InfoAut
Immagine di copertina per il post

Migliaia di manifestanti respingono la presenza di Obama a Buenos Aires

Di fronte alla molto inopportuna presenza del Presidente Barack Obama in Argentina, alcune ore prima che si compissero i 40 anni dell’ultima dittatura civico-militare, organizzazioni sociali e partiti politici di sinistra si sono mobilitati per respingere la continua aggressione statunitense ai popoli del mondo.

Riuniti nell’Incontro Memoria, Verità e Giustizia, migliaia di manifestanti hanno voluto dimostrare la propria indignazione di fronte alla visita del presidente degli Stati Uniti in Argentina. Tra le organizzazioni partecipanti si possono nominare la Correpi, Hombre Nuevo, C.O.B. La Brecha, il Movimento Universitario Sud, Fronte Popolare Darío Santillán, Convergencia Socialista, FOB, Juventud de Pie, il Partito Operaio, il PTS, il MST, Nuevo Mas e Sinistra Socialista.

Con la parola d’ordine “in guardia, in guardia, in guardia, che l’antimperialismo cammina per l’America Latina”, tutti sono stati d’accordo che il Nordamerica continua ad essere il maggiore rappresentante imperialista. Prova di questo è l’attuale attacco contro il Venezuela, la guerra in Siria, Libia, Iraq e Afghanistan.

La mobilitazione, che è partita da Santa Fe e Scalabrini Ortiz ed è terminata a Piazza Italia, a pochi metri dall’Ambasciata degli Stati Uniti e di fronte alla Società Rurale dove si sarebbe riunita la Camera Argentino-Nordamericana, alla presenza di impresari dei due paesi. I manifestanti hanno anche rifiutato l’accordo del governo argentino con i fondi avvoltoio e il pagamento del debito estero.

In questo contesto, la presenza di Obama nel medesimo giorno in cui si compiono i 40 anni dell’ultima dittatura che volle annichilire coloro che in Argentina lottavano per il socialismo, è evidentemente una provocazione a cui il popolo a risposto nelle strade.

Dopo aver ascoltato la voce di vari rappresentanti delle organizzazioni convocanti che hanno decisamente respinto la presenza di Obama in Argentina, vari manifestanti hanno dato fuoco a mezza dozzina di bandiere statunitensi. In quel momento sono ripresi le grida di “Fuori Obama dall’Argentina”. Parole d’ordine che si ripeteranno, ma più massicciamente, questo 24 marzo nel corteo di centinaia di migliaia di argentini e argentine verso Plaza de Mayo.

All’Obelisco porteño anche l’Incontro dei Popoli ha respinto Obama

In una manifestazione dove hanno partecipato Nora Cortiñas (Madre di Plaza de Mayo-Línea Fundadora) e lo scrittore Osvaldo Bayer, è stata respinta la presenza di Obama in Argentina.

Ad un certo punto vari giovani che erano all’incontro, vedendo che su un lungo palo che è presente nella piazzetta dell’Obelisco, sventolava una bandiera degli USA, hanno deciso di ammainarla, con gli applausi dei presenti, e di rimpiazzarla con quella argentina e con un whipala (bandiera di alcune etnie della Cordigliera delle Ande, ndt). Vari poliziotti sono comparsi sul posto e hanno cercato interrompere la cerimonia ma sono stati obbligati a ritirarsi tra i fischi e le grida di condanna. Certamente, la bandiera statunitense ha preso fuoco.

da Comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

argentinaBuenos AiresobamaUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

American Primeval

Dell’omicidio di Charlie Kirk e del suo presunto esecutore Tyler Robinson si sta parlando ampiamente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Mobilitazione generale a fianco della Palestina: presidi in tutta Italia

Striscia di Gaza, 16 settembre 2025. Da questa notte Israele ha iniziato l’operazione di conquista totale di Gaza City, effettuando bombardamenti a tappeto su tutta la città per preparare il terreno all’invasione via terra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nella logica distorta di Israele, veganismo e genocidio vanno di pari passo

Un elemento meno noto della campagna di disinformazione israeliana è il suo status autoproclamato di nazione leader in materia di diritti degli animali

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nepal: intervista da Katmandu con Navyo Eller, “Mai vista una rivoluzione così veloce, netta e senza compromessi”

È tornata la calma nel paese himalayano dopo le durissime quanto rapide proteste della scorsa settimana a Katmandu e in molti altri centri del Nepal.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Movimento No Tav era, è e sarà sempre al fianco della resistenza palestinese: sosteniamo la Global Sumud Flotilla!

Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flotilla: le barche italiane lasciano la costa siciliana alla volta di Gaza, “Buon vento”

Sono salpate, alla volta di Gaza, le imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla dal porto siciliano di Augusta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza Inc: dove il Genocidio è testato in battaglia e pronto per il mercato

Gaza è diventata la vetrina di Tel Aviv per lo Sterminio privatizzato, dove aziende tecnologiche, mercenari e fornitori di aiuti umanitari collaborano in un modello scalabile di Genocidio Industriale venduto agli alleati in tutto il mondo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

America Latina, “la guerra secondaria”

Nel 2025, la competizione globale per i minerali essenziali – terre rare, litio, cobalto – e per le fonti energetiche – petrolio, gas, energie rinnovabili – sta riconfigurando il potere globale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra” nelle università: a Pisa il 13 e 14 settembre, due giorni di assemblea nazionale

Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al csoa La Strada

Nella notte tra giovedì e venerdì, poco dopo le 4, ignoti hanno lanciato una bomba carta contro l’ingresso del Centro Sociale “La Strada” in via Passino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: manifestanti attaccano la carovana elettorale di Javier Milei

Il presidente partecipava a un comizio elettorale nella località di Buenos Aires situata nella terza sezione elettorale dopo lo scandalo che ha scosso il governo per presunti fatti di tangenti e corruzione nell’acquisto di medicinali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Georges Ibrahim Abdallah uscirà di prigione il 25 luglio, dopo 41 anni di reclusione

Abbiamo tradotto questo testo apparso su ContreAttaque in seguito alla notizia della decisione di fare uscire dal carcere Georges Ibrahim Abdallah dopo 41 anni di reclusione ingiusta, simbolo della persecuzione e dell’attacco da parte di Stati Uniti e Israele in primis e, di conseguenza della totale complicità di uno Stato europeo come la Francia, nei confronti di un militante anti-imperialista, rivoluzionario marxista libanese.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Raffaele Sciortino – L’imperialismo nell’era Trump. Usa, Cina e le catene del caos globale

Che cos’è l’imperialismo oggi, nell’era di Trump? da Kamo Modena Non è una domanda scontata, né una mera speculazione teorica; al contrario, siamo convinti che sia un nodo fondamentale, tanto per chi vuole comprendere il mondo, quanto per chi mira a trasformarlo – partendo, ancora una volta, da dove si è, da dove si è […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Los Angeles, o la fine dell’assimilazione

“Non è nostro compito inventare strategie che potrebbero permettere al Partito dell’Ordine di respingere il diluvio. Il nostro compito è piuttosto quello di individuare quali compiti necessari ci vengono assegnati giorno per giorno, quali forze di creatività, determinazione e solidarietà vengono chiamate in causa, e quali forme di azione appaiono ora ovvie a tutti.”

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fuoco e ghiaccio: lezioni dalla battaglia di Los Angeles

Traduciamo questo articolo anonimo dal sito ill will. Il testo è del 14 giugno, quindi scritto nei giorni caldi delle rivolte. Ci sembra importante cercare di seguire il dibattito interno al movimento che si sta dando negli Usa, per provare a restituire la complessità delle questioni che esso mette sul tappeto.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Costruita per Dominare

Pubblichiamo la traduzione del seguente articolo: Palantir sta progettando l’infrastruttura della repressione — e ci sta dicendo il perché. Una nuova campagna di reclutamento è apparsa nei campus delle università d’élite statunitensi nell’aprile scorso. In scuole come Cornell e UPenn, manifesti alle fermate degli autobus, su uno sfondo nero austero, lanciavano un cupo avvertimento: “È […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA bombardano l’Iran, ogni maschera è caduta

Ieri notte gli USA hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, quello di Fordo, di Isfahan e di Natanz ufficializzando di fatto l’entrata in guerra al fianco di Israele.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Una resa dei conti coloniale: come la guerra di Israele contro l’Iran riapre vecchie ferite

Riprendiamo di seguito questo articolo di Soumaya Ghannoushi, apparso su Effimera. Condividiamo in gran parte quanto scritto nel testo e nell’introduzione di Effimera, ci teniamo a sottolineare per quanto riguarda il nostro punto di vista che sicuramente quello del multipolarismo rappresenta un orizzonte del desiderio tra le masse del sud del mondo (ed anche qui […]