InfoAut
Immagine di copertina per il post

Messico: Le comunità dell’Istmo lanciano una campagna permanente contro i megaprogetti

||||

Città del Messico / L’Assemblea dei Popoli dell’Istmo in Difesa della Terra e del Territorio (APIIDTT) ha lanciato la campagna permanente “Non è sviluppo – è saccheggio!”, che includerà tra i suoi assi i megaprogetti e la difesa del territorio, la militarizzazione, la criminalizzazione e la “Quarta Trasformazione”.

L’Assemblea ha ricordato che si oppone ai megaprogetti che oggi il governo di Andrés Manuel López Obrador vuole imporre perché “sono i medesimi progetti dei governi precedenti, legati agli interessi economici”, tra i quali si trovano il Corridoio Transistmico, lo sfruttamento minerario, i parchi eolici e le imprese idroelettriche.

“Ora i capitalisti neoliberali e i loro governi stanno cercando di spogliarci nel nome dello ‘Sviluppo’”, hanno criticato le comunità dell’Istmo, che affermano che la campagna continuerà a resistere per difendere i propri territori e la propria cultura.

Tra gli assi della campagna si trovano anche le donne e il territorio, la solidarietà con le lotte a livello nazionale e internazionale e i diritti dei popoli indigeni.

Di seguito il comunicato completo:

COMINCIA LA CAMPAGNA “NON È SVILUPPO – È SACCHEGGIO!”

Dall’anno 2019 noi comunità e organizzazioni ci siamo unite nell’Assemblea Oaxaqueña in Difesa della Terra e del Territorio, oggi, 20 novembre 2021, nel 111° anniversario della Rivoluzione Messicana, dichiariamo quanto segue:

Grazie alle lunghe lotte dei nostri antenati contro i conquistatori, colonizzatori e invasori che per secoli hanno voluto spogliarci di tutto quello che ci dà vita e cibo, noi Popoli Originari dell’Oaxaca preserviamo ancora le nostre terre comunali ed ejidales così come i nostri territori e le autonomie come comunità e municipi. Qui continuiamo a stare noi Popoli Afromessicani, Amuzgo, Binizaa, Chatino, Chinanteco, Chocholteco, Chontal, Cuicateco, Ikoots, Ixcateco, Mazateco, Mixe, Mixteco, Náhuatl, Tacuate, Triqui, Zapoteco e Zoque e tutti gli uomini, le donne e i diversx, noi che abbiamo il loro sangue nelle nostre vene e la loro cultura nella nostra quotidianità. Abitiamo e lavoriamo nei nostri territori ancestrali, sviluppando i nostri propri saperi e a sua volta arricchendo il mondo con loro, in modo reciproco e rispettoso. Grazie a questo legame con il territorio, l’Oaxaca e tutto il Messico hanno la grande diversità e ricchezza culturale ed ecologica di cui tanto si vantano quelli che ci fanno più danno.

Per i Popoli del Messico oggi si commemora l’inestimabile lotta del nostro generale Emiliano Zapata, che parlava la lingua Náhuatl e figlio del popolo Morelense, e del nostro immortale paesano Ricardo Flores Magón, Oaxaqueño e figlio del popolo Mazateco, che insieme a migliaia di messicani e messicane dettero la propria vita per la giustizia e una vita degna per i contadini, gli operai, i diseredati, i Popoli Indigeni del Messico.

Il loro motto “Viva Terra e Libertà” acquisisce un nuovo significato di fronte alla minaccia dei megaprogetti capitalisti per i quali oggi i governi e le imprese vogliono spogliarci dei nostri territori, dei beni naturali e della nostra vita comunitaria. In tutti gli angoli del paese e del nostro stato avanzano le grandi opere estrattiviste minerarie, le imprese idroelettriche, l’agricoltura industriale, raffinerie, gasdotti, fracking, imprese forestali, privatizzazione dell’acqua e la creazione di complessi di megaprogetti e politiche di stato che attentano alla nostra libera determinazione e ai nostri territori. Alcuni sono già in opera e già hanno lasciato devastazione ambientale, divisione e morte nelle nostre comunità.

