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Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

In Francia il Tribunale per l’esecuzione delle sentenze ha accolto l’undicesima domanda di liberazione condizionata presentata dall’avvocato Jean-Louis Chalanset, legale di Georges Ibrahim Abdallah, storico militante rivoluzionario comunista libanese e combattente della resistenza palestinese, in galera dal 1987, liberabile dal 1999 ma a tutt’oggi in carcere; da allora infatti – un quarto di secolo – il governo francese ha sistematicamente impedito la sua liberazione.

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano, nel 1982, Abdallah fu arrestato due anni dopo, nel 1984, a Lione per possesso di documenti falsi e poi condannato all’ergastolo nel 1987 per complicità nell’omicidio del colonnello Charles Ray, collaboratore militare dell’ambasciata Usa a Parigi, e di Yacov Barsimentov, consigliere dell’ambasciata di Israele, a seguito di un processo molto discusso già ai tempi.

Come ricorda Contropiano.org,  ” un mese dopo la sentenza, nel libro “L’agent noir. Une taupe dans l’affaire Abdallah” (“L’agente oscuro. Una talpa nell’affare Abdallah”), il suo primo avvocato, Jean-Paul Mazurier, rivelava al giornalista Laurent Gally di aver agito per conto dei servizi segreti francesi“.

Per chiedere l’immediata scarcerazione di Abdallah, a fine ottobre 2024, 4mila persone avevano raggiunto il carcere di Lannemezan, nei Pirenei, dove si trova rinchiuso l’ormai 73enne.

Dal 6 dicembre Abdallah potrebbe quindi essere liberato, a condizione che lasci la Francia immediatamente e che non venga accolto il ricorso già annunciato dall’accusa.

Sulla figura di Abdallah l’intervista di Radio Onda d’Urto a Romana Rubeo, caporedattrice di Palestine Chronicle. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

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