InfoAut
Immagine di copertina per il post

Genova: in oltre diecimila a fianco dei portuali contro guerre ed invio di armi

In oltre 10mila da tutta Italia hanno risposto all’appello lanciato dal Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali e da USB per una grande manifestazione sotto lo slogan “Abbassate le armi, alzate i salari”.

Molti i lavoratori e le lavoratrici da tutta Italia, gli studenti e le studentesse, le organizzazioni ed i collettivi che hanno risposto all’appello. La manifestazione è stata aperta dai portuali, non solo di Genova, ma di varie città che si sono dati un coordinamento trasversale a diversi sindacati per portare avanti la lotta contro il traffico d’armi. Tra gli interventi che si sono susseguiti al microfono è stata sollevata la questione della sicurezza sul lavoro a seguito della morte di due lavoratori portuali nell’ultimo mese ed il gravissimo infortunio di Simone Bonori, lavoratore Ansaldo Energia che da martedì pomeriggio è in coma. Molteplici sono stati anche gli interventi sulla precarietà del lavoro, l’inflazione e le condizioni di vita sempre più complesse in cui versano i lavoratori e le lavoratrici del nostro paese. Un tema altrettanto importante è stato quello delle libertà sindacali in riferimento alla vicenda di Domenico Macrì segretario nazionale di Orsa Porti e lavoratore al porto di Gioia Tauro che alcuni giorni fa ha ricevuto la lettera di licenziamento da parte Mct. Un licenziamento politico su uno dei fronti di lotta operaia più attivi negli ultimi anni.

Molti interventi hanno anche posto l’attenzione sulla lotta di Cospito contro il 41bis e sulla decisione della Cassazione di rigettare il ricorso dei suoi legali contro il regime di tortura a cui è sottoposto.

E’ la prima volta a Genova in cui un corteo a cui non partecipano solo lavoratori del porto è entrato nell’area portuale. Infatti la manifestazione ha sfilato, all’interno del porto, dal varco Etiopia alla Stazione Marittima. Poi, all’esterno, ha continuato la marcia verso il centro. Alle 18.30 è arrivata a piazza De Ferrari per gli interventi conclusivi.

Qui l’intervista a Riccardo del Calp sulla scelta di attraversare il porto:

Questa manifestazione è stata un segnale importante, perché ha dimostrato con chiarezza che la possibilità di costruire una opposizione alla guerra credibile, concreta e calata nei territori, non solo è possibile, ma è necessaria. La prospettiva di lotta sindacale e politica rispetto alla questione del trasporto di armi è molto interessante perché coglie un sentimento diffuso, lo concretizza in una pratica di rifiuto e ribadisce dignità dell’attività che si svolge. Il compito collettivo che ci viene consegnato dalla giornata genovese di ieri è quello di un allargamento del rifiuto della guerra, della diserzione e delle prese di parola per capire come il dissenso diffuso verso il proseguimento del coivolgimento nel conflitto del nostro paese può trasformarsi in mobilitazione popolare e di massa, in rapporto di forza.

Di seguito il comunicato del CALP:

25 febbraio 2023

Dopo un lungo percorso condiviso con associazioni, sindacati, organizzazioni, collettivi, lavoratori e studenti il 25 febbraio a Genova 10000 persone hanno attraversato per la prima volta nella storia il Porto di Genova.

Ci arriviamo dopo due assemblee tenute a Genova (il 28 gennaio e il 17 febbraio) partecipate, costruite con tutti i soggetti coinvolti. Ci arriviamo partendo da un lavoro che, come lavoratori del Porto di Genova, portiamo avanti da anni contro il traffico di armi nel porto di Genova, percorso che ci ha portato a bloccare più volte le navi che trasportavano ordigni verso i fronti di guerra che abbondano sul territorio e che, purtroppo, si stanno allargando. Il nostro lavoro è stato poi condiviso da altri lavoratori non solo nei porti italiani ma in tutta l’Europa coinvolgendo le strutture sindacali e politiche che combattono contro le guerre e le distruzioni causate dai guasti di un sistema capitalista in crisi profonda. La guerra infatti altro non è che un tentativo di scaricare sui popoli e sui lavoratori un disastro che avviene proprio mentre chi sulla guerra specula continuando a macinare profitti e affari.

In questi mesi, non ci siamo mai fermati, consapevoli di essere dalla parte giusta, consapevoli di rappresentare un sentimento diffuso nelle classi popolari. Sappiamo anche che le risposte contro le guerre non arriveranno da parlamenti che rappresentano interessi opposti ai nostri. Che se vogliamo incidere a favore della pace e dell’eguaglianza sociale e fra i popoli, la risposta non può che stare nelle lotte e nelle mobilitazioni dal basso.

