InfoAut
Immagine di copertina per il post

Nasrallah avverte Israele: «Non riprovateci»

Il leader di Hezbollah, dopo l’agguato di mercoledì alle Fattorie di Shebaa (due soldati israeliani morti), annuncia che i suoi combattenti risponderanno colpo su colpo ad operazioni militari dello Stato ebraico in Libano e in Siria. Intanto il governo Netanyahu rilancia l’espansione delle colonie: 450 nuove case per settler in Cisgiordania

di Michele Giorgio

Roma, 31 gennaio 2015, Nena News«Non metteteci alla prova, non riprovateci». Non ha usato mezze parole il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, quando ieri, in diretta su buona parte delle tv libanesi, si è rivolto a Israele. Un discorso pronunciato dopo l’attacco compiuto mercoledì dal movimento sciita nei pressi delle Fattorie di Shebaa in cui due soldati israeliani sono stati uccisi per rappresaglia al raid aereo dello scorso 18 gennaio a Quneitra (Siria), a ridosso delle Alture del Golan, costato la vita a sei ufficiali di Hezbollah e a un generale iraniano. Raffiche di mitra, in segno di approvazione, hanno accompagnato per diversi minuti il discorso del capo di Hezbollah nei quartieri meridionali di Beirut. Israele, il 18 gennaio, attaccando in Siria riteneva di aver inferto un duro colpo a Hezbollah e all’Iran alleato del movimento sciita e di Damasco, e di aver umiliato Nasrallah. Al contrario ieri il leader sciita è apparso determinato e di buon umore. La rappresaglia portata a termine mercoledì dai suoi combattenti, dal territorio libanese in aperta sfida a Israele – che non ha reagito o almeno non lo ha ancora fatto -, lo ha spinto ad essere sfrontato, a tratti arrogante nei confronti di Tel Aviv.

«Rendo omaggio ai combattenti che hanno compiuto l’operazione nelle Fattorie di Shebaa…(gli israeliani) avevano ucciso in pieno giorno (i nostri uomini), noi abbiamo uccisi (i soldati israeliani) in pieno giorno…Hanno colpito due dei nostri veicoli, abbiamo colpito due dei loro veicoli»., ha detto Nasrallah. «D’ora in poi – ha proseguito il leader sciita – ogni volta che un membro di Hezbollah sarà assassinato, riterremo Israele responsabile e ci riserveremo il diritto di rispondere in ogni luogo e in qualsiasi modo sceglieremo». «La resistenza (Hezbollah) – ha insistito Nasrallah – non si preoccupa più delle regole d’ingaggio e non le riconoscerà nell’affrontare il nemico…Quneitra e Shebaa – ha aggiunto – sono nuove tappe nella lotta infinita contro l’entità sionista (Israele). È nostro diritto legittimo combattere l’aggressione, dove e quando può verificarsi».

Parole che non rappresentano la fine delle intese di cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele contenute nella risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che nel 2006 chiuse l’offensiva israeliana in Libano del sud. Pongono però sullo stesso piano possibili azioni militari israeliane in Libano e in Siria. «Se gli israeliani – ha aggiunto – pensano che la resistenza abbia timore della guerra, dico loro che non temiamo la guerra e non siamo riluttanti a impegnarci in essa, se ci viene imposto». Nasrallah ha inserito le operazioni armate del suo movimento nel quadro della strategia di difesa del Libano da ogni minaccia, allo scopo di smentire chi lo accusa di mettere a rischio la sicurezza del Paese dei Cedri impegnando migliaia di combattenti sciiti nella guerra civile in Siria e attaccando Israele. Ha perciò reso omaggio agli otto soldati libanesi uccisi durante i recenti scontri con miliziani dell’Isis, nei pressi di Ras Baalbek, la scorsa settimana, paragonando la minaccia jihadista a quella israeliana. Nel suo discorso Nasrallah ha fatto numerosi riferimenti alla Palestina denunciando lo scarso peso della Lega Araba nella questione palestinese. La Lega Araba, ha notato, «non è assente…non esiste affatto».

