InfoAut
Immagine di copertina per il post

L’omicidio di Sadie Roberts-Joseph è omicidio razzista

||||

E’ notizia di qualche giorno fa il ritrovamento di Sadie Roberts-Joseph uccisa per soffocamento e poi abbandonata nel cofano di una macchina.

I giornali hanno riportato che le indagini si sono concluse con l’arresto di un inquilino di Sadie che era in ritardo nel pagamento dell’affitto, come se si trattasse di una qualunque storia di cronaca. In realtà, la donna era un’attivista per i diritti civili dei neri ed era stata protagonista delle proteste che scoppiarono a Ferguson, in Missouri, a seguito dell’assassinio di Michael Brown per mano della polizia. Sadie Roberts-Joseph era anche la fondatrice del primo museo sulla storia degli afroamericani in America ed era riconosciuta come una figura di spicco per i suoi lavori di ricerca sui quartieri neri di Baton Rouge, cittadina della Louisiana in cui era attiva

La comunità nera di Baton Rouge si è mobilitata nell’immediato perchè questo drammatico fatto venisse riconosciuto per quello che è : un omicidio razzista ad opera di suprematisti bianchi. Sadie è scomparsa nell’arco di due ore, è stata rapita e poi trovata morta,  ciò che fa pensare che sia in tutto e per tutto un omicidio premeditato. L’ipotesi che gruppi di suprematisti bianchi si muovano in questo modo ha iniziato fin da subito a diffondersi ma la polizia si è rifiutata di prenderla in considerazione. Gli assassinii politici a sfondo razzista e xenofobo ad opera dell’estrema destra sono sempre più frequenti e dal 2017, anno successivo all’elezione di Trump, secondo dati estrapolati da media americani il 59% dei casi è da ascrivere a movenze ideologiche che esaltano la presunta superiorità della razza bianca. In particolare, negli anni successivi alle rivolte di Ferguson molti omicidi hanno riguardato persone legate alle proteste, in maggioranza giovani neri e molti sono stati oggetto di atti intimidatori. Quasi per nessuno di loro è stato riconosciuto l’omicidio a sfondo razziale ed è proprio questa una delle rivendicazioni portate avanti dalle famiglie di questi giovani. 

E’ un terreno, quello americano, profondamente stratificato in cui si intersecano violenza dello Stato e del suo braccio armato nei quartieri, la gestione su base razziale dello spazio urbano, la segregazione, la fuga dei bianchi verso le periferie, il razzismo che trova completa legittimazione da parte delle istituzioni, la pesante eredità coloniale e della schiavitù. Ferguson, sobborgo della periferia nord di St. Louis, ne è l’esempio ed è proprio da qui che partirono nel 2014 potenti rivolte in reazione alla morte di un giovane afroamericano sotto i proiettili della polizia. Le proteste dilagarono poi in molte altre città americane, New York, Chicago, Minneapolis, Baltimora, solo per citarne alcune.  Due anni prima, nel febbraio del 2012, il giovane Martin Trayvon veniva ucciso da un vigilante volontario delle ronde di quartiere a Sanford, in Florida. La famiglia di Martin portò avanti una serie di mobilitazioni, anche sostenute da tweet che fecero il giro del mondo, ma nel 2013 George Zimmerman viene prosciolto dall’accusa di omicidio sulla base della legge per la legittima difesa. E’ in quest’occasione che tre donne afroamericane danno vita al movimento #BlackLivesMatter, dapprima nato online tramite l’omonimo tweet e che poi scenderà in strada animando tutte le proteste scoppiate negli anni successivi. 

L’omicidio di Sadie oggi si iscrive in questa storia recente di assassinii razzisti che non sono riconosciuti come tali, evidente è dunque l’importanza della battaglia perchè questo avvenga. In un sistema di violenza in cui la polizia ha carta bianca perchè certa di rimanere impunita, nessuna giustizia potrà esistere finchè la vita di un nero « non importa ».

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

#BlackLivesMatterdiritti civilirazzismotrumpUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La vergognosa narrazione occidentale mostra nuovamente il significato di informazione di guerra

Venerdì 9 novembre i militari dell’IDF (ricordiamo che in Israele è presente la leva obbligatoria) e tifosi del Macabi Tel Aviv hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi dai balconi olandesi, insultato e aggredito persone e giornalisti, inneggiato alla morte degli arabi e dei bambini palestinesi per ore nel centro cittadino e fischiato il minuto di silenzio ai morti di Valencia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il coltello alla gola – Inflazione e lotta di classe

Con l’obiettivo di provare a fare un po’ di chiarezza abbiamo tradotto questo ottimo articolo del 2022 di Phil A. Neel, geografo comunista ed autore del libro “Hinterland. America’s New Landscape of Class and Conflict”, una delle opere che più lucidamente ha analizzato il contesto in cui è maturato il trumpismo, di cui purtroppo tutt’ora manca una traduzione in italiano.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ancora Trump, non stupitevi

Ad un primo sguardo superficiale queste elezioni negli Stati Uniti sono state un replay di quelle del 2016. Trump vince nonostante le previsioni dei sondaggisti più autorevoli.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il genocidio a Gaza e le elezioni USA

Gli ambienti a sinistra del Partito Democratico negli USA stanno affrontando un profondo dibattito con al centro la questione palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Elezioni USA: che paese arriva al voto del 5 novembre 2024? Intervista all’americanista Ferruccio Gambino

Usa: martedì 5 novembre 2024 il voto per le presidenziali. Ultimi fuochi di campagna elettorale, con i sondaggi danno la Harris avanti nel voto popolare su scala federale, con il 48,1% contro il 46,7% di Trump.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Gli Stati Uniti verso le elezioni: guerre e guerra civile

Manca poco più di una settimana alle elezioni negli Stati Uniti e nonostante i pronostici regna l’incertezza.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Strike in USA. Sulla conflittualità sindacale negli Stati Uniti.

Abbiamo parlato con Vincenzo Maccarrone, corrispondente del Manifesto, dell’aumento della conflittualità sindacale negli Stati Uniti

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attivisti ebrei contro il genocidio bloccano la borsa di New York

Lunedì 14 ottobre, un gruppo di attivisti del collettivo “Jewish Voices for Peace” ha preso d’assalto la Borsa di New York per chiedere la fine dei crimini commessi da Israele e il blocco delle forniture di armi allo Stato coloniale.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Portuali in sciopero negli USA

Negli Stati Uniti è in corso uno dei più grossi scioperi dei lavoratori portuali della costa est dagli anni 70.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

USA: sciopero all’azienda Boeing

Lo sciopero alla Boeing, grande azienda statunitense che produce aerei civili e militari, ha coinvolto moltissimi lavoratori nell’area di Seattle che hanno aderito allo sciopero a seguito di una negoziazione sindacale che ha disatteso diversi obiettivi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dall’Italia a Israele passando per gli USA, le armi di Leonardo consegnate a Tel Aviv

Quanto ha fatturato Leonardo S.p.A. con i cannoni utilizzati dalle unità della Marina militare israeliana per bombardare ininterrottamente dal 7 ottobre 2023 Gaza e il suo porto?