Roma, sgombero a Ponte Mammolo. Cariche contro i migranti
Già da ieri sera giravano voci ufficiose fra cooperative e associazioni attive nel settore sul possibile sgombero del campo. L’agglomerato di baracche, diviso in tre zone (eritrei, rom, sudamericani), in questi momenti sta subendo un’operazione di demolizione con l’intervento delle forze dell’ordine che hanno caricato e manganellato i migranti, che per rallentare le operazioni di sgombero avevano bloccato la strada antistante al centro. Si parla di un fermato.
La baraccopoli, in piedi da più di 10 anni, viene demolita oggi senza nessuna soluzione possibile per gli abitanti, se non il trasferimento in un centro per rifugiati, il centro Baobab, coinvolto nello scandalo di Mafia Capitale. Infatti proprio dentro questo centro si svolse la famosa cena fra Buzzi, Poletti e la mafia delle cooperative che continuano a fare soldi sulla pelle dei migranti.
La gestione dello sgombero di oggi, che da diverse voci (fra cui le associazioni presenti), parla di una “violenza inaudita” delle forze dell’ordine, viene giustificata dall’emergenzialità della situazione. Ma sappiamo bene come le emergenze significano soldi per chi le gestisce, allora l’emergenza non è una baraccopoli che esiste da anni, ma i migranti in mezzo ad una strada da gestire alimentando i guadagni di chi gestisce il meccanismo disumano dell’accoglienza. Ad esempio si parla di più di 400 persone coinvolte nello sgombero di oggi, mentre il centro Baobab ne ospiterebbe poco più di 100.
Continua nella città di Roma dagli sfratti agli sgomberi delle case popolari, dalle occupazioni dei movimenti ai rifugiati, una gestione della questione abitativa a suon di manganelli e soluzioni “emergenziali” che riempiono le tasche di politici e cooperative.
Le operazioni di sgombero e demolizione sono ancora in corso, seguiranno aggiornamenti…
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.