Nell’Istmo di Tehuantepec si vuole consolidare l’anelato Megaprogetto dell’Istmo, ora chiamato Corridoio Interoceanico che consiste nella modernizzazione e ampliamento delle vie ferroviarie, strade, porti e nell’installazione di 10 parchi industriali da 500ha ciascuno che attraversano 90 municipi appartenenti agli stati dell’Oaxaca, Veracruz, Chiapas e Tabasco, nei quali abitiamo noi 18 popoli indigeni e originari che abbiamo difeso e protetto i beni naturali e i territori, oggi ci vediamo minacciati da questo megaprogetto che storicamente ambisce trasformare la regione in un corridoio industriale, commerciale, energetico e militare, per servire da muro di contenzione dei fratelli migranti, trasformandosi nella frontiera e dogana più importante del mondo, controllata dai grandi capitali, questo megaprogetto vuol essere il nodo che articola i “progetti stella” della 4T come il mal chiamato Treno Maya, la Raffineria di Dos Bocas, il Progetto Integrale Morelos, e tutte le infrastrutture energetiche per connettere questi e altri megaprogetti in tutto il paese per rifornire il consumo energetico delle grandi industrie e i mercati nazionali e internazionali riorganizzando il sudest del paese per il saccheggio, la produzione e il trasporto delle loro mercanzie a spese della distruzione e morte dei nostri beni naturali e delle nostre vite.

Nelle Valles Centrales, il 2 settembre la compagnia mineraria Cuzcatlán ha sollecitato un nuovo permesso ambientale (MIA-R “attualizzazione di opere e attività”) con il quale vuole giustificare 75 opere irregolari e operare per 10 anni, dal 2021 fino al 2031. La compagnia mineraria, filiale della canadese Fortuna Silver Mines, non conta più su un permesso ambientale valido per lo sfruttamento della sua miniera di argento e oro nell’Oaxaca. A partire dal rifiuto delle comunità organizzate, si è creato un clima di molta tensione nelle Valles Centrales, per cui sono a rischio le comunità zapoteche che si oppongono al progetto minerario San José e alle concessioni minerarie date dal governo federale nelle Valles Centrales dell’Oaxaca. I “gruppi antiminerari” di cui fa menzione l’impresa, sono autorità locali (municipali e agrarie), che si sono organizzati mediante il Fronte No all’attività Mineraria, con lo scopo di difendere i nostri diritti come Popoli Indigeni: il territorio, un ambiente sano, la partecipazione cittadina e la libera determinazione.

Nella Sierra Sur dell’Oaxaca, assemblee e autorità comunitarie si stanno organizzando contro le concessioni minerarie di 120 mila ettari che i governi hanno consegnato alle imprese senza informare né consultare i nostri popoli.

Nel caso del megaprogetto idroelettrico di Paso de la Reyna nella regione Costa esprimiamo la nostra solidarietà e richiesta di giustizia per i cinque difensori assassinati nel 2021 e denunciamo che per il momento non c’è nessun progresso nelle indagini né in materia di sicurezza.

Tutti questi megaprogetti hanno incominciato ad essere imposti mediante concessioni senza consultazione, consultazioni fraudolente, corruzione di autorità, connivenza con il crimine organizzato, militarizzazione e assassinio di difensori della terra e del territorio. Per riuscirci, dividono le nostre comunità, vengono violati tutti i diritti umani e ambientali e si calpestano manifestamente i diritti collettivi dei Popoli Indigeni consacrati nei trattati internazionali.

Quando noi Popoli ci organizziamo per resistere e difendere i nostri territori e con loro la nostra stessa esistenza, ci criminalizzano, ci diffamano, si minimizza, si minaccia, si perseguita e si assassina. I media di massa dell’informazione censurano sistematicamente qualsiasi informazione sugli impatti negativi dei megaprogetti e sulle nostre resistenze. “Come è possibile che ci opponiamo ai megaprogetti di un governo ‘progressista’ che ci vuole togliere dalla ‘povertà’ e portarci lo ‘sviluppo’?” Ci opponiamo perché sono i medesimi progetti dei precedenti governi legati ad interessi economici e perché abbiamo una lunga e dolorosa esperienza che ci dà chiarezza politica:

– I conquistatori hanno cercato di depredarci nel nome di “Dio”.

