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28 aprile: corteo contro l’aeroporto militare di Decimomannu

Lo Stato italiano cerca di intimidire il movimento contro l’occupazione militare della Sardegna con un metodo che ormai sta diventando sistematico: definire terrorismo la lotta per la liberazione della nostra terra.

da Sardinnia Aresti

È così che la lotta contro le basi ha portato al Processo Lince, con 43 persone imputate a vario titolo e la famigerata accusa di “Associazione con finalità di terrorismo ed eversione dello stato democratico” contro alcune di loro, per il ciclo di lotta 2014-2018. Eppure, sono 60 anni che i sardi e le sarde dimostrano con determinazione di considerare illegittimo l’uso devastante che viene fatto di questa terra dall’industria bellica, dall’esercito italiano e dalla NATO.

Il 2022 ha dimostrato che la lotta è viva, e che non saranno le fantasie cospirative delle procure a farci chinare la testa. Le stesse fantasie che portano ad aprire un’indagine con aggravante terroristica per un corteo spontaneo che imbratta di vernice rossa il luogo simbolo della nostra oppressione: il Comando Militare della Sardegna.

Il 28 Aprile torneremo all’Aeroporto di Decimomannu, con gli occhi rivolti alle reti dietro le quali si alzano in volo gli aerei che sulla nostra terra imparano l’arte della guerra per poi andare a farla.

A un anno dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina – teatro ormai di più di centomila morti, servito sul piano interno per giustificare un carovita sempre più asfissiante e che avvicina alla povertà sempre più persone, soprattutto in terre sfruttate e seviziate come la Sardegna – i quadri militari dell’isola ci fanno sapere, tramite il verbale del Comipa, che le esercitazioni non sono il disastro che porta malattie, inquinamento e povertà che ben conosciamo, ma piuttosto “una straordinaria opportunità per il turismo e le lavanderie dell’isola”. Ed ecco allora che le aeree militarizzate sarde, in particolar modo Capo Teulada, dovranno accogliere altre due gigantesche esercitazioni interforze: la Joint Stars 2023 (che si svolgerà dall’8 al 26 Maggio) e la Noble Jump 2023 (dal 27 Aprile al 14 Maggio). Quest’ultima, organizzata dalla Nato, coinvolgerà 7 stati e prevede lo sbarco di 3000 soldati pronti a lasciarci, oltre al loro eventuale prezioso ritorno con le famiglie nella stagione balneare e al bucato da lavare, tonnellate di piombo e chissà cos’altro. Arriveranno tramite i porti di Cagliari e Olbia e ovviamente l’aeroporto di Decimomannu.

Il 28 Aprile vogliamo lottare contro quest’idea di Sardegna, vogliamo lottare per vivere in una Sardegna diversa. Tutte e tutti insieme, ribadendo ancora una volta che abbiamo tanti modi e un’unica lotta.

28 DE ABRILI 2023: MANIFESTADA A CONTRA DE S’AEROPORTU MILITARI DE DEXIMUMANNU

Su Stadu italianu circat de ameletzai su movimentu contra de s’ocupatzione militari de sa Sardìnnia impreendi unu mètodu semper prus sistemàticu: a narai “terrorismu” a sa luta po sa liberatzioni de sa terra nostra. E duncas sa luta contra de is basis at portau a su “Processo Lince”, cun 43 personis acusadas a tìtulu vàriu e fintzas, po unas cantas de issas, cun s’acusa connota de “Associazione con finalità di terrorismu ed eversione dello stato democratico” po su ciclu de luta 2014-2018. Cun totu cussu, de 60 annus a oi su pòpulu sardu dimustrat cun detzisioni de cunsiderai non-legìtimu s’impreu dannosu chi de custa terra faint s’indùstria bèllica, s’esèrtzitu italianu e sa NATO.

Su 2022 at cumproau chi sa luta est bia, e chi no ant a essi is fantasias cospirativas de is Procuras a si fai chinai su fronti. Is pròpiu fantasias chi ant fatu oberri un’imbìstigu cun ingraviamentu de terrorismu po unu corteu in su cali s’est pintau cun vernissa arrùbia su logu sìmbulu de s’opressioni nostra: su “Comando Militare della Sardegna”.

Su 28 de Abrili torraus a s’Aeroportu Militari de Deximumannu, cun is ogus a is arretzas chi cuant is avionis chi si pesant assuba de sa terra nostra a imparai s’arti de sa gherra po nci dda portai in atrus logus.

Un’annu est passau de s’inghitzu de sa gherra intra de Rùssia e Ucraina: una gherra chi at causau giai prus de centu-mila mortus ingunis, e chi innoi est serbida – in su fronti internu – po giustificai una crisi sempri prus grai, e chi est portendi a sa poberesa sempri prus personis, ancora de prus in terras sfrutadas e bistrasciadas che a sa Sardìnnia. Is cumandus militaris de s’ìsula si faint sciri, po mèdiu de su Co.mi.pa, chi is esercitatzionis non funt totu cussu disastru chi si leat is maladias, s’incuinamentu e sa poberesa chi connosceus beni, ma antzis “una straordinaria opportunità per il turismo e le lavanderie dell’isola”. E intzà is àreas militarisadas sardas, in primis Cabu Teulada, ant a dèpiri aculli atras duas mega-esercitatzionis interfortzas: sa “Joint Stars 2023” (de s’8 a su 26 de maju) e sa “Noble Jump 2023” (de su 27 de abrili a su 14 de maju). Po custa ùrtima, chi dda aparìciat sa NATO e interessat 7 Stadus, ant a sbarcai 3.000 sordaus chi s’ant a lassai, in prus de sa bogada de lavai e (fortzis) unu furriadroxu cun sa famìlia insoru in s’istadi, fintzas tonnelladas de prumu e chini scit it’atru. Ant a arribbai de is portus de Casteddu e Terranoa e a manera òvia de s’aeroportu de Deximumannu etotu.

Su 28 de Abrili bolleus lutai a contra de custa idea de Sardìnnia, bolleus lutai po bivi in una Sardìnnia diferenti. Totus impari, una borta ancora cun modus meda e una matessi luta.

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Adesioni (in aggiornamento):

Sardinnia Aresti
Fridays For Future Cagliari
USB Sardegna
Madri contro la repressione
P.Carc
Potere al popolo! Sardegna
Cobas Scuola Cagliari
A Foras – contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna

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