Sciopero Ctt: i sindacati firmano l’accordo e l’azienda si tira indietro, per ora…
La protesta degli autisti condotta con tenacia e senza paura, ha ritrovato un unione che non si vedeva da tempo nell’ambiente di lavoro: cortei, blocchi, picchetti, preparazione degli striscioni e il vero protagonismo di questi lavoratori, ha spezzato quella normalità e quei rapporti interni basati sulla competizione e l’individualismo.
Ma in questi giorni seguenti alla ripresa del lavoro sono diverse le opinioni su come sia finita la trattativa. L’esito dell’incontro tra i vertici istituzionali ha decretato: che l’azienda ridarà i 200 Euro che erano stati decurtati dagli stipendi per i mesi di settembre, ottobre e novembre; che entro il 31 Gennaio un contratto integrativo comunque andrà firmato. Una vittoria sicuramente, la prima, quella di essere riusciti a strappare parte del salario che era stato tolto, ma una sconfitta, quella di non aver bloccato i nuovi provvedimenti ma soltanto rinviato il problema a dopo le vacanze di natale.
Vedremo se in questo mese e mezzo i lavoratori della Ctt avranno la stessa combattività che hanno dimostrato negli scorsi giorni di sciopero selvaggio, ma una cosa è certa: per i trecento dipendenti Ctt che si sono messi in gioco e ci hanno messo la faccia per salvaguardare il proprio reddito e la propria dignità, è stata una nuova esperienza di lotta che mai erano riusciti a condurre.
Questo protagonismo ha fatto maturare chi sono i colpevoli ed i responsabili di questi provvedimenti: il Comune di Pisa prima di tutto, che tra pochi giorni inaugurerà il cantiere del People Mover, un’opera inutile che collegherà l’aeroporto alla stazione con un trenino con la spesa di ben 68 milioni di Euro. Questa ennesima speculazione toglierà sicuramente del lavoro agli autisti Ctt che collegano la stessa tratta con la linea Lam Rossa.
E poi c’è la privatizzazione dell’azienda che unisce Pisa,Lucca e Livorno che non porterà benefici per nessuno ma soltanto austerità nei confronti di chi lavora, ovvero tagliando stipendi o facendo esuberi del personale e il rincaro del costo dei biglietti per gli utenti che usufruiscono del servizio.
Insomma, quello che si prospetta è che a gennaio si riparlerà di nuovi contratti, dove ci sarà un nuovo faccia a faccia tra azienda e lavoratori. Vediamo chi la spunterà, se la violenza e i profitti di pochi dirigenti e politici, oppure la determinazione ed il protagonismo di chi in questo sciopero è stato anche denunciato dalla questura per tentare di spaventare e ricattare i lavoratori in lotta. Una cosa è certa: la paura qui non è di casa!
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