Il popolo curdo in marcia, decine di migliaia raggiungono Afrin
Jacopo, compagno torinese dell’Askatasuna e del movimento No Tav, si trova da mesi nel cantone di Afrin, contro cui è in atto da oltre due settimane un violentissimo attacco militare da parte della Turchia. Nonostante le grosse difficoltà di connessione e comunicazione ci sta facendo avere diverse testimonianze fotografiche e video dalla città di Afrin e dai villaggi e i campi profughi vicini, bombardati dall’aviazione di Erdogan con centinaia di morti e feriti.
Le notizie che ci riferisce parlano di una manifestazione di 100.000 persone ad Afrin (la popolazione complessiva del cantone è di un milione, di cui 300.000 profughi dal resto della Siria, soprattutto Aleppo e Idlib) e di un’altra, molto grande, nel villaggio limitrofo di Cindirese. La popolazione si rifiuta di lasciare il cantone nonostante i bombardamenti contro i civili abbiano come obiettivo evidente quello di creare un flusso di sfollati verso altre aree, per far spazio ai miliziani jihadisti legati ad Al-Qaeda che, sotto attacco russo a Idlib, vorrebbero in combutta con la Turchia trasferirsi ad Afrin ed instaurarvi informalmente un piccolo stato islamico.
L’avanzata di Tahirir al-Sham, l’organizzazione siriana di Al-Qaeda, e Ahrar al-Sham, milizia salafita sua alleata, è tuttavia difficile e incontra dura resistenza da parte delle Ypg-Ypj inquadrate nel più ampio esercito popolare multietnico delle Forze Siriane Democratiche. I miliziani sono riusciti a conquistare diverse colline lungo il confine e diversi villaggi fino a una profondità di 3 km in tre punti a nord e a ovest del cantone grazie alla copertura aerea della Turchia, contro cui le Ypg non possono utilizzare sufficienti mezzi contraerei, sebbene con quelli a disposizione abbiano già abbattuto due aerei da ricognizione e un elicottero. Svariati sono anche i carri armati distrutti con razzi Atgm e l’azione di autosacrificio della combattente Avesta Xabur.
La tattica seguita dalle Sdf-Ypg è quella della controguerriglia, con attacchi notturni che cacciano facilmente i poco motivati miliziani dalle postazioni occupate grazie ai bombardamenti turchi. Il punto debole dell’offensiva turca è di non disporre di una fanteria affidabile a fronte del contributo aereo.
Jacopo ha riferito inoltre che nelle scorse ore sono arrivate 5.000 persone ad Afrin dal cantone di Cizire, quello più orientale della Federazione democratica della Siria del nord, e da Manbij, Raqqa, Kobane, Tabqa. Hanno deciso di trasferirsi ad Afrin per sostenere la resistenza. Molti di essi sono armati e molti sono inquadrati nelle Ypj-Ypg. Tutta la popoazione giovanile della città di Afrin è al fronte, e il resto della popolazione è pronta a resistere in armi per difendere la città.
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