InfoAut
Immagine di copertina per il post

Elezioni USA: niente ondata blu, vittoria incerta (in aggiornamento)

||||

Elezioni USA, aggiornamento del 6 novembre h 13. ANCORA IN BILICO.

Biden (Blue): 253.

Da ovest ad est si aggiudica: California (55 grandi elettori), Oregon (7), Stato di Washington (12), New Mexico (5), Colorado (9), Minnesota (10), Illinois (20), Virginia (13), Maryland (10), Delaware (3), New Jersey (14), New York (29), Connecticut (7), Rhode Island (4), Massachusetts (11), New Hampshire (4), Vermont (3), Maine (3), Hawaii (4).
Più un gran elettore del Nebraska.

Ultime arrivate: Wisconsin (10 grandi elettori) e Michigan (16), nel 2016 furono entrambe vinte da Trump. Stati in bilico dove Biden è in vantaggio: Nevada (6), Biden 49.4 vs Trump 48.5, differenza di 11 mila voti (percentuale di spoglio alle 13 italiane del 6 novembre: 89%).
Arizona (11), Biden 50.1 vs Trump 48.5, differenza di 47 mila voti che nelle ultime ore si è accorciata in favore di Trump (90%).

Nella notte italiana è proseguito il conteggio in Georgia, dove Biden è dato in vantaggio per 1000 voti. Georgia (16), Biden 49.4 vs Trump 49.4 differenza di 1096 voti (99%). Vincendo questi 2 di questi 3 stati Biden avrebbe i 270 grandi elettori utili alla nomina di Presidente degli Stati Uniti.

Trump (Rosso): 213.

Da ovest ad est si aggiudica: Idaho (4), Utah (6), Montana (3), Wyoming (3), North Dakota (3), South Dakota (3), Nebraska (4), Kansas (6), Oklahoma (7), Texas (38), Iowa (6), Missouri (10), Arkansas (6), Louisiana (8), Mississippi (6), Tennessee (11), Kentucky (8), Indiana (11), Ohio (18), Alabama (9), West Virginia (5), South Carolina (9), Florida (29). Stati in bilico dove Trump è in vantaggio: Alaska (3), Trump 62.9 vs Biden 33.0, (spoglio al 47%). North Carolina (15), Trump 50. vs Biden 48.6, vantaggio Trump di 77 mila voti (95%).Pennsylvania (20), Trump 49.5 vs Biden 49.2 (95%). Prosegue la rimonta di Biden che adesso dista da Trump ‘appena’ 18 mila voti.

La situazione è ancora in bilico seppur Biden continui a guadagnare terreno verso la vittoria finale.
Trump e il suo pool di legali sta intentando denunce praticamente in ogni stato in bilico, invocando il blocco dello scrutinio postale.
Dopo Detroit e Phoenix, anche il centro di conteggio elettorale di Philadelphia (Pennsylvania) è stato assediato dai suprematisti di Qanon filo-Trump.
Biden predica calma soprattutto per non dare adito alla narrazione sui brogli di Trump, una vittoria in Georgia, stato dove Trump è stato in vantaggio dall’inizio, sancirebbe la fine della bagarre elettorale. Nel frattempo proseguono manifestazioni in tutto il paese, agli striscioni sul contare fino all’ultimo voto si aggiungono le prime immagini che promettono opposizione dal basso allo stesso Biden.
La consapevolezza che un’eventuale vittoria di Biden non significhi la fine del trumpismo o del razzismo strutturale degli Usa è uno dei pilastri sul quale il movimento BLM sta costruendo la sua opposizione.

Aggiornamento delle 11, 5/11:

Biden (Blue): 253.

Da ovest ad est si aggiudica: California (55 grandi elettori), Oregon (7), Stato di Washington (12), New Mexico (5), Colorado (9), Minnesota (10), Illinois (20), Virginia (13), Maryland (10), Delaware (3), New Jersey (14), New York (29), Connecticut (7), Rhode Island (4), Massachusetts (11), New Hampshire (4), Vermont (3), Maine (3), Hawaii (4).
Più un gran elettore del Nebraska.

Nella notte italiana il conteggio è proseguito, ad ora le maggiori testate giornalistiche statunitensi attribuiscono a Biden la vittoria in Wisconsin, 10 grandi elettori, (Biden 49.4 vs Trump 48.8, spoglio al 99%) e Michigan, stato da 16 grandi elettori (Biden 50.4 vs Trump 48.0, spoglio al 99%).

