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Rapina a Grinzane Cavour: killer o giustizia fai da te?

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Ieri durante una rapina in una gioielleria a Grinzane Cavour il titolare ha aperto il fuoco sui rapinatori, uccidendone due e ferendo il terzo ad una gamba. I rapinatori erano armati con una pistola giocattolo senza il tappo rosso ed un coltello.

La dinamica della sparatoria non è chiara, ma la ricostruzione del gioielliere lascia molti sospetti, a partire dal ferimento della terza persona, probabilmente il palo della rapina e dalle sue stesse parole secondo cui i rapinatori stavano scappando. E’ notizia di questa mattina che il gioielliere è stato indagato dalla Procura di Asti per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa.

Intanto si è scatenata la gara alla solidarietà sui social al titolare che ha sparato. L’assessore alla Sicurezza del Comune di Alba, Marco Marcarino (Lega) ha lanciato l’hashtag #iostoconroggero (nome de gioielliere). “Massima solidarietà al gioielliere di Cuneo che ha difeso la sua attività lavorativa dopo che, secondo una ricostruzione, i malviventi avrebbero puntato le pistole contro i componenti della sua famiglia. La difesa è sempre legittima!”. Ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Come al solito la morte di due persone ed il ferimento di una terza vengono utilizzati come spot elettorale. Intanto il gioielliere ha postato sui social a sua volta un’eloquente immagine con la frase di Einstein: “Il mondo non è minacciato dalle persone che fanno il male, ma da quelle che lo tollerano”. Insomma, il dubbio che Roggero sia stato mosso più dalla volontà di fare il giustiziere che da quella di temere per la propria vita e per quella della propria famiglia sorge.

I due rapinatori uccisi erano Andrea Spinelli, 45enne di Bra e Giuseppe Mazzarino, 58enne di Torino, entrambi con condizioni di vita difficili. Mazzarino, detto Pippo, viveva alle case popolari di corso Grosseto a Torino, alle cosiddette Torri e lascia tre figli.

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