InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il Comitato Nazionale Palestinese contro Scarlett Johansson

SodaStream si definisce attenta all’ambiente, ma dietro a questa affermazione si nasconde una realtà meno positiva: la compagnia è un’impresa coloniale la cui produzione è localizzata nella colonia di Ma’al Adumim nei Territori Occupati. Gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale e costituiscono un crimine di guerra. Le dichiarazioni della Johansson in difesa del suo rapporto pubblico con gli sfruttatori dell’occupazione di SodaStream contraddice la posizione di Oxfam che si è definita contraria ad ogni relazione economica con gli insediamenti illegali israeliani. Oxfam non può opporsi in modo credibile alle colonie illegali israeliane, descrivendole come una causa profonda della diffusa povertà tra i palestinesi e contemporaneamente avere come ambasciatrice una persona che ha ritenuto appropriato descrivere lo stabilimento di un’impresa coloniale posta sulla terra in cui i palestinesi hanno subito una pulizia etnica come una forma di “cooperazione economica.” Oxfam ha dichiarato di “dialogare” al momento con la Johansson a proposito della sua attività di promotrice della SodaStream. E’ però sempre più chiaro che il “dialogo” non ha portato ad alcun risultato positivo e la posizione della Johansson è stata esplicitata molto chiaramente. Rimproveriamo alla Johansson le sue dichiarazioni accondiscendenti a proposito di SodaStream che starebbe costruendo “un ponte di pace tra Israele e Palestina.” Tale affermazione sembra essere stata presa direttamente dal manuale di propaganda della compagnia ed è stata costantemente rifiutata dai palestinesi. Non è il ruolo della Johansson spiegare ai palestinesi cos’è buono per loro. I palestinesi non lavorano nelle colonie israeliane per libera scelta, ma perché sono soggetti a una economia moribonda (le colonie hanno giocato un ruolo chiave nel distruggerla) e perché hanno in gran parte perso le loro terre e le fonti di guadagno in seguito all’occupazione e colonizzazione israeliana.

I sindacati palestinesi e le organizzazioni della società civile hanno continuamente rifiutato ogni lettura della realtà secondo cui l’oppressione di vivere sotto un’occupazione brutale – lasciando alle volte i palestinesi con la sola possibilità di scegliere di esportare i propri prodotti tramite le complici compagnie israeliane o di lavorare nelle colonie illegali – sia una ragione per non agire attivamente per porre fine alla complicità internazionale nelle violazioni dei diritti umani. Inoltre, molti lavoratori palestinesi presso la SodaStream hanno raccontato di essere sottoposti a una discriminazione sistematica e di essere “trattati come degli schiavi.”

SodaStream è uno dei principali beneficiari dell’occupazione israeliana e della negazione del diritto di auto-determinazione del popolo palestinese. La compagnia gode di sussidi governativi e sgravi fiscali pensati per promuovere nuove aziende che operino nelle colonie israeliane, permettendo loro ampi profitti.

La terra su cui SodaStream opera è stata sottratta forzatamente ai palestinesi. Secondo Oxfam, all’inizio degli anni ’90, l’esercito israeliano ha cacciato 200 famiglie palestinesi dalle loro case per far spazio alla costruzione di Ma’ale Adumim. Israele ha recentemente annunciato un piano che prevede l’espulsione di altri 2.300 palestinesi e il furto di ulteriore terra per far spazio alla crescita della colonia. SodaStream e altre compagnie che operano illegalmente nelle colonie giocano un ruolo molto importante in questo sistema oppressivo.

In questi giorni questa notizia ha creato un gran numero di dibattiti sulla stampa internazionale e nei social media, con Oxfam al centro dell’attenzione. In quanto coalizione che include anche dei partner storici di Oxfam, noi crediamo che ci debba essere una chiara scelta tra principi e celebrità. Una mancata presa di distanza dalla Johansson offuscherebbe la credibilità dell’associazione tra i palestinesi e tra le molte persone con una morale nel mondo. Oxfam si è continuamente opposta agli insediamenti israeliani illegali e recentemente ha fatto un appello all’Unione Europea affinché “ci fosse una coerenza tra le parole e i fatti”. Oxfam deve oggi ascoltare il proprio consiglio e fare la stessa cosa.

