Madrid, l’assedio al Congresso: migliaia in piazza, scontri con la polizia
Il concentramento in plaza Neptuno era stato convocato per le 17 ma già nelle ore precedenti un impressionante dispiego di forze dell’ordine ha blindato completamente la zona: in tutto più di 1400 agenti schierati assieme a una lunga fila di transenne e blindati che bloccavano l’accesso al palazzo ‘Carrera de San Jerónimo’ che ospita il congresso e alle vie adiacenti. Fin dalla mattina le forze dell’ordine hanno alimentato un clima di intimidazione perquisendo e identificando i gruppi di persone che si recavano in piazza; ancora prima che la manifestazione avesse inizio si contavano già i primi fermi per possesso di oggetti rinvenuti negli zaini e bollati come ‘armi’ da parte della polizia.
Migliaia le persone che hanno comunque riempito plaza Neptuno fino alla sera: nella variegata piazza erano presenti i vari movimenti sorti in questi anni nel contesto della crisi e contro gli attacchi perpetrati da Rajoy in vari ambiti, dall’istruzione, alla sanità, al diritto all’abitare.
Alcune ore prima dell’inizio della manifestazione un attacco informatico ha messo fuori uso il sito web del Parlamento, che in concomitanza con l’assedio ha deciso di sospendere i lavori dell’assemblea plenaria.
Intorno alle 20 i manifestanti hanno sfidato l’apparato di sicurezza posto tutto attorno al palazzo, tentando di rimuovere le barriere difensive che bloccavano l’accesso e lanciando oggetti in direzione dei cordoni di polizia. A quel punto sono partite le prime violente cariche con cui gli agenti hanno rincorso e disperso il corteo per diversi metri, costringendolo a ricompattarsi nelle vie adiacenti dove gruppi di manifestanti hanno continuato a lungo a fronteggiare la polizia per riprendersi la piazza.
La giornata si è conclusa con un totale di 15 persone arrestate e decine di feriti.
Proprio domani il parlamento sarà chiamato a votare su nuovi tagli mentre gli ultimi dati sulla disoccupazione in Spagna parlano di percentuali record del 27%; dopo l’assedio dello scorso settembre, la piazza di oggi ha rigettato una volta di più le ricette neoliberiste e di sacrificio imposte da Rajoy che trovano ormai opposizione sempre più ampia nel paese.
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