Gezi park aperto e subito richiuso. Manifestazioni e scontri
L’evento è stato coronato da una breve cerimonia caratterizzata dalla presenza delle istituzioni locali che hanno cercato di cavalcare mediaticamente la riapertura del parco dopo averne ordinato lo sgombero e la chiusura per mano della polizia circa tre settimane fa, ma il tentativo di far calare il sipario sulle proteste che hanno infiammato recentemente il paese riaprendo il parco come se nulla fosse è durato ben poco.
Solo tre ore dopo, infatti, Gezi Park è stato nuovamente chiuso al pubblico e cordonato dalla polizia su decisione del governatore di Istanbul che è tornato ad invocare ragioni di sicurezza: per le 18 la piattaforma Taksim Solidarity aveva infatti convocato una nuova manifestazione per tornare tutti assieme nel parco, togliendo il velo di ipocrisia della riapertura ‘ufficiale’ promossa dalle istituzioni. La sola convocazione del corteo è bastata perché la polizia allontanasse in fretta quanti si trovavano all’interno del parco per poi militarizzare nuovamente non solo la zona di Gezi ma anche tutta l’area adiacente del centro di Istanbul.
Migliaia di persone sono comunque scese in piazza in serata e hanno tentato di raggiungere il parco, ottenendo in risposta il consueto lancio di lacrimogeni, il getto degli idranti urticanti e anche le pallottolle di gomma che la polizia ha sparato sul corteo per tenerlo lontano da Gezi. Gli scontri si sono susseguiti per alcune ore al termine delle quali si contavano decine di nuovi feriti ed arresti.
Nella notte un centinaio di manifestanti è infine riuscito ad accedere al parco facendo arretrare la polizia ma nel frattempo nelle vie adiacenti a piazza Taksim proseguiva la repressione degli agenti contro chi aveva partecipato alla manifestazione. Manifestazioni di solidarietà si sono tenute contemporaneamente anche in altre città della Turchia.
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.