– I colonizzatori e gli invasori hanno cercato di depredarci nel nome della “Civilizzazione”.

– Le classi benestanti del Messico hanno cercato di depredarci nel nome della “Modernità”.

– E ora i capitalisti neoliberali e i loro governi stanno cercando di depredarci nel nome dello “Sviluppo”.

Ma noi siamo sul piede di guerra in tutti i nostri territori con una grande diversità di azioni organizzative, culturali, educative, politiche, di ribellione e di resistenza che danno speranza. Non permetteremo che continui la distruzione del nostro tessuto comunitario e dei nostri beni naturali, lo sfollamento di interi popoli, le fosse clandestine e l’eterno aumento della povertà.

Abbiamo il diritto ad una vita degna e ad avere tranquillità nei nostri paesi affinché le nuove generazioni abbiano l’opportunità di godere di questa cosa così meravigliosa di cui facciamo parte. Noi come Popoli Indigeni e Originari abbiamo le nostre proprie forme di organizzarci, di relazionarci, di vivere, di convivere, di apprendere, di alimentarci, di curarci e di comunicare tra noi che vanno al di là delle politiche pubbliche capitaliste legate ad un presunto “sviluppo” estraneo alla nostra quotidianità. Ci pronunciamo a favore della difesa e della definizione della gestione dei nostri beni naturali (legname, minerali, acqua, erbe, produzione alimentare, ecc.) mettendo al centro della vita i nostri saperi comunitari che ancestralmente sono stati legali al territorio per trasformarci secondo le nostre proprie modalità e con i nostri tempi, come molte generazioni hanno fatto. Abbiamo l’inalienabile diritto all’autodeterminazione dei nostri Popoli, basata sulle decisioni delle nostre assemblee.

Per i nostri Popoli, le donne sono parte integrale e fondamentale, il pilastro che sostiene la comunità nelle sue molteplici forme, nello sviluppo di quello che ci è proprio, dalle loro diverse cosmovisioni nelle quali riproducono la lingua, la cultura, la medicina, l’educazione, l’alimentazione. Sono presenti e alla testa nelle nostre lotte, in difesa dei nostri territori. Non permetteremo che si continui a violentarle ugualmente come la nostra madre terra. Chiediamo uno stop all’allarmante aumento dei femminicidi e alla violenza contro le donne nel nostro stato e nel nostro paese che avvengono nel medesimo contesto di violenza generalizzata del sistema capitalista patriarcale che vuole sottometterci con i suoi progetti di morte.

Questi tempi di pandemia sono stati difficili, principalmente per la dipartita di esseri amati e i danni alla nostra economia locale, ma a sua volta ci hanno fornito momenti di dialogo su quello che rappresenta avere salute e come la medicalizzazione della società ci ha portati a circostanze dove si perde anche l’autonomia sulla vita e la morte. La morte tecnica si è installata come pratica comune, le politiche pubbliche di salute nell’Oaxaca sono un disastro giacché sono focalizzate sui processi burocratici e sugli interessi creati, più che sulla cura della vita medesima. Come popoli continueremo a decidere che valori vogliamo per costruire collettivamente una buona vita, nella quale ci proteggiamo contro le pandemie, sapendo che la salute non è solo l’assenza di malattia, ma qualcosa di molto più profondo che ci lega come popoli alla terra, all’acqua, alle piante e ai nostri antenati.

Per tutto quanto detto facciamo un appello urgente ai Popoli e alle organizzazioni a rafforzare le nostre lotte e resistenze, e trasformare la nostra diversità in una fonte di unità per consolidare un movimento sociale sempre più forte e fermo.

