Renzi rinvia il decreto per regolamentare i voucher
Il ministro Poletti lo aveva annunciato a suon d’interviste su giornali e televisioni: tutti gli “abusi” sui voucher saranno puniti. Difficile capire per quale ragione il ministro parlasse di abusi visto che la liberalizzazione dell’utilizzo di questo (non-)contratto iperpercario, un tempo riservato ai lavoratori occasionali, non è certo finito nel jobs act per caso e, anzi, costituisce il solo risultato certo ottenuto dalla riforma del mercato del lavoro targata PD, i voucher in effetti sono più che triplicati in tre anni secondo l’ISTAT. Almeno 200’000 lavoratori sono ormai pagati con i buoni ma il dato sottovaluta il fatto che servono, com’era facilmente prevedibile, anche da copertura al lavoro nero come ha dimostrato la correlazione statistica recentemente emersa tra infortuni e l’utilizzo di questo strumento contrattuale. I voucher insomma vengono spesso tirati fuori dal cassetto e compilati dal padrone per mascherare un rapporto in nero in caso d’incidenti sul lavoro.
Il governo negli ultimi mesi ha moltiplicato le dichiarazioni che davano per certa e imminente la correzione di questa “svista” (quanti sbadati sugli scranni del Partito democratico) annunciando la tracciabilità dei buoni. Ieri sembrava che il momento fosse finalmente arrivato, con il decreto correttivo messo all’ordine del giorno del consiglio dei ministri. Peccato che all’ultimo momento il governo ha deciso di rinviare l’approvazione della misura. Le priorità di Renzi devono essere altre: non disturbare l’inizio della stagione turistica, per esempio…
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