InfoAut
Immagine di copertina per il post

Agrigento: cittadini e comitati fermano le esercitazioni militari americane

L’esercito italiano aveva programmato addestramenti militari congiunti con le forze americane presso la base di Punta Bianca, in provincia di Agrigento, che avrebbero dovuto svolgersi da ieri, 17 ottobre, fino a fine anno.

Secondo i dettagli pubblicati nell’ordinanza n. 6/2022 del Comando Militare dell’Esercito in Sicilia, i Reparti della Forza Armata, della U.S. Naval Air Station di Sigonella, dei Corpi Armati dello Stato e delle Forze di Polizia avrebbero dovuto “svolgere esercitazioni di tiro con armi individuali, di reparto e lancio di bombe a mano“. Ma almeno per ora non sarà così. I cittadini agrigentini, che da tempo chiedono la fine dell’utilizzo del sito di Punta Bianca per le esercitazioni militari, si sono riuniti in presidio davanti ai cancelli della base e almeno per ora hanno vinto: in quella che sarebbe dovuta essere la prima giornata di esercitazioni i mezzi dell’esercito non si sono presentati, verosimilmente per evitare tensioni con la popolazione. Ma la mobilitazione, promossa dalle associazioni Mareamico e Marevivo, dalla rete No Muos e da Legambiente, per ora continuerà, per impedire che quello di ieri sia stato solo un rinvio.

Quello di Punta Bianca è un sito gemello della più nota Scala dei Turchi, patrimonio UNESCO che sorge ad appena 10 chilometri di distanza. Un paradiso naturale che da 60 anni è sacrificato a zona di esercitazione per l’esercito italiano e quello statunitense di stanza nella vicina base di Sigonella. Un angolo un tempo incontaminato dove ogni anno si sperimenta la guerra, muovendo pesanti carri armati sopra le rocce calcaree, sparando proiettili e bombe nel mare. Nell’ultima esercitazione, tenutasi nel primo semestre 2022 erano stati utilizzati e lasciati nel suolo e in mare “armi da fuoco portatili, di reparto, bombe a mano, sistemi d’arma c/c, cannoni da 105/51,105/52 e 25mm con munizionamento APDS-T”. Un problema anche di natura ambientale e sanitaria considerato, ad esempio, che le munizioni APDS-T utilizzano propellente alla nitrocellulosa, composto chimico con enormi proprietà infiammabili-esplosive.

Quando si svolgono le esercitazioni tutta l’area diventa una zona rossa vietata ai cittadini. Secondo l’ordinanza della Capitaneria di Porto Empedocle, nei periodi e negli orari dei cannoneggiamenti, è vietato il transito e la sosta di persone e veicoli nell’area demaniale marittima lungo la costa inclusa nel poligono, nonché la navigazione, l’ormeggio e la balneazione nel tratto di mare antistante.

Le esercitazioni erano state sospese lo scorso marzo, dopo che i Carabinieri del nucleo forestale e l’Arpa avevano accertato che l’ambiente è stato inquinato tanto in mare quanto via terra. Secondo l’associazione Mareamico “l’esercito italiano non ha mai provveduto alla necessaria e urgente bonifica dei luoghi e neanche al ripristino delle strade da loro danneggiate e promessi al Sindaco di Agrigento”.

Le proteste dei cittadini e i dati sull’inquinamento dell’area avevano spinto la Regione Sicilia a promettere di dichiarare l’area parco naturale protetto. Ed effettivamente è successo: il 23 giugno scorso è stata istituita l’area naturale “Punta Bianca, Monte Grande e Scoglio Padella”. Ma agli occhi dei movimenti si è trattato di una farsa, visto che la parte di territorio utilizzata come poligono di tiro non è stata inclusa nel sito protetto. Per questo i cittadini hanno deciso di organizzarsi da soli, al fine di proteggere il territorio e la propria salute e per ora stanno vincendo.

da L’Indipendente

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

agrigentoesercitazioniguerrasicilia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Federico II di Napoli: assemblea di massa in solidarietà con il popolo palestinese

Napoli venerdi 12 aprile, h 11.30. Dopo aver impedito al direttore di Repubblica Molinari di portare avanti la sua propaganda guerrafondaia, dopo aver occupato il rettorato, gli studenti della Federico II hanno costretto ad un tavolo il rettore Lorito.  L’aula Conforti della facoltà di Giurisprudenza è stracolma, parliamo almeno di 500 persone.  L’intervento d’apertura da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le elezioni USA: non solo uno scontro tra un “rimbambito” e un “delinquente”

