Reggia di Venaria, lavoratori in lotta contro i tagli
Le lavoratrici e i lavoratori in lotta aderenti al sindacato USB hanno già nei mesi scorsi provato invano a chiedere un incontro al nuovo direttore Mario Turetta, che si è sempre negato rispondendo di non voler incontrare i dipendenti di una ditta esterna, anche se questi lavoratori sono a tutti gli effetti lavoratori della reggia e ne gestiscono i servizi al pubblico dal 2007 (accoglienza, assistenza al pubblico, apertura e chiusura, biglietteria, call center, ufficio prenotazioni e guide turistiche).
Dopo i vari dinieghi sono seguite numerose assemblee sindacali di protesta in piazza di fronte alla reggia sabauda durante il turno di lavoro, con adesioni al 90% e rallentamento del servizio con lunghe code anche nel giorno di Pasqua.
Non avendo ricevuto risposta alcuna è stato aperto lo stato di agitazione che ha portato alla convocazione da parte del Prefetto delle parti in causa per cercare una mediazione; incontro a cui il consorzio ha dato buca rendendo chiaro il messaggio della volontà di proseguire nella scelta di tagliare il servizio e di non voler tutelare il personale presente sull’appalto.
All’interno del capitolato d’appalto infatti manca la clausola sociale per il mantenimento dei livelli occupazionali e non vincola quindi il futuro datore ad assumere tutti senza periodo di prova e inoltre il committente ha deciso di non indicare il ccnl federculture turismo e sport come contratto da applicare, lasciando quindi piena libertà al futuro datore di applicare il contratto che vuole, anche peggiorativo sia nella parte normativa che retributiva.
Lunedi’ 11 aprile dopo un presidio davanti al comune di Torino per denunciare che cosa c’è davvero dietro la vetrina della nuova “torino turistica” tanto decantata nei comizi elettorali, circa un centinaio di lavoratori sono partiti con un corteo improvviso per le vie del centro, che è andato a bloccare via Bertola davanti alle porte dell’assessorato alla cultura della Regione Piemonte pretendendo un incontro che l’assessore aveva precedentemente promesso con il direttore della reggia di Venaria.
L’incontro ottenuto con corteo e blocco ha portato però a un nulla di fatto, con la controparte decisa ad andare avanti nella politica scellerata di licenziamenti e riduzioni consistenti dei monte ore, davanti ad una inutile mediazione a guida PD che dimostra ancora una volta di pensare alle imprese e ai loro profitti invece che a tutelare chi lavora.
Non avendo raggiunto nessun accordo, in attesa di sapere quale sarà l’azienda che metterà le mani sull’appalto milionario, i lavoratori rilanciano chiedendo l’assunzione diretta da parte del consorzio di valorizzazione culturale “la Venaria Reale” o l’annullamento dei tagli e l’indicazione di applicare il ccnl federculture che contiene tutti gli articoli e le clausole di tutela in caso di subentri. Contratto a cui non sono disposti a rinunciare poiché conquistato con la lotta nel 2010, che li aveva in qualche modo parificati ai dipendenti diretti della reggia che hanno il medesimo contratto. Dopo l’ennesimo rifiuto da parte del direttore molti lavoratori di Venaria si sono rifiutati di indossare la divisa aziendale in contestazione con la Direzione.
Domenica 24 aprile ci sarà un’altra assemblea sindacale nel turno di lavoro e si andrà verso la proclamazione dello sciopero di tutto il turno per il 1 maggio 2016.
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