Torino in svendita per sanare i buchi del bilancio
Nei quaranta giorni a disposizione del Comune per sistemare i conti torinesi si giocherà a breve una partita importante, quella della cessione di consistenti fette dell’azienda dei rifiuti (l’Amiat) e di quella che ha in gestione il contestato maxi termovalorizzatore ancora in costruzione al Gerbido (la Trm).
Nel primo caso la dismissione investe il 28% dell’azienda, nel secondo l’80%, cui si aggiungono anche la cessione di parte di Sagat (società che lavora su servizi aeroportuali) e della Gtt, l’azienda del trasporto pubblico.
Ma finora i tentativi della giunta di Fassino di battere cassa lungo questa strada non hanno avuto esito positivo: lunedì scadeva infatti il termine per presentare offerte rispetto all’acquisto di Trm ed Amiat ma l’asta è risultata deserta, costringendo il Comune a prorogare il termine fino alla fine del mese, con un conseguente ed ovvio ribassamento dei prezzi a cui le quote delle aziende verranno cedute.
Il sindaco dispensa promesse, affermando che tutte queste partite verranno chiuse entro la fine dell’anno e che il Comune riuscirà a scongiurare l’ipotesi del commissariamento (sempre più plausibile se i conti del bilancio torneranno a sforare dal Patto di stabilità) e si pavoneggia di aver già ampiamente rattoppato i buchi del bilancio rispetto alla situazione presente al momento del suo insediamento (quella, ugualmente disastrosa, lasciata dal suo predecessore Chiamparino grazie alle politiche sulla Torino città vetrina delle Olimpiadi).
Le modalità con cui il suddetto debito sarebbe stato ridotto dalla sua giunta sono ormai note: tra la mannaia dei tagli e la corsa alle privatizzazioni le politiche di Fassino hanno ormai da tempo assunto i tratti di una vera e propria svendita dell’intero patrimonio cittadino e la cessione delle aziende in questione sarebbe solo l’ennesima partita giocata a danno dei cittadini.
Fassino sembra ormai disposto a tutto per rimanere aggrappato alla sua poltrona e voci di corridoio dalla Sala Rossa mormorano ora di un possibile ‘temporary shop’ da aprire in periodo natalizio all’interno del Comune in cui vendere i ‘cimeli’ che riempiono le sale del Palazzo Civico…
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