InfoAut
Immagine di copertina per il post

La strana guerra di Libia. Cala il sipario per il regime di Gheddafi

Seguendo l’onda spasmodica di informazioni che ha caratterizzato la notte appena passata: se da una parte l’avanzata su Tripoli sigilla la chiusura del ciclo lungo della ‘Rivoluzione verde’, dall’altra non permette di considerare la coda del conflitto definitivamente concluso. I sei mesi di guerra targata Nato in Libia (tantomeno loro possono considerarsi ‘winners’, l’operazione umanitaria quindi militare è stata un continuo bisticcio!) hanno insegnato a fare i conti con il trionfalismo dei ribelli e con gli annunci della Nato; retorica e propaganda, espressioni quindi portatori di interessi particolari. Lo testimoniano i lanci di agenzia della mattinata, che riportano le ragioni della guerra così come gli appetiti di prospettiva. I leader occidentali salutano ‘la nuova democrazia libica’, esortano il rais Gheddafi a uscire di scena, gongolano immaginando il profumo di petrolio e gas, celatamente s’interrogano sul ‘mostro composito’ costituito dai nuovi alleati del Consiglio nazionale di transizione (organo supplementare dell’Occidente, da questo ibridamente legittimato). Pleonastico omettere quanto l’esultanza per la caduta del ‘cane pazzo’ Gheddafi sconti l’onta della guerra portata da altrove… un corso della storia con il quale però fare i conti. La primavera araba l’hanno strattonata le bombe della Nato, i bombardamenti a tappetto come i sotterfugi del potere che si candida.

L’operazione ‘L’alba della sposa del mare’ (il soprannome di Tripoli) ha impresso lo sprint degli insorti contro la capitale, conquistata in sua gran parte. Certo è che la sollevazione popolare di segno lealista sospinta via audio da Gheddafi non si è verificata, sporadici combattimenti hanno tentato di ostacolare la salita dei ribelli. Le notizie in sequenza dell’arresto dei figli sopravvissuti di Gheddafi (tra i quali Saif al Islam) e poi della resa della Guardia presidenziale hanno simboleggiato la caduta del regime, per quanto il rais sia ancora nascosto e protetto in un altrove che non si conosce, c’è chi immagina nel compound di Bab el-Azizia, chi nell’ambasciata venezuelana. Al Jazeera stamane sosteneva che sulla pista dell’aeroporto di Tripoli c’erano due aerei sudafricani, pronti a portare Gheddafi all’estero, ma a ciò non è seguita nessuna conferma, se non che i cecchini lealisti hanno aperto il fuoco sulla folla festante in più occasioni e che carri armati del Colonnello hanno bombardato diversi quartieri della capitale.

Complesso fare i conti con quella che è la composizione dei ribelli, evitando semplificazioni e congetture, laddove alla contestazione popolare del regime gheddafiano si sono sovrapposte la direzione politica del Cnt di Bengasi, l’influenza delle tribù berbere e le defezioni opportuniste degli ex uomini del rais. Comunque significativa era la piazza Verde ieri sera, sommersa di gente in festa per l’imminente caduta del colonnello, attraversata dall’aspettativa di un futuro differente dall’era Gheddafi. Bella l’immagine della bandiera libica cucita con quella egiziana, fratellanza simbolica con il cuore delle rivolte del Nord Africa. Brutti i ringraziamenti preconfezionati dal Cnt ai leader Occidentali, posizionati in mezzo alla folla. La notizia della cattura o della morte del ‘leader della rivoluzione’ non è arrivata… queste ore potrebbero rivelarsi decisive per comprendere le sorti immediate della Libia.

Il nodo del futuro resta quello più ostico e spinoso, perchè se è vero che il golpe del 1 settembre 1969 del colonnello rovesciò una monarchia considerata troppo accondiscendente verso l’Occidente, il domani della Libia non si presenta meno problematico. Scriveva bene Il Sole 24 Ore l’altro giorno, quando si chiedeva: ‘Una volta venuto meno il collante che teneva unita l’anarchica armata degli insorti – ovvero la guerra contro il dittatore – i ribelli saranno davvero in grado di restare uniti, mantenere la sicurezza, proteggere le infrastrutture e ricostruire la nuova Libia? Davanti all’inaspettata avanzata degli insorti, ormai alle porte della capitale Tripoli, le cancellerie dei paesi occidentali e i vertici della Nato sono assillati da queste domande. Ciò che tutti vogliono evitare è che Tripoli si trasformi in un’altra Baghdad’. Un interrogativo non superfluo alla luce di un paese governato dal puzzle costituito dai clan di appartenenza, gestito con la politica del divide et impera per quarant’anni da Gheddafi ma scossa da tensioni e lotte intestine, laddove l’identità si traduce in rapporti cetuali dominati dal predominio dell’interesse per la ripartizione dell’enorme ricchezza energetica libica (petrolio e gas, si pensi che sono 1.6 milioni i barili di greggio estratti quotidianamente!). Lo spettro di un ‘Iraq africano’, come l’ha definito qualcuno, deve indubbiamente essere riportato alle latitudini di contesto della Libia, il che però non esenta dal porsi tutta una serie di interrogativi su un paese colonizzato dalla guerra occidentale della Nato, scosso dalla fame di potere di tanti opportunisti e trasformisti, contrassegnato dalla speranza diffusa di una società desiderosa di voltare pagina.

