Sabato 5 Novembre, corteo ed occupazione a Padova
Il corteo si è snodato per le piazze del centro, passando per Palazzo Moroni, dove più interventi hanno attaccato le politiche xenofobe e di guerra tra poveri portate avanti dalla Lega Nord. La carica e la determinazione durante tutta la mattinata è stata molta e a manifestazione conclusa si è deciso di raggiungere dal centro Piazzetta Caduti della Resistenza, nel Quartiere Palestro, dove il Comitato svolge le sue attività nella sede occupata dell’Infospazio Chinatown. Da qui, al termine di un pranzo collettivo, si è partiti alla volta del secondo obiettivo della giornata: riappropriarsi di quegli spazi di cui necessitiamo per vivere. Agli sfratti le istituzioni non vogliono dare alcuna risposta, ad oggi chi non può permettersi di reggere gli affitti del mercato immobiliare privato viene lasciato da solo, vedendosi negato il minimo diritto ad un tetto: è proprio chi tutti i giorni subisce queste ingiustizie ad autorganizzarsi dal basso e a passare autonomamente all’azione.
Nel tardo pomeriggio è stata così occupata una palazzina in Via Facciolati n.96 di proprietà dell’ESU, l’ente regionale per il diritto allo studio che gestisce in tutto il Veneto le mense e gli studentati universitari.
Tutti e undici gli appartamenti della palazzina sono in ottime condizioni, puliti, arredati e pronti per essere abitati. A breve seguiranno nuove scadenze, poiché il livello di mobilitazione resta alto, prima di tutto per difendere la nuova occupazione da un eventuale tentativo di sgombero in tempi rapidi. Da oggi a Padova la voce di chi viene quotidianamente sfruttato fino al midollo e poi emarginato si è fatta più forte. E comincia a battere cassa. Ma non siamo che all’inizio…
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