InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gaza: Israele fa la guerra alle “torri”, per sfiancare la popolazione

 

AGGIORNAMENTI

ORE 9.30 HAMAS SAREBBE PRONTO AD ACCETTARE LA NUOVA PROPOSTA EGIZIANA DI CESSATE IL FUOCO

Il numero due (dopo Khaled Mashaal) dell’ufficio politico di Hamas, Musa Abu Marzouk, ha detto al quotidiano arano al Hayyat che Hamas accetta la formulazione della recente proposta di cessate il fuoco egiziano.  La dichiarazione potrebbe avere ripercussioni di vasta portata, in quanto la proposta egiziana non condiziona il cessate il fuoco alle richieste di netto miglioramento della condizione di Gaza, ossia alla linea rossa fissata sino ad oggi da Hamas.

Un funzionario della Jihad islamica da parte sua ha detto al giornale che la proposta egiziana rafforzerà a Gaza l’Autorità Nazionale Palestinese del presidente Abu Mazen che avrebbe il controllo dei valichi di frontiera di Gaza, una proposta già accettata da molti membri del gabinetto di sicurezza israeliano.

 

Gaza, 26 agosto 2014 – Il 50esimo giorno di offensiva israeliana “Margine Protettivo” conferma la strategia avviata dall’esercito israeliano nei giorni scorsi: colpire le “torri” residenziali, gli edifici con una quindicina di piani, in particolare a Gaza city.

Nelle ultime ore sono stati colpiti altri alti edifici di Gaza, tra i quali l’Italian Mall, un centro commerciale con una cinquantina di appartamenti, costruito alla fine degli anni Novanta con fondi italiani. La distruzione compiuta da bombe ad alto potenzione sganciate dagli F-16 è preceduta da “avvertimenti” che se da un lato consentono agli abitanti di allontanarsi, dall’altro gettano nel panico centinaia di persone.  Non solo ma adesso gli avvertimenti vengono dati anche a famiglie che vivono in palazzi che poi non sono colpiti, come avvenuto ieri nel caso della Torre Tayba 1, sul lungomare di Gaza city. Senza contare che sono presi dal panico anche coloro che vivono negli edifici vicini a quelli minacciati.

Lo scopo è quello di stremare quella che potremmo definire la “piccola borghesia” di Gaza city sino ad oggi “meno” colpita rispetto agli abitanti più poveri che vivono (o meglio vivevano viste le distruzioni) nei quartieri orientali. In questo modo Israele crede di spezzare il sostegno popolare alla resistenza armata e di costringere i leader di Hamas e di altre formazioni ad accettare un cessate il fuoco senza condizioni, ossia senza la revoca del blocco di Gaza in atto dal 2007.

A tutto ciò si accompagnano decine di raid aerei compiuti ovunque a Gaza. La scorsa notte sono stati 15 e hanno causato almeno due morti.  Ieri almeno 12 persone, tra le quali alcuni miliziani, erano stati uccisi in diversi attacchi aerei.

Da parte loro i gruppi armati palestinesi continuano i lanci di razzi verso Israele, ieri almeno 120 che nella maggior parte dei casi cadono senza provocare danni.

da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

free palestinegazaisraelepalestinaprotective edge

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele e Turchia premono sulla Siria del Sud-Ovest e del Nord-Est

In queste giornate di repentini cambiamenti vogliamo fare il punto con Eliana Riva, caporedattrice del giornale di informazione Pagine Esteri, rispetto a due elementi di particolare pressione sul territorio siriano, ossia Israele da un lato e la Turchia dall’altro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kobane pronta a resistere all’imminente invasione guidata dalla Turchia

Le Forze Democratiche Siriane (SDF), martedì, hanno lanciato un duro monito contro l’imminente invasione di Kobane da parte della Turchia. Sottolineando la storica resistenza della città, le SDF hanno giurato di difenderla insieme al suo popolo, facendo appello alla solidarietà internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la Turchia ammassa le truppe al confine e bombarda Kobane

Siria. La Turchia continua ad ammassare truppe al confine per invadere con le sue milizie jihadiste la città di Kobane, simbolo della lotta anti-Isis e della rivoluzione confederale del nord-est siriano. Da questo martedì 17 dicembre in corso anche bombardamenti di artiglieria sulla città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti

Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all’interno del media di informazione indipendente Parole d’Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La fine di Assad e l’inizio del califfato all’ombra di Ankara scompongono il mosaico siriano

La repentina caduta del regime alauita degli Assad riporta alla luce le fratture della Siria postcoloniale, frutto malsano dell’accordo Sykes Picot del 1916 fra Francia e Gran Bretagna, che ha diviso in modo arbitrario i territori che appartenevano all’impero ottomano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre 800 banche europee investono 371 miliardi di euro in aziende che sostengono gli insediamenti illegali in Cisgiordania

La Coalizione Don’t Buy Into Occupation nomina 58 aziende e 822 istituti finanziari europei complici dell’illegale impresa di insediamenti colonici di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: jihadisti filo-turchi entrano ad Aleppo. Attacata anche la regione curda di Shehba

In Siria a partire dal 27 novembre, milizie jihadiste legate alla Turchia hanno lanciato un’offensiva dalla regione di Idlib e raggiungendo i quartieri occidentali di Aleppo. Come sottolinea ai nostri microfoni Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, l’Esercito nazionale siriano, responsabile di attacchi nella regione di Shehba, è strettamente legato ad Ankara. Questo gruppo, che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

29 novembre: sciopero generale

Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout

Immagine di copertina per il post
Contributi

Torino Per Gaza aderisce al corteo del 29 Novembre

Condividiamo il comunicato di Torino Per Gaza: Il 29 novembre anche Torino per Gaza parteciperà al corteo sindacale previsto alle 9.00 da piazza XVIII Dicembre.Riconosciamo la necessità di mettere al centro la questione del lavoro, dei tagli ai servizi e del progressivo impoverimento che le persone stanno subendo come conseguenza alla scelta del nostro governo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.