Stati in bilico dove Biden è in vantaggio:

Nevada (6), Biden 49.3 vs Trump 48.7, (percentuale di spoglio alle 10 italiane del 5 novembre: 86%).
Arizona (11), Biden 50.5 vs Trump 48.1, (86%).

Vincendo questi 2 stati Biden avrebbe i 270 grandi elettori utili alla nomina di Presidente degli Stati Uniti.

Trump (Rosso): 213.

Da ovest ad est si aggiudica: Idaho (4), Utah (6), Montana (3), Wyoming (3), North Dakota (3), South Dakota (3), Nebraska (4), Kansas (6), Oklahoma (7), Texas (38), Iowa (6), Missouri (10), Arkansas (6), Louisiana (8), Mississippi (6), Tennessee (11), Kentucky (8), Indiana (11), Ohio (18), Alabama (9), West Virginia (5), South Carolina (9), Florida (29).

Stati in bilico dove Trump è in vantaggio:

Alaska (3), Trump 62.9 vs Biden 33.0, (spoglio al 47%).

Georgia (16), Trump 49.6. vs Biden 49.1 (95%). Lo scrutinio del voto postale sta favorendo la risalita di Biden.

North Carolina (15), Trump 50.1 vs Biden 48.6 (95%).

Pennsylvania (20), Trump 50.7 vs Biden 48.1 (89%). Anche in questo stato lo spoglio del voto a distanza sta favorendo la rimonta di Biden, con il voto in presenza Trump aveva ben 13 punti (600 mila voti) di vantaggio che adesso sono diventati poco più di 2.5 (160 mila voti). Ottenendo questi 4 stati, cosa tutt’altro che certa, Trump raggiungerebbe i 267 grandi elettori. Con la sconfitta in Michigan adesso lo stato chiave per la conferma repubblicana diventa l’Arizona dove Biden è in vantaggio di 2.4 punti (circa 70 mila voti) con il 14% di schede ancora da scrutinare. Non a caso a Phoenix, capitale dello stato ‘deserto’, i sostenitori di Trump si sono radunati fuori al collegio elettorale dove si stanno contando i voti postali.

states2
Scena simile si è svolta a Detroit, capitale del Michigan, dove i manifestanti pro-Trump hanno sfilato fino al centro conteggio voti al grido di ‘stop counting’.
Nella notte italiana, sono inoltre proseguite decine di manifestazioni su tutto il territorio statunitense contro la riconferma del Tycoon di New York. Gli striscioni di Black Lives Matter campeggiano affianco allo slogan di contare fino all’ultimo voto. Nonostante Joe Biden, grazie all’altissma affluenza, sia il Presidente più votato della storia degli Stati Uniti, sembra chiaro che la spinda dorsale del voto democratico sia un diffuso sentimento di odio nei confronti del candidato repubblicano.

states1

Aggiornamento delle 19:

Biden (Blue): 227.

Da ovest ad est si aggiudica:

California (55 grandi elettori), Oregon (7), Stato di Washington (12), New Mexico (5), Colorado (9), Minnesota (10), Illinois (20), Virginia (13), Maryland (10), Delaware (3), New Jersey (14), New York (29), Connecticut (7), Rhode Island (4), Massachusetts (11), New Hampshire (4), Vermont (3), Maine (3), Hawaii (4).
Più un gran elettore del Nebraska.

Stati in bilico dove Biden è in vantaggio:

Nevada (6), Biden 49.3 vs Trump 48.7, (percentuale di spoglio alle 19 italiane: 86%).
Arizona (11), Biden 51.0 vs Trump 47.6, (86%).

Wisconsin (10), Biden 49.4 vs Trump 48.8, (99%).
Michigan (16), Biden 49.5 vs Trump 48.9, (93%).

Vincendo questi 4 stati Biden avrebbe i 270 grandi elettori utili alla nomina di Presidente degli Stati Uniti. Nelle 5 ore passate dal precedente aggiornamento Biden ha superato Trump nel Michigan che può risultare lo stato chiave per la vittoria democratica.

Trump (Rosso): 213.

