InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gaza dopo la tregua

Ma le bombe sganciate da Israele hanno continuato ad esplodere fino a pochi minuti prima della firma dell’accordo e gli otto giorni dell’operazione ‘Pillar of clouds’ lasciano un bilancio di più di 160 morti e il territorio della striscia nuovamente martoriato dai segni della guerra.

La tregua siglata al Cairo prevede il cessate il fuoco da entrambe le parti, facendo tirare un sospiro di sollievo alla popolazione di Gaza, ma la situazione resta ovviamente complessa e tutt’altro che pacificata.

Nell’accordo è infatti anche previsto un generico allentamento dei blocchi ai valichi di frontiera cui Gaza è sottoposta da anni da parte israeliana ma nelle ore seguite alla tregua è stato subito chiaro che questa ha segnato la fine delle bombe ma non porterà certo ad un mutamento radicale della condizione di assedio cui la popolazione di Gaza è costretta.

D’altronde né il premier israeliano, né l’Egitto di Morsi, né gli USA di Obama erano certo disposti (e tantomeno interessati) a negoziare un cambiamento significativo nella gestione dell’area israelo-palestinese e la striscia di Gaza che esce da una settimana di conflitto si prepara al ritorno ad una ‘normalità’ non dissimile da quella precedente l’operazione israeliana.

Il quadro politico successivo alla tregua merita però alcune osservazioni su come le due parti sono uscite dal conflitto, con risultati probabilmente diversi da quelli preventivati dal premier israeliano Nethanyau al momento del lancio dell’offensiva.

Per tutta la durata dell’operazione la resistenza palestinese ha lanciato razzi ininterrottamente, arrivando a colpire per la prima volta Tel Aviv e Gerusalemme;  Hamas definisce dunque “una vittoria” l’accettazione della tregua da parte israeliana e le brigate Qassam escono indubbiamente rafforzate da questi ultimi giorni.

Meno soddisfazione per il risultato dell’operazione viene invece espresso da parte israeliana: il premier Nethanyau si è convinto a firmare solo dopo i colloqui con gli USA, costretto evidentemente a ridimensionare l’entità dell’operazione militare, mentre il malumore e l’insoddisfazione serpeggiano tra l’opposizione israeliana, convinta che la tregua sia stata un errore e che fosse necessario inasprire e prolungare l’offensiva contro la Striscia.

Una parte dell’arco politico ha chiesto le dimissioni del premier in seguito a quella che viene vissuta come una vera e propria sconfitta di Israele e non è mancato chi, come l’esponente del partito Kadima Ronit Tirosh, si è espresso esplicitamente nei termini brutali del numero di morti, dichiarando che “un più alto numero di vittime gli avrebbe garantito una maggiore porzione di seggi”.

Ma complesso rimane anche il quadro politico generale dell’area mediorientale: ne è un esempio la Cisgiordania, che nei giorni dell’operazione su Gaza è stata teatro di forti proteste e violenti scontri e dove, anche dopo la tregua, la tensione resta alta e dove Israele continua ad effettuare decine di arresti (gli ultimi sono avvenuti proprio questa notte) per cercare di tenere sotto controllo la situazione.

Questo a conferma del fatto che, se l’operazione israeliana ha giocato esplicitamente anche in termini di pacificazione e controllo delle istanze dei processi insorgenti della ‘primavera araba’, gli eventi di questi giorni segnalano che tali spinte non sono esaurite.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gazaisraeletregua

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“I popoli sostengono la causa palestinese. Potenti e governi voltano le spalle”. Corrispondenza dalla Cisgiordania occupata

Il ministro israeliano della Difesa Katz ha dichiarato oggi, mercoledì 16 aprile 2025, che “Israele non ha alcuna intenzione di permettere l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armarsi per salvare il capitalismo finanziario! La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dati trapelati rivelano una massiccia campagna israeliana per la rimozione di post pro-Palestina da Facebook e Instagram

Una repressione radicale dei post su Instagram e Facebook critici nei confronti di Israele, o anche solo vagamente a sostegno dei palestinesi, è stata orchestrata direttamente dal governo israeliano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO incontra Palantir: un’analisi critica del sistema di guerra basato su IA della NATO