Proprio ieri dopo un breve periodo di stasi, Israele ha rilanciato l’espansione delle colonie nei Territori palestinesi occupati, annunciando la costruzione di 450 nuove case per settler in Cisgiordania: Kiryat Araba (102 alloggi), Adam (114), Elkana (156), Alfei Menashe (78). I piani edilizi inclusono anche le colonie di Maale Adumim (nella zona strategica E1) e di Emmanuel, dove saranno costruiti un albergo ed uffici vari. Inoltre nella colonia di Gilo a Gerusalemme Est sono in fase iniziale di progettazione altri 93 alloggi. Da Ramallah il negoziatore capo dell’Olp Saeb Erekat ha esortato la comunità internazionale a riconoscere lo Stato di Palestina come risposta all’annuncio di Israele. Poi ha chiesto che siano boicottati «tutti i prodotti delle colonie e delle istituzioni legati direttamente o indirettamente all’occupazione israeliana e alle politiche di apartheid».

Fonte nena-news.it

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

hezbollahisraelenasrallah

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La vergognosa narrazione occidentale mostra nuovamente il significato di informazione di guerra

Venerdì 9 novembre i militari dell’IDF (ricordiamo che in Israele è presente la leva obbligatoria) e tifosi del Macabi Tel Aviv hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi dai balconi olandesi, insultato e aggredito persone e giornalisti, inneggiato alla morte degli arabi e dei bambini palestinesi per ore nel centro cittadino e fischiato il minuto di silenzio ai morti di Valencia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’esplosione delle spese militari italiane

Nel 2025 a 32 miliardi (di cui 13 per nuove armi).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appesi sulla facciata di Palazzo Madama: protesta di XR alla festa delle forze armate

Due persone si sono appese all’impalcatura di Palazzo Madama durante la Festa delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, srotolando uno striscione con scritto “Onorano guerre, distruggono terre”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Analisi del Genocidio

L’ultimo Rapporto delle Nazioni Unite racconta i progressi di Israele nella sua Campagna Genocida a Gaza. Israele è intenzionato, si legge, a espellere i palestinesi, ricolonizzare Gaza e sferrare un attacco decisivo contro la Cisgiordania. Fonte: English version Di Chris Hedges – 30 ottobre 2024 Un Rapporto delle Nazioni Unite, pubblicato lunedì, espone in dettaglio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il genocidio a Gaza e le elezioni USA

Gli ambienti a sinistra del Partito Democratico negli USA stanno affrontando un profondo dibattito con al centro la questione palestinese.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Leonardo occupata: costruire una prassi per boicottare la guerra

L’Intifada ha annunciato sin dall’inizio dell’anno accademico l’intenzione di proseguire con l’azione di boicottaggio contro Israele e i suoi alleati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I giornalisti israeliani si uniscono al Genocidio trasmesso in diretta

Un noto giornalista israeliano ha recentemente fatto saltare in aria una casa in Libano come parte di un servizio giornalistico mentre era al seguito dell’esercito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Prof Chambers: “Israele vuole la pulizia etnica. I genocidi del colonialismo occidentale”

Il sionismo persegue la pulizia etnica con una politica colonialista e anche sui temi del genocidio, dell’unicità della Shoah, bisogna permettere che altre voci possano partecipare, senza far dominare il discorso dal punto di vista unico, egemonico e occidentale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Centro addestrativo per i piloti di elicotteri da guerra in Liguria.

Sorgerà in Liguria un grande centro di formazione ed addestramento dei piloti di elicottero delle forze armate italiane e straniere; la realizzazione sarà affidata ad un’azienda leader del complesso militare-industriale di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: i portuali bloccano un container di munizioni per Israele

Decine di membri del sindacato greco dei lavoratori portuali PAME (Front Militant de Tous les Travailleurs) hanno bloccato il carico di un container di munizioni destinato a Israele per protestare contro la guerra a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vice-capo di Hezbollah afferma che esiste ora una “nuova equazione” nella lotta contro Israele

In un recente discorso televisivo, il vicesegretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo di resistenza libanese si è completamente ripreso dai recenti colpi e sta operando sotto una “nuova equazione” volta a intensificare i suoi attacchi contro lo Stato di occupazione israeliano.