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Rabbia a Terni dopo la fumata nera dell’incontro ministeriale. Blocco dell’autostrada in corso

Aggiornamento ore 17: Il blocco, di 4 ore, è stato rimosso non appena si è data la conferma di un incontro al Ministero dello Siluppo Economico per domani, inizialmente concordato per martedì prossimo:una tempistica ritenuta troppo a rilento che ha originato la scelta dei lavoratori di invadere l’autostrada. Il blocco ha causato code e rallentamenti per oltre cinque e nove chilometri, rispettivamente, per carreggiata, lungo l’AutoSole.

 

Aggiornamento ore 15:15: da 2 ore centinaia di lavoratori stanno bloccando l’autostrada in maniera selvaggia, invadendo il casello di Orte e bloccando entrambe le direzioni. La decisione è avvenuta a seguito del rifiuto degli operai di pazientare a domani come proposto dal segretario nazionale della FIOM,Rappa, stamattina, quando c’è stata L’ assemblea per tirare le somme e decidere come proseguire la mobilitazione e lo sciopero a oltranza; in oltre un migliaio hanno preso parte.
Il blocco sta causando code di oltre un km nell’Autosole, con l’evidente nervosismo di digos e funzionari di polizia. Trapela intanto la voce di una possibile convocazione tempestiva del Governo dei rappresentanti sindacali che stanno bloccando con gli operai, ma senza conferma.

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L’esito a dir poco nero dell’incontro al ministero dello Sviluppo Economico con sindacati e azienda e, al contempo, le porte chiuse dei funzionari di Bruxelles verso una qualche forma di sostegno finanziario sta ingenerando una tensione sempre maggiore tra gli operai dell’ Ast Terni, coloro che subiscono sempre di più nella loro pelle l’ empasse politica ed economica dello stato di crisi decretato da tempo.

Così, a corollario della notizia di come era andato l’incontro, la rabbia a Terni si è propagata, sicuramente aldilà degli operai coinvolti, contagiosa come e ancor di più dell’ occasione in cui molti di loro avevano preso manganellate a Roma, o si erano apprestati a sorbire le parole raffazzonate di Landini qualche giorno dopo, non digerendole affatto.

Ora, in un momento difficile per il gruppo di lavoratori, la decisione collettiva pende sulla volontà di continuare lo sciopero a oltranza o meno,partendo da una assemblea che ieri ha contato sulla partecipazione di oltre 500 operai. Ma, come detto prima, la rabbia è difficile da controllare. Così, ieri sera qualcuno tra le persone che si erano concentrate in viale Brin per conoscere l’esito dell’incontro ministeriale ha dato fuoco al portone di ingresso della Ilserv,ditta esterna coinvolta in una vertenza che tocca anche la Ast. Altri danni sono stati arrecati alle finestre.

L’episodio come già ribadito si iscrive in una cornice di tensione crescente tutta da imputare al gioco delle figure istituzionali, emblema di una crisi strutturale più ampia che non riesce a trovare altre ricette che scaricare i suoi fallimenti sulle spalle di lavoratori, precari, disoccupate, pensionati e studenti.

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