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Torino: i lavoratori del teatro Regio contro il commisariamento

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È di questi giorni la notizia di un possibile commissariamento, proposto dalla sindaca Appendino, del teatro Regio di Torino a seguito delle vicende giudiziarie che vedono coinvolto l’ex sovrintendente del teatro William Graziosi.

Se da un lato vediamo Comune, Regione e soci fondatori (compagnia SanPaolo e fondazione CRT) uniti nell’affermare la necessità di un commissariamento, dall’altro vediamo la netta contrarietà dei lavoratori che ieri lunedì primo giugno sono scesi in piazza per contestare questa decisione.

La sensazione è che la sindaca, che ricopre il ruolo di presidente della fondazione dell’ente lirico, insieme al consiglio di indirizzo e ai presidenti delle fondazioni di origine bancaria voglia lavarsi le mani riguardo la malagestione e il conseguente buco di bilancio, appellandosi alla necessità di una ristrutturazione della gestione del teatro.

Il danno d’immagine derivante da un commissariamento rischia però di aggravare ancora  la situazione di una delle più prestigiose fondazioni lirico sinfoniche d’Italia, questa una delle preoccupazioni dei circa 400 dipendenti che temono di dover pagare le conseguenze di questa scelta totalmente politica, come successo in altre fondazioni in cui a seguito del commissariamento ci sono stati  licenziamenti, cassa integrazione e così via.

I lavoratori intervenuti in consiglio comunale hanno chiesto di essere ascoltati dalla sindaca, determinati nell’affermare che altrimenti la mobilitazione continuerà finché sarà necessario.

Ancora una volta vediamo come la politica interpreti la cultura come terreno per fare business e speculazioni, invece che come spazio di arricchimento a disposizione della cittadinanza.

Esprimiamo massima solidarietà ai lavoratori del Teatro Regio.

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