Da ovest ad est si aggiudica:

Idaho (4), Utah (6), Montana (3), Wyoming (3), North Dakota (3), South Dakota (3), Nebraska (4), Kansas (6), Oklahoma (7), Texas (38), Iowa (6), Missouri (10), Arkansas (6), Louisiana (8), Mississippi (6), Tennessee (11), Kentucky (8), Indiana (11), Ohio (18), Alabama (9), West Virginia (5), South Carolina (9), Florida (29).

Stati in bilico dove Trump è in vantaggio:

Alaska (3), Trump 61.4 vs Biden 34.7, (spoglio al 36%).
Georgia (16), Trump 50.3 vs Biden 48.5 (93%).
North Carolina (15), Trump 50.1 vs Biden 48.6 (95%).
Pennsylvania (20), Trump 53.4 vs Biden 45.2 (80%).

Per quanto riguarda quest’ultimo stato, il voto postale sta nettamente favorendo il candidato democratico. L’utilizzo del voto a distanza si è concentrato nei grandi centri urbani, quali Pittsburgh e Philadelphia, e sta accorciando le distanze tra i due candidati.
Mancano ancora più di un milione di schede. Nonostante Trump sia in vantaggio di circa 470 mila voti, l’esito finale è ancora aperto. Ottenendo questi 4 stati, cosa tutt’altro che certa, Trump raggiungerebbe i 267 grandi elettori. La notte delle elezioni è stata caratterizzata da diverse manifestazioni da Portland a Minneapolis, da Los Angeles a Washington DC, ovunque vi sono stati confronti tra manifestanti e forze dell’ordine e decine di arresti.

elezioni usa

Aggiornamento delle 14:

Mentre scriviamo i quattro fuso orari continentali degli Stati Uniti segnano ancora ore notturne, nel New England è mattina presto e la corsa alla Casa Bianca è più incerta che mai.

Come quattro anni fa, la comunicazione mainstream dai sondaggi agli endorsment delle star della musica e dello sport, dalle televisioni e i giornali ai social della Silicon Valley, spingevano per la ‘liberazione’ Biden. Un misto di tifo e speranza che, come dimostra il testa a testa odierno, ha poco a che vedere con la realtà della main street statunitense.

L’ondata blu non c’è stata, e una prima analisi del voto rivela che il comportamento elettorale ‘inconsueto’ di alcune fasce della popolazione Usa nel 2016 si sta replicando nel 2020.

Le fratture sociali del successo di Trump non si sono ricomposte nella candidatura Biden.

Per le analisi e le considerazioni sullo show della pseudo-democrazia a stelle e strisce ci sarà tempo, nel frattempo proviamo a fotografare l’incertezza dell’esito.
 

Biden (Blue): 224.

Da ovest ad est si aggiudica: California (55 grandi elettori), Oregon (7), Stato di Washington (12), New Mexico (5), Colorado (9), Minnesota (10), Illinois (20), Virginia (13), Maryland (10), Delaware (3), New Jersey (14), New York (29), Connecticut (7), Rhode Island (4), Massachusetts (11), New Hampshire (4), Vermont (3), Hawaii (4).

Più un gran elettore del Nebraska.

Stati in bilico dove Biden è in vantaggio:

Nevada (6), Biden 49.3 vs Trump 48.7, (percentuale di spoglio alle 14 italiane: 86%).

Arizona (11), Biden 51.8 vs Trump 46.8, (82%).

Wisconsin (10), Biden 49.4 vs Trump 48.8, (97%).

Maine (4), Biden 54.7 vs Trump 42.2, (72%).

Trump (Rosso): 213.

Da ovest ad est si aggiudica: Idaho (4), Utah (6), Montana (3), Wyoming (3), North Dakota (3), South Dakota (3), Nebraska (4), Kansas (6), Oklahoma (7), Texas (38), Iowa (6), Missouri (10), Arkansas (6), Louisiana (8), Mississippi (6), Tennessee (11), Kentucky (8), Indiana (11), Ohio (18), Alabama (9), West Virginia (5), South Carolina (9), Florida (29).

Stati in bilico dove Trump è in vantaggio:

Alaska (3), Trump 61.4 vs Biden 34.7, (spoglio al 36%).

Michigan (16), Trump 49.4 vs Biden 48.9 (86%), forte rimonta di Biden nelle ultime ore con lo scrutinio del voto postale.

Georgia (16), Trump 50.5 vs Biden 48.3 (92%).