Dopo il Super Tuesday del 5 marzo, la partita delle primarie presidenziali negli Stati Uniti si è chiusa con lo scontato risultato della vittoria di Biden da un lato e di Trump dall’altro, che quest’estate verranno incoronati quali candidati per la corsa del novembre 2024 nelle Conventions dei rispettivi partiti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione

In un recente comunicato, l’Assemblea Comunitaria di Puente Maderas, Municipio de San Blas Atempa, Oaxaca, intitolato significativamente “Non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione”, ribadisce il suo rifiuto fondato e il suo impegno di resistenza alla megaopera del Corridoio Interoceanico dell’Istmo di Tehuantepec.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’obiettivo finale di Netanyahu e le ambizioni regionali dell’estrema destra israeliana

Gli eventi degli ultimi giorni suggeriscono che potremmo vedere prendere forma l’obiettivo finale di Israele. Gli obiettivi del governo di estrema destra di Netanyahu non si limitano a Gaza: vuole conquistare tutta la Palestina e iniziare una guerra anche con Hezbollah e l’Iran.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: cariche alla manifestazione contro il concerto “in onore” dei 75 anni della NATO. 10 gli attivisti feriti

Scontri e feriti alla manifestazione contro la Nato e le politiche di guerra, 10 i manifestanti feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudamerica: crisi diplomatica dopo l’assalto della polizia ecuadoregna all’ambasciata del Messico a Quito.

Il presidente messicano Obrador ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ecuador, dopo che la polizia ha fatto irruzione nell’ambasciata messicana a Quito per arrestare l’ex vicepresidente Jorge Glas, legato all’ex presidente Correa, da tempo rifugiatosi in Europa.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

“Siamo dalla parte giusta della storia”. Luigi ci scrive dal carcere

Luigi ci scrive dal carcere. Pubblichiamo di seguito il testo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

GMO: l’esercito israeliano ha ucciso oltre 400 civili dentro e intorno all’ospedale di Al-Shifa.

Gaza. L’Ufficio Media governativo (GMO) di Gaza ha affermato che più di 400 persone – pazienti, civili sfollati di guerra e personale sanitario – sono state uccise negli attacchi israeliani durante 13 giorni di assedio militare all’ospedale Al-Shifa e ai quartieri vicini.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Italia stanno sbarcando molti mezzi militari americani

La denuncia dei portuali del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di Genova

Immagine di copertina per il post
Confluenza

VOI SETTE, NOI 99%

Dentro la Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile ci saranno i ministri delle 7 potenze mondiali a parlare di transizione ecologica ed energetica. A Torino si sta costruendo un percorso di avvicinamento che vede coinvolti comitati, associazioni ambientaliste, collettivi studenteschi e giovanili, realtà ecologiste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Misure cautelari per tre militanti di Antudo per un sanzionamento alla Leonardo SPA. Repressione su chi fa luce sulle fabbriche di morte e le guerre in atto

Ieri mattina la Questura di Palermo ha eseguito tre misure cautelari, due obblighi di firma e una custodia cautelare in carcere per tre militanti di Antudo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi: verso il libero mercato?

L’intento è ben celato, ma evidente: smantellare la legge n. 185 del 1990, quella che introdusse in Italia “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trappole esplosive e imboscate: come i sadici “Hunger Games” di Israele mirano a far morire di fame la popolazione di Gaza

Ci sono crescenti segnalazioni di agguati israeliani che prendono di mira direttamente i civili a Gaza mentre aspettano gli aiuti, spesso dopo che falsi messaggi segnalano che i soccorsi sono in arrivo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Crescono le spese militari dell’Italia in Africa nonostante le violazioni dei diritti umani

Aumenta l’impegno militare nel continente Africano: il governo Meloni, in continuità con i governi precedenti, proroga le missioni in corso e ne aggiunge di nuove, anche nei paesi che violano i diritti umani e il diritto internazionale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Raúl Zibechi: sempre più vicini al collasso

La notizia del drastico calo del traffico nel Canale di Panama e in quello di Suez, provocati rispettivamente dal cambiamento climatico e dalla guerra, non è sotto i riflettori mediatici.