Venerdì 16 dicembre a Pisa diverse centinaia di persone hanno manifestato per il diritto all’abitare dignitoso, il blocco degli sfratti e la giustizia abitativa.
Si tratta di una vera e propria dichiarazione di guerra a chi vive in condizioni di povertà, rischia di finire senza casa, è costretto a vivere al freddo o riesce a stento a procurarsi da mangiare con i pochi contributi che ci sono.
A due anni e mezzo dallo scoppio della pandemia Covid-19, poco o nulla è cambiato rispetto alle condizioni sindemiche che hanno fatto sì che il virus colpisse ancora più duramente chi subisce discriminazioni di classe, genere, etnia, status migratorio, condizione abitativa e così via.
Riportiamo di seguito l’appello di lancio della piazza cittadina del 16 dicembre a Pisa per il diritto all’abitare. Il 7 dicembre la mobilitazione è stata annunciata anche attraverso una conferenza stampa davanti alla Prefettura.
L’assessore comunale alla casa, di Fratelli d’Italia, preannunciava, quasi con orgoglio, uno tsunami di sfratti dalla primavera 2021 senza, però adottare misure amministrative all’altezza della situazione, limitandosi infatti all’erogazione dei buoni spesa finanziati dallo stato e di difficile utilizzo.
Se ne è andato ieri Carlo Sottile, ferroviere in pensione e storico attivista del Coordinamento Asti Est, da sempre in prima linea nelle battaglie sociali e nella lotta per la casa.
Torino città indebitata, svenduta, privatizzata, il filo conduttore di tutte le amministrazioni comunali che dalle Olimpiadi del 2006 a oggi si sono succedute e che non hanno mai invertito la tendenza.
Migliaia di cittadini in piazza per chiedere che l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) non venga chiuso.
Ripubblichiamo un articolo apparso sul bollettino “Dalla nostra parte” a proposito degli aumenti sul teleriscaldamento a Torino.
Che la riforma della sanità territoriale definita dal PNRR fosse a rischio di essere solo una operazione edilizia, lo sapevamo bene. E lo abbiamo più volte denunciato, parlando di rischio di “scatole vuote”.