North Carolina (15), Trump 50.1 vs Biden 48.6 (95%).

Pennsylvania (20), Trump 55.0 vs Biden 43.6 (75%).

Come preventivato lo spoglio delle schede consegnate in presenza presso il seggio è avvenuto prima rispetto a quello effettuato sul voto postale. Voto a distanza usato da circa 100 milioni di statunitensi, dato che sta anche proiettando le percentuali di partecipazione verso il record del 67%, il più alto da un secolo.

Lo spoglio del voto postale, storicamente favorevole ai democratici, sta spingendo la rimonta di Biden negli stati in bilico ma momentaneamente favorevoli a Trump.

Nel frattempo, come ampiamente previsto, Trump già nella serata del 3 novembre (la notte italiana) ha annunciato la sua vittoria, conferma la volontà di ricorrere alla corte suprema per fermare il voto postale, che a suo dire sarebbe una frode a danno della democrazia USA.

Seguiranno aggiornamenti.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ELEZIONI USA 2020

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele e Turchia premono sulla Siria del Sud-Ovest e del Nord-Est

In queste giornate di repentini cambiamenti vogliamo fare il punto con Eliana Riva, caporedattrice del giornale di informazione Pagine Esteri, rispetto a due elementi di particolare pressione sul territorio siriano, ossia Israele da un lato e la Turchia dall’altro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kobane pronta a resistere all’imminente invasione guidata dalla Turchia

Le Forze Democratiche Siriane (SDF), martedì, hanno lanciato un duro monito contro l’imminente invasione di Kobane da parte della Turchia. Sottolineando la storica resistenza della città, le SDF hanno giurato di difenderla insieme al suo popolo, facendo appello alla solidarietà internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la Turchia ammassa le truppe al confine e bombarda Kobane

Siria. La Turchia continua ad ammassare truppe al confine per invadere con le sue milizie jihadiste la città di Kobane, simbolo della lotta anti-Isis e della rivoluzione confederale del nord-est siriano. Da questo martedì 17 dicembre in corso anche bombardamenti di artiglieria sulla città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti

Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all’interno del media di informazione indipendente Parole d’Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La fine di Assad e l’inizio del califfato all’ombra di Ankara scompongono il mosaico siriano

La repentina caduta del regime alauita degli Assad riporta alla luce le fratture della Siria postcoloniale, frutto malsano dell’accordo Sykes Picot del 1916 fra Francia e Gran Bretagna, che ha diviso in modo arbitrario i territori che appartenevano all’impero ottomano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre 800 banche europee investono 371 miliardi di euro in aziende che sostengono gli insediamenti illegali in Cisgiordania

La Coalizione Don’t Buy Into Occupation nomina 58 aziende e 822 istituti finanziari europei complici dell’illegale impresa di insediamenti colonici di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: jihadisti filo-turchi entrano ad Aleppo. Attacata anche la regione curda di Shehba

In Siria a partire dal 27 novembre, milizie jihadiste legate alla Turchia hanno lanciato un’offensiva dalla regione di Idlib e raggiungendo i quartieri occidentali di Aleppo. Come sottolinea ai nostri microfoni Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, l’Esercito nazionale siriano, responsabile di attacchi nella regione di Shehba, è strettamente legato ad Ankara. Questo gruppo, che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Webinar 1 L’IMPERO DIVISO: gli Usa di Biden tra pandemia, conflitti sociali e dilemmi internazionali (video)

Qui il video del primo webinar a cura di InfoAut e Radio Onda d’Urto. Le elezioni negli USA sono passate da dieci giorni e la vittoria di Biden sembra ormai consolidarsi. Cosa succederà dunque con la (probabile) fine della presidenza Trump? Cosa rimarrà del “trumpismo”? Quali scenari per l’impero di fronte alla polarizzazione inedita che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

ELEZIONI USA 2020: LA DIRETTA DI RADIO ONDA D’URTO DENTRO (E FUORI) LE URNE. TUTTE LE CORRISPONDENZE

In attesa di vedere come evolverà lo spoglio negli Stati contesi degli USA riprendiamo la diretta mattutina di Radio Onda d’Urto. Intanto si possono iniziare a rilevare alcuni dati conseguenti alla nottata elettorale. In primo luogo per l’ennesima volta non vi è stata alcuna “ondata blu” democratica a differenza di quanto alcuni commentatori avevano previsto […]