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Torino torna in piazza contro il vertice-farsa: 1000 in corteo

Nonostante i lavori del Summit si fossero avviati verso la conclusione già nella tarda mattinata, il corteo partito oggi pomeriggio da Palazzo Nuovo, al suo passaggio in piazza Castello (sede del Teatro Regio), ha trovato ancora una militarizzazione impressionante del centro cittadino. Diversi interventi hanno puntato il dito contro l’amministrazione locale e la Questura, che hanno deciso di buttare milioni di soldi pubblici per proteggere l’ennesimo evento-farsa: migliaia di uomini delle fdo pagati a suon di straordinari, che hanno blindato il centro per due giorni per difendere un’inutile vetrina, una manciata di delegati europei chiusi nelle proprie stanze a ripetere aria fritta (a questo proposito abbiamo raccolto l’emblematica testimonianza di un lavoratore che si trovava al Teatro Regio in queste due giornate…). Ancora una volta l’equazione è semplice agli occhi di molti: quegli stessi soldi potrebbero essere impiegati per mettere in sicurezza scuole, università, territori, proprio mentre Genova si ritrova ad affrontare i danni lasciati dall’ennesimo disastro annunciato. Anche per questo la solidarietà col corteo che sfilava nelle stesse ore nel capoluogo ligure è stata forte lungo tutta la manifestazione torinese, e alle forze dell’ordine schierate per le vie del centro è stato ripetutamente rivolto il coro “Andate tutti a spalare!”.

Lungo il percorso i manifestanti hanno anche preso parola sulle polemiche createsi ieri mattina in piazza Castello con una parte del servizio d’ordine della Fiom (e fomentate dal palco dal segretario Landini, troppo impegnato a concludere il proprio comizio per rendersi realmente conto di cosa accadeva pochi metri più in là), leggendo il testo di una lettera aperta agli operai e alle operaie del sindacato.

La manifestazione ha attraversato a lungo le strade della città, passando anche per le vie di Porta Palazzo, il più grande mercato torinese, ricordando la lotta dei facchini del CAAT e osservando un minuto di silenzio per l’ambulante che ha perso la vita la scorsa notte al centro agroalimentare di Grugliasco.

Un corteo partecipato e variegato che ha voluto chiudere con un messaggio chiaro le tre giornate di mobilitazione, rilanciando sui prossimi appuntamenti dell’autunno.

 

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