InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il racconto di Israele sul massacro dell’ospedale si sgretola rapidamente

Funzionari militari e sostenitori israeliani hanno rilasciato dichiarazioni false e contraddittorie nel tentativo di negare la responsabilità di un attacco aereo che martedì ha ucciso centinaia di palestinesi all’ospedale al-Ahli Arab di Gaza City.

di Ali Abunimah, tradotto da Electronic Intifada

Ma i tentativi di smentita sono andati rapidamente in frantumi.

https://twitter.com/Aldanmarki/status/1714381390660202642?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1714381390660202642%7Ctwgr%5E0f8bb7aafca8240bbb017a4b240f19d105169552%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Felectronicintifada.net%2Fblogs%2Fali-abunimah%2Fisraels-spin-about-hospital-massacre-quickly-comes-apart

Un account ufficiale del governo israeliano su Twitter, ora chiamato X, ha pubblicato e poi rapidamente cancellato un video che sosteneva l’affermazione dell’esercito israeliano secondo cui l’ospedale era stato effettivamente colpito da un razzo palestinese lanciato male.

Nella sua versione attuale, modificata, il tweet del governo israeliano cerca ancora di dare la colpa a un missile lanciato male dalla Jihad islamica, un gruppo di resistenza palestinese nella Striscia di Gaza. Ma il video è stato rimosso.

Lo stesso account ha poi pubblicato un altro video, ripreso da Al Jazeera, sostenendo che mostra “il momento in cui la Jihad islamica ha lanciato un razzo che ha fatto cilecca e ha colpito un ospedale di Gaza, uccidendo centinaia di persone”.

Ma gli osservatori hanno subito contestato anche questa narrazione, sottolineando che il lancio di un razzo è ben lontano da una massiccia esplosione che si verifica a terra – un’esplosione molto più grande di quella tipica delle armi palestinesi.

Anche altri account non necessariamente ufficiali pro-Israele hanno condiviso vecchi video e informazioni nel tentativo di assolvere Israele.

Forte esplosione

Un video confermato dell’attacco all’ospedale mostra anche un’enorme esplosione, molto più grande di quella che potrebbe essere stata causata da un razzo palestinese errante.

“Il video, girato all’esterno dell’ospedale e verificato dal Washington Post, cattura i primi rumori di un’esplosione: un vortice nell’aria e poi un’esplosione. La telecamera si sposta per mostrare il fuoco e i pennacchi di fumo arancione”, riporta il quotidiano.

Le riprese fotografiche della scena del massacro mostrano i corpi senza vita di bambini piccoli e decine e decine di cadaveri coperti.

Wael Dahdouh, corrispondente di Al Jazeera nella Striscia di Gaza da al-Ahli, ha descritto il ritrovamento di arti per lo più sparsi. “È raro trovare un corpo intero con tutte le sue parti”, ha detto. “Più ci addentravamo nell’ospedale, più vedevamo scene scioccanti”.

L’ospedale è stato già attaccato due volte

Il massacro di martedì non è stato il primo attacco all’ospedale al-Ahli.

Gli American Friends of the Episcopal Diocese of Jerusalem, che raccolgono fondi per l’ospedale, hanno dichiarato che il 14 ottobre il centro diagnostico per il trattamento del cancro dell’ospedale è stato colpito dal fuoco dei razzi israeliani, ferendo quattro membri del personale.

Yousef Abu al-Rish, un alto funzionario sanitario di Gaza, ha dichiarato ad Al Jazeera che un giorno dopo l’attacco all’ospedale al-Ahli, sabato, l’esercito israeliano ha chiamato il direttore dell’ospedale e gli ha detto “vi abbiamo avvertito ieri con due granate” e ha ordinato l’evacuazione della struttura.

Prima dell’attacco all’ospedale di al-Ahli, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva documentato quasi 60 attacchi all’assistenza sanitaria, con la morte di 16 operatori sanitari e danni a 26 strutture sanitarie. Quattro strutture sanitarie nel nord di Gaza sono state evacuate e “non sono più operative”, secondo le Nazioni Unite.

Cercando di confondere le acque

In momenti come questo, Israele ha l’abitudine di diffondere propaganda per confondere le acque, al fine di spostare la colpa e creare una narrazione mediatica di incertezza e controversia, proprio come ha fatto dopo che i suoi soldati hanno ucciso la corrispondente di Al Jazeera Shireen Abu Akleh lo scorso anno.

https://twitter.com/TamaraINassar/status/1714447162187112474?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1714447162187112474%7Ctwgr%5Ef1eef7468ebf038d11d33cf34adf5c7505d7a043%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Felectronicintifada.net%2Fblogs%2Fali-abunimah%2Fisraels-spin-about-hospital-massacre-quickly-comes-apart

Questa strategia ha già avuto un parziale successo. Il sito web del New York Times, ad esempio, ha pubblicato questo titolo nella sua prima edizione: “Israeliani e palestinesi si incolpano a vicenda per l’esplosione dell’ospedale di Gaza che ha ucciso centinaia di persone”.