Alla fine estendiamo questo appello di emergenza e solidarietà ai movimenti sociali a livello globale di fronte a queste reali minacce che viviamo noi Popoli dell’Oaxaca e di tutto il sud del Messico e che condividiamo con tutti i Popoli Originari del Messico, dalla Selva Lacandona fina alla Sierra Tarahumara, così come con i Popoli Originari di tutta la Terra. Vi comunichiamo che come voi, i Popoli dell’Oaxaca e tutta la grande diversità naturale e culturale per cui ci conoscono e ammirano, siamo in grave pericolo.

Oggi, nell’ambito di questa data storica di lotta per la Terra e la Libertà, come Assemblea Oaxaqueña in Difesa della Terra e del Territorio annunciamo l’inizio di una nuova campagna permanente con il nome di

“NON È SVILUPPO – È SACCHEGGIO!”

con diverse azioni di lotta sotto gli assi di:

  1. Megaprogetti e Difesa del Territorio
  2. Diritti dei Popoli Indigeni e Originari
  3. Donne e Territorio
  4. Solidarietà con Lotte a Livello di Stato, Paese, e del Mondo
  5. Militarizzazione, Criminalizzazione e la “Quarta Trasformazione”

Salutiamo tutti i Popoli del Messico in questa memorabile data. Salutiamo i Popoli dell’Oaxaca. Salutiamo i nostri fratelli dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale. Salutiamo tutti gli esseri umani di questa Terra che lottano per la Vita e contro il sistema di Morte. Salutiamo tutti i Popoli del Mondo che difendono i nostri territori e saperi ancestrali, la nostra Madre Terra che è origine e casa di tutti gli esseri vivi.

I SIGNORI DEL POTERE E DEL DENARO NON PASSERANNO!

VIVA LA LOTTA E LA RESISTENZA DEI NOSTRI POPOLI!

VIVA TERRA E LIBERTÀ!

Oaxaca di Flores Magón, 20 Novembre 2021

ASSEMBLEA OAXAQUEÑA IN DIFENSA DELLA TERRA E DEL TERRITORIO

22 novembre 2021

Desinformémonos

Da Comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

EZLNmessicoTREN MAYA

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Prof Chambers: “Israele vuole la pulizia etnica. I genocidi del colonialismo occidentale”

Il sionismo persegue la pulizia etnica con una politica colonialista e anche sui temi del genocidio, dell’unicità della Shoah, bisogna permettere che altre voci possano partecipare, senza far dominare il discorso dal punto di vista unico, egemonico e occidentale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: attacco ad Ankara, bombardamenti turchi, colloqui con Ocalan

Giovedì, dopo la notizia di un riuscito attacco della guerriglia (rivendicato venerdì mattina) curda del PKK contro la principale industria di ingegneria bellica turca ad Ankara, l’aviazione di Erdogan ha scatenato sanguinosi raid aerei sulla Siria del Nord e sul nord dell’Iraq, dove il PKK sta infliggendo dure perdite all’esercito turco.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

KCK: agiremo secondo il processo sviluppato da Rêber Apo

“Il nostro movimento, con tutte le sue componenti, agirà secondo il processo che il Rêber Apo svilupperà”, ha dichiarato la co-presidenza della KCK, sottolineando che per questo devono essere stabilite le condizioni di salute, sicurezza e lavoro del leader.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Assassinano padre Marcelo crivellandolo di colpi dopo aver officiato la messa: da sempre ha denunciato l’estrema violenza in Chiapas

Pubblichiamo la traduzione di questo del 20.10.2024 articolo a cura della Redazione di Desinformémonos perchè pensiamo sia prezioso per far conoscere la storie e le lotte portate avanti da padre Marcelo Perez Pérez attraverso le sue stesse parole.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice dei Brics a Kazan: si prospetta la fuoriuscita dal dollaro?

In questi giorni si è tenuto l’incontro internazionale dei Brics+ che ha coinvolto 36 Paesi a Kazan, alla guida la Russia di Putin.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Centro addestrativo per i piloti di elicotteri da guerra in Liguria.

