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La polizia uccide un giovane. Esplode la collera a San Paolo

Centinaia di persone hanno quindi manifestato per le strade di San Paolo, di fronte ad un apparato poliziesco che non ha tardato ad essere implementato, reprimendo l’ondata di rabbia in corso. Per buona parte della notte si sono susseguiti scontri tra le persone scese in piazza e la polizia. Bloccati inoltre per oltre due ore i collegamenti tra San Paolo e Belo Horizonte. Il bilancio sarà di diverse persone ferite e circa 90 arresti.

In un Brasile in cui la polizia fa circa 2mila morti all’anno, ritenere che l’ultima uccisione, quella di Douglas, sia stata accidentale, non solo puzza di menzogna, ma contribuisce a legittimare un comportamento ignobile, quale quello della polizia, che altro non può fare che scatenare la collera degli abitanti di San Paolo. Intanto Douglas Rodrigues, 17 anni, fermato ad un posto di blocco, è stato ucciso. Difficile trovare le ragioni, mentre il nome di Douglas si aggiunge alla lunga lista di persone uccise dalla polizia in Brasile. Non è l’uccisione ad essere legittima, ma la collera degli abitanti che non accettano che un il loro vicino, il loro figlio e il loro amico, possano essere uccisi da un colpo sparato da un poliziotto durante un posto di blocco.

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