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Riprendono i blocchi alla Coop Adriatica di Bologna

Deturpano i territori per produrre o anche solo per far circolare più proficuamente le merci ma pretendono ringraziamenti e denari a profusione per aver portato “lo sviluppo”. Cercano complicità anzitutto con istituzioni , sindacati e mondo cooperativo che troppo spesso svendono passivamente il proprio ruolo a danno delle popolazioni locali. Si definiscono vittime di una crisi che pare esser stata generata da fenomeni naturali, una sorta di autocombustione economico finanziaria. E tutti in coro ci invitano a stringere i denti, a limitare gli sprechi, ad essere più meritevoli, più individualisti.

E i facchini? Bhè ogni piramide ha la sua base. Il problema è che questa base si sta rivoltando, non più disposta a soggiacere a ricatti e sfruttamento. Si tratta ancora di Ikea, Tnt, Dhl, Sda, Coop ma questa volta si deve guardare dall’altra parte della barricata. I facchini tra loro non si distinguono in base al paese di provenienza, al genere o alle generazioni. L’unica contrapposizione che lucidamente percepiscono è quella verso chi opera il loro sfruttamento e verso chi ne è complice.

Da ieri sera ad Anzola dell’Emilia i lavoratori di Centrale Adriatica (il grande hub della Coop bolognese) hanno iniziato a scioperare a seguito del licenziamento improvviso di tre colleghi. Questa mattina all’alba sotto la neve incessante erano di nuovo lì tutti insieme a presidiare e picchettare le entrate per non far entrare nessun camion e nessun altro lavoratore a sostituirli. Determinati ad ottenere il reintegro dei loro colleghi ingiustamente allontanati, determinati ad ottenere il rispetto dei propri diritti e della propria dignità i facchini sembrano non essere più diposti a farsi sfruttare. A distanza di 5 mesi, quindi, si riapre il fronte della lotta all’interno della Coop Adriatica questa volta però con una determinazione e una unità fra i lavoratori che appare decisamente maggiore.

I lavoratori sostenuti e con l’appoggio dal sindacato dei SiCobas, e la solidarietà del Laboratorio Crash! hanno aperto questo nuovo fronte e sono decisi a portarlo avanti fino a quando a cedere non sarà la cooperativa in appalto alla Coop.

 

Ascolta le loro ragioni: video

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