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Csa Vittoria: solidarietà agli inquisiti e al movimento No Tav

CRIMINALIZZAZIONE E REPRESSIONE NON FERMANO ILMOVIMENTO NO Tav!

terroristi ed eversori – 12 denunce perquisizioni e sequestri contro il movimento No Tav

Ecco fatto, c’era da aspettarselo, il teorema si ripete, il movimento popolare che dice No al tav è diventato un crogiuolo di terrorismo e di eversione violenta.

Secondo le regole scontate del sistema capitalistico, ogni volta che ogni movimento di lotta travalica i paletti della compatibilità politica e dà segni evidenti di insubordinazione alle logiche di comando del potere economico e politico la risposta è sempre stata questa: repressione, criminalizzazione, accuse di “terrorismo” ecc..

Ma in realtà si stanno solo coprendo di ridicolo oltre che di sano odio di classe.

Innanzitutto non si illudano: un movimento che è in grado di saper sostenere lo scontro politico su tutti i livelli possibili, da quello più istituzionale a quello più direttamente contrapposto alla violenza di regime che si difende dal nemico sentiero per sentiero, non si potrà fermare neanche con una violentissima campagna di criminalizzazione come questa che ancora una volta cerca di dividere inutilmente i l movimento tra buoni e cattivi.

In secondo luogo crediamo sia evidente a tutti che potere economico e governo si siano incaponiti in uno scontro che è diventato sempre più “politico” e di immagine, nel momento in cui la Francia ha fermato i lavori fino ad almeno il 2020 , la Germania ora afferma che l’alta velocità costa troppo e invece il governo italiano, in una situazione di crisi sempre più evidente e profonda di un’ intero sistema economico basato sullo sfruttamento di classe, indica come prioritario lo sperpero di miliardi per un’opera costosa, inutile e dannosa.

O meglio, dannosa per gli abitanti della val Susa che difendono la loro terra dalla devastazione e per i lavoratori e per i giovani precari senza alcuna garanzia di salario, non certo inutile per chi ha progettato il proprio arricchimento.

Queste denunce , per reati così forzosamente gravi, non raggiungeranno lo scopo nè di creare paura nè di fermare le lotte ma danno ancor più il senso di come ci stiamo battendo contro un sistema di criminali in doppio petto tragicamente ridicoli perché fermare i lavori e gli scavi, vorrebbe dire ammettere la propria sconfitta per mano di un movimento di Resistenza popolare incredibilmente determinato e rendere evidente la gratuità della loro feroce violenza, tipica di una guerra di bassa intensità, che sta provocando centinaia di feriti e arresti.

Ma le regole del dominio di classe, con il sostegno dei “collaborazionisti” del PD, che non perdono l’occasione per un attacco isterico anche contro i sindaci No Tav, non prevedono passi indietro e una bestia ferita può dare colpi di coda dolorosi ma prevedibili ed è per questo che è importante esprimere la massima solidarietà al movimento popolare che si batte contro il Tav.

Una solidarietà che è una scelta di condivisione di chi sa di essere dalla stessa parte della barricata contro il capitalismo, la barbarie della sua macelleria sociale e della precarizzazione della vita di milioni di proletari e proletarie, una solidarietà militante che vuol dire portare un pezzo di No Tav in ogni lotta anticapitalista e viceversa.

Siamo dalla parte di chi lotta.

Siamo con il movimento di Resistenza popolare della Val Susa.

Ma se per il potere la difesa di un territorio, lo schierarsi con la propria classe nel conflitto contro il capitale vuol dire essere terroristi, è nostra responsabilità dire con forza che l’unico vero terrorismo è quello di una dittatura di classe che precarizza, impoverisce e devasta.

 

I compagni e le compagne del Csa Vittoria di Milano 

Milano 30.07.2013

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