Sorgerà in Liguria un grande centro di formazione ed addestramento dei piloti di elicottero delle forze armate italiane e straniere; la realizzazione sarà affidata ad un’azienda leader del complesso militare-industriale di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: i portuali bloccano un container di munizioni per Israele

Decine di membri del sindacato greco dei lavoratori portuali PAME (Front Militant de Tous les Travailleurs) hanno bloccato il carico di un container di munizioni destinato a Israele per protestare contro la guerra a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vice-capo di Hezbollah afferma che esiste ora una “nuova equazione” nella lotta contro Israele

In un recente discorso televisivo, il vicesegretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo di resistenza libanese si è completamente ripreso dai recenti colpi e sta operando sotto una “nuova equazione” volta a intensificare i suoi attacchi contro lo Stato di occupazione israeliano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attivisti ebrei contro il genocidio bloccano la borsa di New York

Lunedì 14 ottobre, un gruppo di attivisti del collettivo “Jewish Voices for Peace” ha preso d’assalto la Borsa di New York per chiedere la fine dei crimini commessi da Israele e il blocco delle forniture di armi allo Stato coloniale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele spara sulle truppe Unifil: il cortocircuito colonialista

Dopo un anno di guerra genocida a Gaza i politici italiani hanno iniziato a pronunciare le parole “crimine di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

AMLO, Ayotzinapa e la dimensione sconosciuta

A dieci anni dal massacro e “desaparición” degli studenti di Ayotzinapa proponiamo la traduzione di questo articolo del giornalista John Gibler, autore del libro “Una storia orale dell’infamia”

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico

Nessuno con un minimo di sensibilità umana può rimanere indifferente alla violenza esorbitante che viviamo in Messico, sono circa 30.000 le persone uccise solamente nel 2023, mentre nel maggio di questo 2024 ne sono state assassinate 2.657.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Le guerre del Capitale

Passano i mesi e, nonostante le mobilitazioni di massa in tutto il mondo, con milioni di persone che chiedono a gran voce un immediato cessate il fuoco, su Gaza continuano a piovere bombe.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: il sessennio “si chiude con repressione, sangue e sequestro dei popoli da parte dello stato”

“Il sessennio di Andrés Manuel López Obrador si chiude con repressione, sangue e sequestro da parte dello stato dei popoli che difendono il proprio territorio ed esercitano i propri diritti all’autodeterminazione, alla protesta, alla libertà d’espressione e ad un ambiente sano”

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messico: due contadini morti e centinaia di feriti per la repressione sui difensori dell’acqua nel Veracruz.

Città del Messico / Almeno due contadini sono stati assassinati e centinaia di persone colpite dai poliziotti del Veracruz durante un’operazione per sgombrare il picchetto indefinito che il Movimento in Difesa dell’Acqua..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i Me`phaa di Tilapa creano sistema di giustizia a difesa del loro territorio

Il popolo Me`phaa di Tilapa, Guerrero, ha presentato il proprio sistema di giustizia denominato Sicurezza di Protezione Territoriale Indigena (Serti), per “difendere il territorio da una prospettiva indigena, olistica e integrale”, di fronte alle minacce di progetti minerari, saccheggio territoriale e controllo dei gruppi del crimine organizzato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione

In un recente comunicato, l’Assemblea Comunitaria di Puente Maderas, Municipio de San Blas Atempa, Oaxaca, intitolato significativamente “Non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione”, ribadisce il suo rifiuto fondato e il suo impegno di resistenza alla megaopera del Corridoio Interoceanico dell’Istmo di Tehuantepec.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudamerica: crisi diplomatica dopo l’assalto della polizia ecuadoregna all’ambasciata del Messico a Quito.

Il presidente messicano Obrador ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ecuador, dopo che la polizia ha fatto irruzione nell’ambasciata messicana a Quito per arrestare l’ex vicepresidente Jorge Glas, legato all’ex presidente Correa, da tempo rifugiatosi in Europa.