È notizia di oggi che il 25 marzo 2025, la NATO ha finalizzato l’acquisizione del Maven Smart System NATO (MSS NATO), una piattaforma di guerra basata su intelligenza artificiale integrata sviluppata in collaborazione con Palantir Technologies. Acclamato come un passo avanti nelle capacità decisionali operative, il MSS NATO rappresenta l’ennesimo esempio dell’integrazione dell’IA nella sfera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”: la diretta dalla manifestazione nazionale di Milano

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”. Decine di migliaia di persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano. La piattaforma rivendicativa ribadisce le motivazioni della giornata di lotta: “NO al genocidio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come gli europei vanno incontro all’era complessa

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Pierluigi Fagan sulla congiuntura europea. Fagan parteciperà al dibattito di sabato 12 aprile alle 16 dal titolo “Scenari della guerra globale“. L’articolo è apparso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“No alla prima fabbrica di armi per REARM Europe”: comunicato stampa della “Rete Mamme da Nord a Sud”

La Rete Mamme da Nord a Sud lancia un appello all’adesione e alla mobilitazione contro la nuova fabbrica di esplosivi nel Lazio e contro la militarizzazione dell’Europa. Le fabbriche di morte finanziate con fondi pubblici dalla Commissione europea rischiano di diventare presto realtà: apprendiamo con sgomento che la ex Simmel Difesa, oggi Knds (gruppo franco-tedesco, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Capitalismo finanziario e economia di guerra

Nella giornata che ha visto grandi dichiarazioni del presidente Trump aprire alla guerra commerciale dei dazi abbiamo approfondito come la ristrutturazione della finanza e gli scenari bellici mondiali siano strettamente connessi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lettere dal nuovo incubo americano

USA. Persone migranti, non importa se regolari o meno, vengono rastrellate per strada, sequestrate da uomini dal volto coperto e senza divise o distintivi, e sbattute in pulmini neri per poi scomparire nei centri di detenzionea dell’ICE (U.S. Immigration and Customs Enforcement).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Prima udienza per Anan, Ali e Mansour: ammessi gli interrogatori israeliani, negate le consulenze della difesa

La corte de L’Aquila ha  accettato l’ammissibilità nel processo di metà degli interrogatori fatti nelle carceri israeliane, in spregio a qualsiasi diritto internazionale. da Osservatorio Repressione Negata, invece, l’ammissione di quasi tutte le consulenze di parte proposte dalla difesa degli attivisti palestinesi. Tra le persone che i legali di Anan, Ali e Mansour hanno chiesto […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ravenna: sequestrato materiale militare. Era diretto in Israele senza licenza

Ottocento pezzi acquistati dall’azienda Imi Systems, che rifornisce l’esercito. Il porto romagnolo teatro di proteste e di blocchi dei portuali di armi e navi israeliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’ultimo capitolo del genocidio

Israele ha iniziato la fase finale del suo Genocidio. I palestinesi saranno costretti a scegliere tra la morte o la deportazione. Non ci sono altre opzioni. Un articolo del giornalista premio Pulitzer Chris Hedges, ex corrispondente del New York Times da Gaza. di Chris Hedges da InfoPal (Chrishedges.substack.com.) Questo è l’ultimo capitolo del Genocidio. È […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La crisi umanitaria a Gaza: una situazione terribile di fame e aiuti bloccati

La Striscia di Gaza, che ospita quasi due milioni di persone, sta affrontando una crisi umanitaria di portata senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tregua finita, Israele attacca Gaza. Centinaia di palestinesi uccisi

Non conosce soste la massiccia offensiva aerea lanciata da Israele nella notte  a sorpresa contro Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas ha annunciato il rinvio dello scambio di prigionieri: Perché e perché ora?

Hamas si trova attualmente in una posizione in cui deve fare del suo meglio per negoziare l’ingresso di aiuti sufficienti a Gaza, assicurando al contempo la fine della guerra e la formazione di un’amministrazione post-bellica in modo che il territorio possa essere rilanciato e ricostruito. di Robert Inlakesh, tradotto da The Palestine Chronicle Lunedì, il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un unico modo per sconfiggere il Fascismo Israeliano: Ilan Pappé sulla giustizia globale

Riprendiamo l’articolo tradotto di invictapalestina. English version Dobbiamo ancora credere che, a lungo termine, per quanto orribile sia questo scenario che si sta sviluppando, esso sia il preludio a un futuro molto migliore. Di Ilan Pappe – 7 febbraio 2025 Se le persone vogliono sapere cosa ha prodotto in Israele l’ultimo folle e allucinante discorso […]