Rivendicazione

Ma mentre una parte del governo israeliano cercava di negare la responsabilità dell’attacco all’ospedale, almeno un rappresentante israeliano ne gongolava.

Hananya Naftali, un funzionario responsabile della “guerra digitale” online di Israele, ha dichiarato in un tweet ora cancellato che l’aviazione israeliana “ha colpito una base terroristica di Hamas all’interno di un ospedale a Gaza”.

“Un numero multiplo di terroristi è morto”, ha detto, aggiungendo che “è straziante che Hamas lanci razzi dagli ospedali… e usi i civili come scudi umani”.

Dopo aver rimosso il tweet, Naftali ha ripreso il messaggio e ha iniziato a vomitare le stesse affermazioni del governo israeliano, accusando i palestinesi di aver bombardato il loro stesso ospedale.

Un altro account – che si è spacciato per un giornalista di Al Jazeera – ha affermato che l’attacco è stato compiuto da Hamas.

Altri account pro-Israele hanno condiviso video che sostengono di confermare che un razzo sparato male ha causato la carneficina all’ospedale, ma anche questi sono stati contestati da Evan Hill, un giornalista di visual forensics del Washington Post.

I giornalisti non se la bevono

I primi tentativi di Israele di girare la frittata e di sviare il discorso non sono riusciti a convincere anche altri giornalisti.

Un corrispondente della BBC a Gerusalemme è tra i molti che hanno osservato che l’entità dei danni è di gran lunga superiore a qualsiasi cosa sia mai stata causata da razzi palestinesi. Un corrispondente della MSNBC ha fatto un’osservazione simile.

https://twitter.com/MazMHussain/status/1714373637464023393?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1714373637464023393%7Ctwgr%5Ef1eef7468ebf038d11d33cf34adf5c7505d7a043%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Felectronicintifada.net%2Fblogs%2Fali-abunimah%2Fisraels-spin-about-hospital-massacre-quickly-comes-apart

Elior Levy, corrispondente dell’emittente pubblica israeliana, ha espresso frustrazione per la mancanza di documentazione presentata dall’esercito israeliano a sostegno della sua affermazione che il massacro è stato causato da un razzo sparato male.

“Anche un migliaio di rapporti non servirà a nulla senza una documentazione visiva”, ha detto.

Minacce e attacchi alle strutture sanitarie

L’atrocità di martedì, che ha ucciso centinaia di persone secondo le prime valutazioni delle autorità sanitarie di Gaza, è il peggiore attacco della campagna militare che da 11 giorni colpisce i civili nell’enclave costiera.

Arriva dopo che Israele ha già ripetutamente attaccato strutture mediche e paramedici in tutta Gaza.

Negli ultimi giorni Israele ha ordinato a diversi ospedali nel nord di Gaza di evacuare completamente, cosa che hanno detto essere impossibile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l’ordine israeliano una “condanna a morte”.

L’OMS ha confermato martedì che l’ospedale arabo al-Ahli “è uno dei 20 nel nord della Striscia di Gaza che ha ricevuto l’ordine di evacuazione dall’esercito israeliano”.

“L’ordine di evacuazione è stato impossibile da eseguire data l’attuale insicurezza, le condizioni critiche di molti pazienti e la mancanza di ambulanze, personale, capacità di posti letto del sistema sanitario e rifugi alternativi per gli sfollati”, ha aggiunto l’OMS.

A Washington, il Pentagono si è affrettato a ripetere le infondate affermazioni israeliane secondo cui Hamas opererebbe dagli ospedali.

Ma questa frase sembra essere una giustificazione americana per l’attacco israeliano all’ospedale, piuttosto che una smentita del fatto che Israele abbia effettuato il bombardamento.

Nonostante il prevedibile sostegno dell’amministrazione Biden, le prime indicazioni sono che gli stentati tentativi di Israele di assolvere se stesso da questa atrocità stanno convincendo pochi che non siano già i suoi più convinti apologeti.

