InfoAut
Immagine di copertina per il post

QUESTO E’ UNO SCIOPERO, note dall’interno della lotta, Dielle in sciopero permanente, Cassina De Pecchi, Milano

 

Note sullo sciopero dei lavoratori della Dielle

Sali in macchina e attraversi la città vetrina, con i suoi cantieri a cielo aperto e le sue innumerevoli pubblicità di Expo. Arrivi sulla Cassanese e la storia non cambia: altri cantieri, altre ruspe, altri non luoghi. Prosegui diritto in direzione Melzo imbottigliato nel traffico soffocante di questi giorni di estate. All’improvvisola Cassanese finisce. I lavori della Tem interrompono questa storica super strada che collega Milano a una delle zone industriali più importanti di Italia. Ma i flussi non si possono fermare, le merci devono continuare a circolare, per cui una stradina che porta alla zona industriale di Cassina de Pecchi per qualche giorno è trasformata in una super strada.

Ed è qui in mezzo a questa zona industriale che da tre settimane più di 60 lavoratori della Dielle (fabbrica che ricicla la plastica per poi venderla all’estero) scioperano mettendo in difficoltà i padroni dell’azienda, la polizia e il traffico in generale. Questi ragazzi (quasi tutti stranieri) venivano pagati 700 euro per 150 ore di lavoro che dovevano svolgere in situazione di sicurezza e igiene scandalose. Negli anni passati uno di loro è morto e nessuno ha detto niente. Stesso silenzio per gli innumerevoli feriti che in questi anni ci sono stati dentro la fabbrica.

Le dinamiche sono quelle che usano le cooperative per guadagnarsi gli appalti: offrono prezzi bassissimi alle aziende utilizzando manodopera sottopagata e schiavizzata. Gli operai vogliono che venga applicato il contratto nazionale del lavoro e che le condizioni dentro migliorino; non sono più disposti a vedere morire i propri colleghi per quattro soldi. Nelle ultime settimane ci sono state varie trattative che però non sono andate a buon fine, perché l’azienda ha richiesto 25 esuberi. Il segnale è chiaro: vogliono spezzare la lotta.

Una strada come tante, stretta tra fabbriche e capannoni. Una strada che era stata costruita solo in funzione dello spostamento di merci e di operai. Questo luogo che non ha mai conosciuto vita all’improvviso diventa un piazza di lotta, un posto dove fa piacere stare e non solo la strada che separa l’odiato posto di lavoro da casa propria. E’ questo il baricentro della lotta, come due facce di una medaglia: da una parte bloccare la merce, farla circolare a singhiozzo, e dall’altra la solidarietà e le amicizie che viaggiano a tutta velocità.

Il presidio non è il solito presidio, non ci sono facce tristi e disperate, ma sorrisi, canti e balli, così passano le giornate di sciopero una dietro all’altra. Ci è capitato di vedere arrivare qualche ragazzo in bicicletta la sera e quando gli è stato chiesto perché non andasse a casa a riposarsi, la risposta è stata secca: qui ci sono i miei amici, a casa mi annoio, mi fa piacere stare qui.

Nessuno nega che per lottare ci voglia serietà, coraggio e responsabilità, ma ciò non significa che la lotta sia sacrificio e noia. La sua essenza può essere la gioia, perché si lotta per la felicità, per la vita. Ed è la vita a caratterizzare questo sciopero. Per questo altri operai di altre cooperative sostengono i lavoratori della Dielle. Tanti clacson suonano per solidarietà agli operai in lotta, ogni giorno sembrano i caroselli per i mondiali.

Nelle vicinanze, c’è la sede di via Firenze dove i padroni oltre ad avere un’altra succursale hanno anche la propria villa, in mezzo ai rifiuti. Anche lì ora è il padrone a lavorare da solo sotto il sole, preso in giro dagli stessi operai che prima si permetteva di comandare e insultare. L’ironia e i canti sono un mondo desiderabile, dentro a fare un lavoro di merda ora ci sta il padrone.

 

La maggior parte degli scioperanti vivono a pochi passi dal presidio, nel quartiere Satellite di Pioltello. Gli affitti sono una rapina e un’angoscia costante, e un presidio permanente di militari appesantisce ancora di più l’atmosfera. Ma proprio lì, una domenica si è tenuta una bellissima festa dove gli operai con le loro famigli ee tanti solidali hanno saputo diffondere lo spirito della lotta.

