Kurdistan: coprifuoco, scontri e morti a Cizre e Nusaybin
Durante la prima notte di coprifuoco a Cizre sono stati posti sotto assedio i quartieri autodifesi di Sur e Yafes. La popolazione si è ribellata alle operazioni militari e disordini sono scoppiati nelle strade, con un bilancio di cinque ragazzi feriti, di cui uno grave che è stato trasportato all’ospedale di Sirnak. Un uomo ha perso la vita nel quartiere di Cudi. L’uomo, di 65 anni, è stato colpito da infarto e un blocco stradale della polizia (che non è stato rimosso nonostante le proteste) ha impedito all’ambulanza di condurlo all’ospedale per ricevere cure.
Leggi il reportage di Infoaut dalle strade di Cizre
A Nusaybin un’altra tragedia si è consumata a causa del cinismo delle forze speciali di Erdogan. Una donna, madre di cinque figli, è stata colpita a freddo dai cecchini mentre si trovava nel suo giardino con due figli, verosimilmente perché si è ritenuto avesse violato le norme del coprifuoco. I due bambini sono stati a loro volta raggiunti da proiettili e feriti, e si sono rifugiati in casa in stato di choc mentre la madre giaceva ferita sulle scale. La donna è morta sola, per assenza di cure, perché il coprifuoco ha impedito i soccorsi. Il suo cadavere si trova tuttora nell’area, da cui non è potuto uscire a causa dei blocchi stradali imposti dalla polizia.
A Nusaybin l’elettricità è stata tagliata nei quartieri di Fırat e Abdülkadir Paşa, mentre carri armati si sono incolonnati nell’antica Silk Road. A Cizre continua la resistenza alla presenza delle forze speciali in città. Cizre era stata vittima di nove giorni di coprifuoco a settembre, che avevano lasciato a terra 21 vittime tra i civili.
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