Staremo a vedere quale sarà l’epilogo di questa guerra, e quali le basi sulle quali si andrà a costruire la ‘nuova Libia’…

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

cntgheddafiguerraLibianato

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Aquila: aggiornato al 18 giugno il processo per Anan, Ali e Mansour

Questa mattina presso il tribunale de L’Aquila si è tenuta una nuova udienza all’interno del processo contro gli attivisti palestinesi Anan, Alì e Mansour. Sono accusati di terrorismo per aver, secondo accuse formulate dalle autorità israeliane, finanziato la Brigata Tulkarem, attiva nella resistenza palestinese nei territori occupati. Le prossime udienze saranno il 18, 25, 26 […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Nakba dei Bambini: come Israele sta prendendo di mira il futuro palestinese

Questa guerra non riguarda solo la morte. Si tratta di rendere la vita impossibile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al CSOA La Strada

Ennesimo attacco sionista al CSOA La Strada. Questa volta più pesante degli altri perchè non essendo riusciti ad entrare nel centro sociale hanno messo un ordigno all’entrata cercando di sfondare il portone. Un quandrante di città quello di Roma  su che vede già ormai da tempo agire i sionisti della Brigata T (cosi si sono […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: cacciati i sionisti dal Campus (per la seconda volta) e boicottata la conferenza di Nathan Greppi al Salone del Libro

La giornata di ieri è stata un’altra occasione per praticare i valori dell’antisionismo e dell’antirazzismo, opponendoci ai provocatori eventi che i sionisti avevano previsto di svolgere in Università e al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’imperialismo nell’era Trump

Che cos’è oggi l’imperialismo, di cui la cosiddetta “era Trump” è precipitato? Come si è trasformato, tra persistenza e discontinuità? Non sono domande scontate, di mera speculazione teorica. da Kamo Modena Ma nodo fondamentale da sciogliere per porsi all’altezza delle sfide pratiche e politiche poste da questi tempi sempre più accelerati di crisi sistemica. Per […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trump in viaggio in Medio Oriente

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta viaggiando in Medio Oriente come annunciato da giorni incontrando diverse personalità politiche e tratteggiando la sua strategia in politica estera. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli rifiuta la guerra e il riarmo: NO al summit NATO del 26 maggio

Il 26 maggio a Napoli si terrà un summit della NATO sul tema della “Sicurezza nel Mediterraneo”, i movimenti sociali cittadini hanno indetto un contro summit per ribadire la contrarietà alla guerra, l’opposizione al riarmo e al genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Addio a Pepe Mujica

Si è spento Pepe Mujica, guerrigliero tupamaro ed ex-presidente dell’Uruguay. Nato a Montevideo il 20 maggio 1935 contadino fioricoltore, José Alberto Mujica Cordano, negli anni ‘60 divenne membro della guerriglia rivoluzionaria di sinistra Movimento di Liberazione Nazionale – Tupamaros, passando per questo in galera oltre dieci anni, molti dei quali in isolamento totale, assieme ad altre […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pkk annunciato lo scioglimento della struttura organizzativa e la fine della lotta armata

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il Pkk, ha annunciato di avere tenuto a inizio maggio il 12/mo congresso, che ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa e porre fine alla lotta armata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Livorno: 2000 in corteo per la Palestina. Lunedì 12 maggio presidio al porto contro la logistica di guerra

“Stop al genocidio, Palestina Libera”, “Basta guerre, fermiamo il riarmo”. A gridarlo con forza sono stati almeno 2000 livornesi, tra cittadini comuni e associazioni, comitati anti guerra, sigle sindacali e politiche, studenti e lavoratori autonomi portuali, che sabato 10 maggio hanno partecipato in massa alla manifestazione in sostegno del popolo palestinese.  Un corteo che da […]

Immagine di copertina per il post
Contributi

Putin: un politico professionale

A distanza di tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina, ultimo atto di un lungo conflitto tra due paesi e tra due imperi, riprendiamo un’intervista inedita di qualche mese fa alla studiosa Rita di Leo, sulla biografia politica di Vladimir Vladimirovič Putin.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump 2.0: una svolta epocale?

Un confronto sulla percezione che sulle due sponde dell’Atlantico si ha della crisi in corso è importante, ma deve scontare uno choc cognitivo dovuto alla difficoltà di mettere a fuoco una svolta forse epocale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Collaborazione tra industrie delle armi italiane e turche: lunedì mobilitazione a Torino contro il “Forum Turchia”

Lunedì 12 maggio a Torino si terrà il forum “Turchia: un hub verso il futuro”, promosso dalla Camera di Commercio con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la cooperazione economica” tra Italia e Turchia nei settori dell’aerospazio, dell’automotive e della digitalizzazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Scontro aperto tra India e Pakistan: operazione “Sindoor”

A seguito dell’attentato che ha ucciso 26 turisti indiani nel Kashmir amministrato dall’India avvenuto a fine aprile, la risposta dello stato indiano è arrivata nella notte tra martedì 6 maggio e mercoledì 7 maggio, con l’Operazione definita Sindoor: una serie di bombardamenti si sono abbattuti sul Pakistan, nella parte di territorio pachistana del Kashmir e nella provincia pachistana del Punjab.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kashmir, un attentato riaccende il conflitto tra India e Pakistan: visti revocati, trattati sospesi, venti di guerra

Una notte di sangue sulle montagne del Kashmir ha riacceso un conflitto mai sopito, trascinando India e Pakistan sull’orlo di una nuova escalation.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma fa affari di guerra in Mozambico dove l’ENI festeggia il centesimo carico di gas

L’Italia rafforza la partnership militare con il Mozambico puntando gli occhi alle imponenti risorse energetiche del Paese africano. di Antonio Mazzeo Dall’8 al 12 aprile 2025 il porto di Maputo ha ospitato la fregata FREMM “Luigi Rizzo” della Marina Militare, unità specializzata nella guerra anti-sottomarini. La fregata italiana proveniva dalle acque antistanti la città di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: bulldozer telecomandati contro la resistenza

Nonostante un rapporto di forza incredibilmente diseguale, la resistenza palestinese continua nelle rovine di Gaza.