L’udienza prevista per oggi, nel giorno del diciassettesimo compleanno di Ahed Tamimi, è stata rinviata al sei febbraio. La giovane resistente palestinese è in carcere dal 19 dicembre.

Secondo il codice penale israeliano rischia fino a 14 anni di carcere per aver resistito all’invasione da parte dei militari israeliani della sua abitazione nel villaggio di Nabi Saleh dopo che i soldati ferirono alla testa suo cugino con le armi. Ahed schiaffeggió i militari e venne arrestata nei giorni più intensi delle proteste contro la “mossa di Trump” che annunciava lo spostamento a Gerusalemme dell’ambasciata americana in Israele riconoscendola di fatto come capitale dello Stato sionista e violando i diritti del popolo palestinese sulla storica capitale.
Manifestazioni di solidarietà ad Ahed e per la sua liberazione sono previste oggi in tutto il mondo.