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Report assemblea nazionale STUDAUT, 30-31 Ottobre @Roma

Per fare tutto ciò è necessario stravolgere la ritualità delle mobilitazioni studentesche e prendere il nostro bagaglio politico e riadattarlo ad una soggettività diversa da quella che abbiamo sempre conosciuto. La scommessa è riuscire a utilizzare le nostre pratiche in nuovi modi, in nuovi contesti.
Le occupazioni, le autogestioni e le assemblee sono mezzi che abbiamo sempre utilizzato e che continueremo ad utilizzare, adattandoli da ora ad una nuova composizione.  La necessità di essere nella quotidianità di ogni studente ci ha portato a produrre un appuntamento settimanale di mobilitazione, che ci vedrà attivi tutti i venerdì a creare nuovi momenti di lotta e aggregazione.
Dobbiamo avere la capacità di essere costantemente presenti, ogni venerdì, come ogni giorno e ogni momento di socialità. Per questo è risultato fondamentale costruire momenti di aggregazione che passino dalle assemblee, agli aperitivi, alle Street Parade, momenti che possono essere di acculturamento politico o semplice iniziative all’insegna dell’autogestione dal basso. Dai momenti di aggregazione dobbiamo riuscire a prendere quella rabbia non indirizzata e quel malcontento diffuso per portarlo nelle piazze e nelle strade ed organizzare nuovi momenti di mobilitazione nelle diverse città.

In un terzo momento abbiamo analizzato le nostre prospettive verso l’autunno, aprendo un dibattito anche con le altre realtà sociali che si stanno muovendo in vista del referendum del 4 Dicembre. In questi mesi è necessario, infatti, intrecciare e far convergere le lotte sui territori, costruire insieme il nostro NO al referendum e al Governo Renzi, formare una base sociale che attraversi le scuole, l’università, il mondo del lavoro e della lotta per la casa. Nostro compito è creare una rete tra le lotte che si coordini per dare un messaggio forte e condiviso che ci porti fino al momento referendario. Stiamo mettendo assieme un blocco sociale che è espressione del rifiuto e del malcontento generato dal Governo in tutti gli strati della popolazione. Il 5 Novembre saremo a Firenze a contestare Renzi, il 12 saremo a Roma per riconquistare i diritti di tutte e tutti, fino ad arrivare al corteo nazionale del 27 Novembre, sempre a Roma, dove la composizione sociale sopracitata si riprenderà tutto ciò che le spetta!
Il nostro obbiettivo non è arrivare al 4 Dicembre, il nostro obbiettivo è attraversarlo, avere un progettualità a lungo termine che ci porti oltre il referendum e ci dia la possibilità di organizzarci a posteriori. Il nostro obbiettivo è creare quel no sociale che fuoriesce dalla voce di chi davvero soffre la crisi e la sofferenza di questo Governo e dei suoi politici corrotti. Vada come vada il referendum è nostro compito far cadere il Governo, destabilizzare tutto quel che ci circonda, far sentire la nostra rabbia.

 

Da: http://www.studaut.it/

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