repressivo a cui si è giunti in città.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Strage nel carcere Modena: chiesta archiviazione per 120 agenti della polizia penitenziaria

La procura di Modena ha chiesto l’archiviazione per i 120 agenti della polizia penitenziaria che sono accusati di reato di tortura e lesioni personali aggravate in concorso in relazione al fatti avvenuti l’8 marzo del 2020.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Le pesantissime condizioni di lavoro nell’industria delle carni a Modena

C’è un conflitto tra fornitori di manodopera che pagano i lavoratori a ore – come da contratti stipulati – e l’azienda con la quale i fornitori hanno accordi di produzione legati alla quantità di carne lavorata, di conseguenza l’aumento dell’intensità di lavorazione è giustificato per il raggiungimento di quel tot di produzione necessario a pagare i dipendenti.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sorvegliare e punire, anche a sprezzo del ridicolo. Succede a Modena

Perché la digos spia due pensionati modenesi? La denuncia del Comitato Verità e Giustizia per i Morti di Sant’Anna

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Liberə Tuttə – Corteo anticarcerario a Modena 12/03

Domenica 12 Marzo – ore 14.00 | Piazzale Primo Maggio – MODENA

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Modena: sciopero provinciale Si Cobas per il maxi-processo Italpizza. In 66 alla sbarra

Il sindacato di base Si Cobas ha promosso per la giornata di ieri, lunedì 20 febbraio, a Modena, uno sciopero provinciale in occasione di una nuova udienza del maxi-processo Italpizza, che vede alla sbarra decine di operai, sindacalisti e solidali: 66 imputati per gli scioperi, vittoriosi, del 2018 e 2019 che costrinsero l’azienda a rinunciare […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

INCREDIBILE DECISIONE DEL TRIBUNALE DI MODENA: Italpizza è equiparata allo Stato, e il sindacato dovrebbe risarcirla come tale

Riprendiamo dalla pagina facebook del Si Cobas di Modena la notizia sull’assurda decisione del Tribunale, l’ennesimo precedente che si inserisce nella strategia di normalizzazione del dissenso sociale che sta diventando sempre più articolata a livello nazionale. Oggi, lunedì 3 ottobre 2022, nel corso dell’udienza preliminare per il maxi-processo Italpizza, il Tribunale di Modena ha preso […]