Il 25 febbraio, ci hanno accompagnato anche manifestazioni che si sono tenute dalla Sicilia a Niscemi, fino alla Sardegna con una manifestazione a Cagliari fino a Berlino, Londra e Parigi dove associazioni pacifiste internazionali hanno deciso di accompagnare una lotta che deve essere internazionale e internazionalista.

Siamo consapevoli dell’importanza della manifestazione del 25 per tutto il movimento contro le guerre. Ma sappiamo anche che è stato un passaggio importante e se sarà l’inizio di un percorso di massa che non si deve fermare in quel giorno.

Guerra alla guerra. Giù le armi su i salari

Genova, 27 febbraio 2023 Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

CALPgenovaguerraguerra in ucrainaTRAFFICO DI ARMI

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone oggi ad 80 anni dalle bombe nucleari USA su Hiroshima e Nagasaki

Nella puntata odierna andiamo in Giappone, facendo il punto sulla politica domestica del Paese nipponico e sugli scenari internazionali del quadrante asiatico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“I popoli sostengono la causa palestinese. Potenti e governi voltano le spalle”. Corrispondenza dalla Cisgiordania occupata

Il ministro israeliano della Difesa Katz ha dichiarato oggi, mercoledì 16 aprile 2025, che “Israele non ha alcuna intenzione di permettere l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armarsi per salvare il capitalismo finanziario! La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dati trapelati rivelano una massiccia campagna israeliana per la rimozione di post pro-Palestina da Facebook e Instagram

Una repressione radicale dei post su Instagram e Facebook critici nei confronti di Israele, o anche solo vagamente a sostegno dei palestinesi, è stata orchestrata direttamente dal governo israeliano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO incontra Palantir: un’analisi critica del sistema di guerra basato su IA della NATO

È notizia di oggi che il 25 marzo 2025, la NATO ha finalizzato l’acquisizione del Maven Smart System NATO (MSS NATO), una piattaforma di guerra basata su intelligenza artificiale integrata sviluppata in collaborazione con Palantir Technologies. Acclamato come un passo avanti nelle capacità decisionali operative, il MSS NATO rappresenta l’ennesimo esempio dell’integrazione dell’IA nella sfera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”: la diretta dalla manifestazione nazionale di Milano

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”. Decine di migliaia di persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano. La piattaforma rivendicativa ribadisce le motivazioni della giornata di lotta: “NO al genocidio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come gli europei vanno incontro all’era complessa

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Pierluigi Fagan sulla congiuntura europea. Fagan parteciperà al dibattito di sabato 12 aprile alle 16 dal titolo “Scenari della guerra globale“. L’articolo è apparso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“No alla prima fabbrica di armi per REARM Europe”: comunicato stampa della “Rete Mamme da Nord a Sud”

La Rete Mamme da Nord a Sud lancia un appello all’adesione e alla mobilitazione contro la nuova fabbrica di esplosivi nel Lazio e contro la militarizzazione dell’Europa. Le fabbriche di morte finanziate con fondi pubblici dalla Commissione europea rischiano di diventare presto realtà: apprendiamo con sgomento che la ex Simmel Difesa, oggi Knds (gruppo franco-tedesco, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Capitalismo finanziario e economia di guerra

Nella giornata che ha visto grandi dichiarazioni del presidente Trump aprire alla guerra commerciale dei dazi abbiamo approfondito come la ristrutturazione della finanza e gli scenari bellici mondiali siano strettamente connessi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lettere dal nuovo incubo americano

USA. Persone migranti, non importa se regolari o meno, vengono rastrellate per strada, sequestrate da uomini dal volto coperto e senza divise o distintivi, e sbattute in pulmini neri per poi scomparire nei centri di detenzionea dell’ICE (U.S. Immigration and Customs Enforcement).

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La lunga frattura – Un contributo al dibattito su guerra e riarmo

In questi mesi la storia corre veloce, in poco tempo alcuni dei capisaldi su cui si è retto l’ordine mondiale definitivamente consolidatosi dopo il crollo del muro di Berlino stanno vivendo profonde tensioni e ristrutturazioni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sulla morte di Papa Francesco

In un mondo in cui comanda la prevaricazione e l’ipocrisia la morte di Papa Francesco segna un passaggio politico della nostra storia.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Festival Altri Mondi / Altri Modi: i video della terza edizione

Si è conclusa la terza edizione del festival Altri Mondi / Altri Modi. Anche quest’anno centinaia di persone hanno condiviso quattro intense giornate di confronto, dibattito, socialità ed arte all’interno del giardino di Askatasuna.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Immaginare un contropercorso nelle scuole, partire dalle condizioni oggettive della lotta

Ci troviamo in una fase in cui le organizzazioni studentesche della politica anti-istituzionale da anni si muovono solo in un terreno tattico di risposta alle grandi dichiarazioni scandalose dei politici e dei padroni, molto spesso assumendole come punto di vista generale.