Nonostante la polizia si sia presentata in forze già quattro volte, lo sciopero non si è fermato e i lavoratori non si sono piegati. Non hanno nemmeno accettato il gioco della questura che pochi giorni fa ha proposto di fare un po’ di “teatro” per mettere pressione ai padroni della Dielle, farli mollare il colpo e firmare l’accordo. Le camionette e i celerini sono la stessa cosa della digos: nonostante cerchino di fare i mediatori, quando arriva l’ordine dall’alto la mediazione finisce e si mostrano per ciò che sono, come abbiamo già visto.

Sembra che vogliano liquidare la vecchia cooperativa e dare l’appalto a un’altra, per far entrare altri lavoratori e metterli gli uni contro gli altri. Solo così potrebbero far ripartire i lavori dentro la fabbrica, solo così lapolizia avrebbe un motivo per attaccare il presidio. Ma i lavoratori sono pronti anche a fare fronte a questa nuova sfida.

Anche i partitini che in queste settimane sono venuti a lanciare slogan e a dare solidarietà a parole sono stati liquidati perché la lotta non può essere rappresentata né incanalata in ambiti istituzionali. Solidarietà politica vuol dire sporcarsi le mani, scioperare e vivere la lotta con gli operai, fornire mezzi materiali, ispirarsi a vicenda e scoprire nuove pratiche da mettere in campo. Non solo fare interventi in assemblea e poi andarsene per tornare con le proprie bandierine e cercare di mettere il cappello sulla lotta. C’è troppa vita in questo sciopero, non c’è cibo per avvoltoi.

Non sappiamo quale sarà l’esito di questo storia, ma comunque vada a finire questa lotta i lavoratori della Dielle in qualche modo l’hanno già vinta. Il presidio, i blocchi, le amicizie, le partite a calcetto e le feste lo dimostrano. Se otterranno l’accordo torneranno più uniti di prima e i padroni dovranno abbassare la testa, se invece la burocrazia e la polizia reagiranno con violenza, i legami e tutti questi giorni intensi vissuti assieme rimarranno. E’ questa la forza che farà in modo di risolvere ogni problema che si presenterà di volta in volta, e la lotta andrà avanti nel quotidiano anche in altri ambiti, perché qui è in gioco il lavoro e ci si batte contro le cooperative, ma c’è anche una lotta per la vita.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Expo 2015Milanooperaipioltello

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A pugno chiuso. Ciao Marco!

La scorsa notte ci ha lasciato dopo tante battaglie il nostro compagno Marco, per tutti e tutte Marco Dread.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

L’articolo viene arricchito quotidianamente con le iniziative, i comunicati e gli aggiornamenti dalle Intifada studentesche in corso..

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La polizia odia i/le giovani

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un inasprimento della violenza poliziesca e delle intimidazioni nei loro confronti.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Stellantis senza freni

Le ore successive allo sciopero del settore automotive a Torino sono state sorprendenti: i media hanno annunciato l’aumento dei compensi che si sono riservati i vari dirigenti del gruppo Stellantis, in primis il Ceo Tavares.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Il significato conteso del 25 aprile di fronte al genocidio. Spinte e possibilità.

Le iniziative ufficiali del 24 e 25 aprile di quest’anno sono state la dimostrazione della separatezza che intercorre tra il sinistro antifascismo istituzionale e quello quotidiano di chi non si rifugia in un’identità stantia priva di sostanza e attinenza alla realtà.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torture al carcere minorile “Beccaria” di Milano

Torture e violenze (anche sessuali) sui minorenni al Beccaria: arrestati 13 poliziotti penitenziari, 8 sospesi dal servizio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

23 – 24 febbraio: sciopero generale e manifestazione nazionale per la Palestina

Riprendiamo l’appello per la due giorni di mobilitazione per fermare il genocidio in corso in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Addio Pasquale, compagno generoso ed instancabile

Apprendiamo con amarezza che per un malore improvviso è venuto a mancare Pasquale Lojacono.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Solidarietà agli studenti del Severi-Correnti!

Esprimiamo la nostra totale solidarietà nei confronti degli studenti e delle studentesse del liceo Severi Correnti di Milano, che la mattina del 30 gennaio occupavano il loro istituto per denunciare il genocidio in atto in Palestina e contro l’indifferenza per le morti di decine di migliaia di persone sotto le bombe israeliane.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.