Torino, il ministro Poletti contestato a “Io Lavoro” da giovani precari e disoccupati
Il ministro era ospite all’ultima giornata di “Io Lavoro”, un evento organizzato due volte l’anno con il patrocinio della Regione Piemonte e dell’Unione Europea. Una tre giorni verniciata da grande evento in cui aziende e grandi marchi aprono i propri punti informativi a chi è in cerca di lavoro e con cui le amministrazioni locali tentano di ripulirsi la faccia fingendo un impegno reale contro la disoccupazione dilagante tra i giovani. Di fatto, la fiera della precarietà, una fotografia fedele dell’offerta lavorativa che oggi viene proposta ai giovani: stage, tirocini, contratti a termine e lavoro gratuito, fumo negli occhi per prestarsi a condizioni indignitose con la falsa promessa di un riscatto futuro che non arriverà mai.
Non a caso, infatti, ad essere invitato era il ministro Poletti, emanazione del governo che si prepara ad approvare il Jobs Act, provvedimento che renderà tutti più precari e ricattabili.
Quando il ministro è intervenuto alla conferenza cui era invitato, dal titolo “Opportunità per la ricerca intraprendente di lavoro”, il gruppo di precari e disoccupati ha iniziato a distribuire alcuni volantini tentando di prendere parola da un megafono. Immediata la reazione degli agenti della Digos presenti sul posto, che si sono scagliati sul gruppo tentando di strappare di mano i volantini, senza lesinare spintoni e strattoni affermando che quella fosse la procedura “per ragioni di sicurezza”…
Di fronte a questo teatrino assurdo una ragazza è riuscita comunque a raggiungere il tavolo in cui sedeva Poletti e a prendere parola esponendo le ragioni della contestazione, ricevendo l’approvazione e gli applausi di molte delle persone sedute in platea.
Di seguito il testo del volantino distribuito durante la contestazione:
Ci hanno detto che c’è la crisi e che dobbiamo fare sacrifici per uscirne. Ci hanno detto che il lavoro non c’è per tutti e che qualcuno si dovrà arrangiare. Ci hanno detto che se lavoriamo gratuitamente per un po’ di tempo poi riusciremo a trovare un impiego più facilmente. Ci hanno detto che tutti i lavori sono dignitosi e vanno fatti e che non bisogna avere la puzza sotto il naso.
Ci hanno detto un sacco di bugie!
– La crisi è figlia delle politiche economiche scellerate atte ad arricchire chi è già ricco.
– A noi vengono richiesti sacrifici enormi, mentre banchieri, impresari, finanzieri e speculatori che l’hanno creata ne traggono profitto.- Con l’avanzamento delle tecnologie potremmo lavorare tutti di meno e vivere dignitosamente, invece di avere un 10% della popolazione ricca e il resto che si impoverisce sempre di più.
– Lavorare sottopagati o gratis ci rende semplicemente più ricattabili e permette a chi ci sfrutta di farlo a basso costo o a costo zero. Non è né qualificante, né utile, serve ad alimentare la guerra tra poveri ed ad abbassare gli stipendi.
– Non tutti i lavori sono dignitosi, molti sono degradanti e dannosi per la propria salute, rifiutarli non è solo una necessità individuale, ma un dovere di tutti.
Proprio in questi mesi le nostre condizioni di vita rischiano di essere aggravate ulteriormente dalle leggi del Governo Renzi. Il Jobs Act ci renderà ancora più precari e senza garanzie, la Legge di Stabilità aumenterà le tasse e taglierà ulteriormente i servizi già ridotti alla canna del gas.
Dobbiamo dire NO a questa situazione!
– Vogliamo che a pagare la crisi sia chi l’ha provocata. Sono loro in debito con noi!
– Vogliamo un reddito garantito anche per i molti disoccupati creati da questa crisi.
– Vogliamo che il salario minimo sia per tutti di almeno 8 € netti l’ora.- Vogliamo scuole, ospedali, asili, trasporti e servizi gratuiti per tutti in tempi di crisi.
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