Fonte: Ali Abunimah’s blog

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

bombardamentigazaisraeleospedale al-Ahli Arabpalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la stazione di Pisa in sostegno alla Global Sumud Flottila

Riprendiamo i comunicati di Studentx per la Palestina – Pisa sull’iniziativa svoltasi ieri in solidarietà alla partenza della Global Sumud Flottila che ha visto la partecipazione di migliaia di persone e l’occupazione dei binari della stazione di Pisa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flottilla: a Catania in migliaia in corteo. In Palestina il genocidio prosegue

Ieri sera in 15mila a Catania e oltre un migliaio a Siracusa, per augurare “buon vento” alla Global Sumud Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La solidarietà con la Palestina blocca la Vuelta a Bilbao

Ieri 3 settembre, dopo giorni di proteste contro la partecipazione della squadra israeliana alla Vuelta, in varie località, la mobilitazione a Bilbao su appello dell’Iniziativa Gernika-Palestina è stata tale da obbligare gli organizzatori ad annullare i risultati della tappa..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

No alla fiera militare-navale SeaFuture 2025 a La Spezia

Ripubblichiamo il comunicato stampa di Riconvertiamo SeaFuture e del Coordinamento Restiamo Umani di La Spezia che ha lanciato una manifestazione il 27 settembre in occasione della fiera navale – militare “SeaFuture”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Piemonte è nato il Coordinamento Regionale per la Palestina!

Ripubblichiamo di seguito la piattaforma lanciata da Torino per Gaza e da molte altre realtà che dà avvio al progetto di Coordinamento Regionale piemontese per la Palestina e che chiama a due appuntamenti per le prossime settimane: sono previste iniziative diffuse sul territorio piemontese il 13 settembre e una grande manifestazione regionale a Torino il 20 settembre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Killers are not welcome: Tel Aviv – Olbia: soldati in vacanza, bambini sotto le macerie

Ripubblichiamo il comunicato uscito in seguito all’iniziativa tenutasi all’aeroporto di Olbia ieri durante la quale moltissime persone hanno preso parte a un’iniziativa in solidarietà alla Palestina con l’obiettivo di bloccare l’arrivo dei voli di provenienza Tel Aviv.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: dal porto di Genova al Lido di Venezia, decine di migliaia di persone in piazza contro il genocidio

Molte decine di migliaia (almeno 50mila) di persone, sabato 30 agosto, hanno partecipato a Genova alla fiaccolata per la Palestina, organizzata per salutare le imbarcazioni in partenza domenica 31 agosto dal porto ligure per prendere parte alla “Global Sumud Flotilla”. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

10 SETTEMBRE: BLOCCARE TUTTO E PRENDERE BENE LA MIRA. UN CONTRIBUTO DAI SOULEVEMENTS DE LA TERRE

I Soulèvements de la terre contribuiranno a «bloccare tutto» contro il piano Bayrou a partire dal 10 settembre. Numerosi comitati locali e i granai dei Soulèvements de la terre hanno iniziato a mettere a disposizione i loro mezzi materiali, reti e savoir-faire. Dedichiamo alla discussione portata avanti all’interno del movimento che si annuncia, qualche riflessione […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: manifestanti attaccano la carovana elettorale di Javier Milei

Il presidente partecipava a un comizio elettorale nella località di Buenos Aires situata nella terza sezione elettorale dopo lo scandalo che ha scosso il governo per presunti fatti di tangenti e corruzione nell’acquisto di medicinali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezia: sabato 30 agosto corteo per lo stop al genocidio a Gaza

Stop al genocidio, stop alle collaborazioni e alla vendita di armi a Israele.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Appello all’azione! Prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti

Abbiamo tradotto questo appello in solidarietà ai prigionieri politici Casey Goonan, attivista per la Palestina americano, e T. Hoxha, attivista inglese di Palestine Action in sciopero della fame dal sito del collettivo Samidoun: Palestinian Prisoner Solidarity Network

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: 26 e 27 settembre “Alza la voce, alza la testa!” Due giorni di festival per un cambiamento radicale

A Quarticciolo il 26 e il 27 settembre si terrà una due giorni di festival per un “cambiamento radicale”, ancora una volta la realtà romana alza la voce e alza la testa per portare i propri contenuti, le proprie istanze di lotta per una vita dignitosa, per un quartiere sicuro. A partire da questi temi […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

E’ iniziato il campeggio studentesco al presidio di Venaus

Prende avvio il campeggio studentesco No Tav nello storico presidio di Venaus. Questa mattina si è tenuta l’assemblea contro la guerra, il riarmo e contro il genocidio in Palestina, occasione per discutere a partire dalle scuole itinerari di attivazione contro la guerra e per mobilitarsi sui territori in vista del corteo nazionale dell’8 novembre a Roma, lanciato questo luglio durante il Festival Alta Felicità.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’ancora di salvezza degli Stati Uniti maschera la caduta libera dell’economia israeliana

L’Ufficio Centrale di Statistica israeliano ha riferito che l’economia, già in costante stato di contrazione, si è contratta di un ulteriore 3,5% tra aprile e giugno.