Comitato Nazionale Palestinese del BDS
per Alternative Information Center

da Palestina Rossa

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

oxfampalestinascarlett johansson

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: “fermiamo la macchina di guerra”. Presidio lunedì 20 ottobre alla Malpensa

Lunedi 20 ottobre è prevista la partenza da Malpensa del volo CV06311 con cinque carichi di ali di F-35 diretti allo stabilimento Lockheed Martin di Fort Worth, USA, per l’assemblaggio e la successiva spedizione verso Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dalla strategia di Trump ai pakal

Nelle analisi non è bene separare le diverse dimensioni della dominazione, né di nessun oggetto di studio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nel Paese Basco meridionale: risposta antifascista contro i nostalgici di Franco

Durante il raduno, i sostenitori della Falange hanno moltiplicato i saluti fascisti, sfilando con bandiere spagnole e simboli della dittatura militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA: quasi 7 milioni di persone partecipano alla giornata di protesta No Kings Day

Di seguito traduciamo il comunicato del movimento No Kings dopo l’imponente mobilitazione di ieri che ha visto la partecipazione di milioni di persone in tutti gli Stati Uniti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Questa notte ho fatto un sogno.. Cronache della mobilitazione di Udine contro la partita Italia-Israele

Ripubblichiamo il comunicato congiunto scritto dalle polisportive popolari che hanno partecipato e animato la mobilitazione a Udine contro la partita Italia-Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Udine: i/le giovani scendono due volte in campo contro Israele

Più di 15.000 a Udine solidali con la Palestina: considerazioni sul corteo del 14 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ricostruzione a Gaza: il business della “pace” dopo la distruzione

Mentre le macerie di Gaza raccontano l’ennesimo atto di pulizia etnica e annientamento coloniale, il governo italiano si prepara a “sedersi al tavolo della ricostruzione”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Alba: Blocchiamo tutto! Free Palestine!

Alba. Venerdì scorso un corteo in sostegno alla popolazione palestinese è partito da Zona h (parco cittadino) in direzione del teatro sociale: si inaugurava la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco; oltre al presidente della regione Alberto Cirio, era previsto l’intervento di Paolo Zangrillo ministro del governo Meloni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Udine: in 15mila mostrano il cartellino rosso ad Israele

In migliaia da tutta Italia hanno raggiunto Udine per manifestare contro la partita della vergogna Italia – Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Belgio ondata di proteste contro l’austerità

140.000 persone nelle strade di Bruxelles, blocchi mattutini, traffico aereo quasi paralizzato, scontri violenti: questo è ciò che è successo martedì 14 ottobre dai nostri vicini belgi.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo DDL nucleare: via libera all’energia dell’atomo in Italia. Alcune considerazioni per prepararsi al contrattacco

Pubblichiamo il primo di una serie di contributi sul tema del nucleare. Questo testo è stato realizzato dal collettivo Ecologia Politica di Torino che prende parte al progetto Confluenza.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Firenze: in 10mila per la GKN sfondano il cordone di polizia e occupano l’aeroporto, “Nessuno ferma la rabbia operaia”

Un corteo numeroso e rumoroso, partito intorno a alle 15.30 dal polo universitario di Novoli, area ex Fiat, ha sfilato per le strade di Firenze a sostegno del progetto operaio della fabbrica di Campi Bisenzio, ex Gkn.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

31 ottobre – 8 dicembre 2005 / 31 ottobre – 8 dicembre 2025 : avere vent’anni è avere sogni grandi!

Sono passati vent’anni da quei giorni che hanno segnato la storia della nostra valle.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La Procura, la Mafia e il Dissenso in salsa torinese

Domenica 12 ottobre una intera pagina della Stampa di Torino era dedicata al “Dissenso violento”.
Una pagina immonda (così immonda che non ce la sentiamo di pubblicarla) frutto della ormai consolidata collaborazione tra stampa e procura: il giornalista ricopia fedelmente il dispositivo emesso dal Gip, parola per parola, e correda il tutto con fotografie, nomi e cognomi dei giovanissim3 attivist3.