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Nuovi attacchi dell’Akp. Il Pkk blocca i preparativi del congresso per la pace.

Il membro del Comitato Esecutivo del PKK Duran Kalkan ha parlato con Ersin Çelik nel programma dello Spazio Politico in onda su MED NÛÇE, e ha rilasciato dichiarazioni importanti. La prima parte dell’intervista è stata tradotta in inglese come segue.

“Abbiamo interrotto i nostri seri sforzi per organizzare un congresso a causa di Tayyip Erdoğan e delle posizioni di anti-democratizzazione e anti-pace dell’AKP, che impediscono lo sviluppo del processo di negoziazione,” ha dichiarato Kalkan, sottolineando che non organizzeranno il congresso o avranno tali discussioni.

L’ordine del giorno è fitto e le imminenti elezioni in Turchia sono in primo piano in questo ordine del giorno, ma ci sono anche i dibattiti sul processo di pace. Recentemente, l’AKP ha utilizzato politiche e dichiarazioni aggressive, in particolare prendendo di mira lo spazio della politica democratica, ma ci sono state anche altre discussioni. C’è un tavolo delle trattative? Il PKK organizzerà il congresso? Queste sono alcune delle domande senza risposta. Come valuta il processo e gli sviluppi che stiamo vivendo?

Sì, stiamo attraversando un periodo importante con sviluppi critici dal punto di vista politico e militare e i dibattiti. Il comitato di Imrali dell’HDP ha fatto alcune dichiarazioni positive al riguardo. Avevano la responsabilità di informare il pubblico, abbiamo la responsabilità di informare i popoli curdo e turco. Hanno fatto una dichiarazione importante e rispettato le loro responsabilità. Ciò è particolarmente importante perché l’AKP ha avviato manipolazioni e altre iniziative pericolose.

Il Comitato Esecutivo del PKK si è riunito nei mesi di maggio nei giorni del 5-6-7, e abbiamo valutato questi sviluppi, i dibattiti e le prossime elezioni come amministrazione del partito. I nostri amministratori informeranno il pubblico circa i diversi dettagli politici e militari delle nostre valutazioni nei prossimi giorni. Tuttavia, penso che sarà utile ora informare brevemente il pubblico sulle nostre considerazioni e la posizione generale del PKK.

‘L’INIZIO DI UN NUOVO PROCESSO’

Siamo all’inizio di un nuovo processo, e questo è ciò che intendiamo: attraverso le recenti modifiche di legge, il governo ci raggruppa all’interno della struttura parallela, al fine di avviare una nuova ondata di attacchi. Interpretiamo le osservazioni di Tayyip Erdogan in questo contesto e crediamo che tali attacchi saranno intensificati sia prima sia dopo le elezioni. Dal Newroz, la macchina della propaganda e la guerra psicologica contro i nostri popoli, si sono intensificate. C’è anche il terrorismo poliziesco. 40-50 uffici dell’HDP sono stati attaccati, bombardati e distrutti. Le attività dell’HDP non sono ammesse, anche le manifestazioni sono vietate. E’ come se le operazioni del 2009 di genocidio politico fossero ricominciate. Ci sono anche gli attacchi pianificati e attuati dal Personale Generale Turco. C’è un doversi confrontare con i militari quasi ogni giorno e il movimento militare è aumentato in tutto il Kurdistan settentrionale. Sono impegnati in operazioni e iniziative provocatorie. Bombardano le Aree di Media Difesa controllate dalla guerriglia con i cannoni e hanno aumentato l’uso di aeroplani di perlustrazione. L’AKP sta da una parte attuando una guerra, e dall’altra si sta preparando per una guerra addirittura maggiore. Vediamo tutti questi sviluppi come degli sforzi per garantire la rielezione dell’AKP.

Quando si dice “l’HDP usa le armi per ottenere voti”, stanno proiettando la loro situazione su di noi. L’AKP adopera minacce, intimidazioni e le attività militari dell’esercito e della polizia per ottenere voti. Questo è il motivo per cui le manifestazioni dell’HDP sono vietate e gli uffici vengono distrutti. L’aumento delle attività militari mirano ad intimidire il popolo kurdo in modo che non voti per l’HDP. Pertanto proiettano la loro situazione su di noi. E’ l’AKP che usa l’esercito e la polizia per ottenere voti il 7 giugno.

Questa non è solo un’iniziativa orientata alle elezioni, questa è l’alba di un nuovo attacco e l’inizio di un concetto di guerra totale. Tayyip Erdoğan ha ordinato e lo Stato ha deciso di interrompere il processo di risoluzione. Una nuova fase di attacchi è iniziata. Il popolo kurdo, il Movimento di Liberazione curda e la democrazia turca, si trovano di fronte a una nuova ondata di attacchi di stato organizzati dall’AKP. Noi crediamo che tutto questo aumenterà dopo le elezioni. Il vecchio processo è morto. Non si può più parlare di un processo di soluzione in questa fase. Le dichiarazioni rare dell’AKP sul processo di soluzione sono sicuramente false.

‘L’AKP e l’esercito turco hanno terminato il cessate il fuoco’

Come amministrazione del partito abbiamo fatto la seguente valutazione: l’AKP e l’esercito turco hanno, tramite attacchi militari e di polizia e attività militari, portato alla fine del cessate il fuoco che noi avevamo dichiarato dopo il Newroz del 2013. L’opinione pubblica dovrebbe rendersi conto che se non ci sono scontri in atto, è perché noi non vogliamo conflitti. E’ il PKK, non l’AKP, che sta garantendo che non abbia luogo alcun conflitto, ma questo non può andare avanti per sempre.

Deve essere chiaro che l’AKP ha concluso il cessate il fuoco. Invitiamo pertanto tutti in Turchia a prendere posizione contro l’AKP e assumersi la titolarità del cessate il fuoco e della situazione senza conflitti. Ci dovrebbe essere un’opposizione al terrorismo della polizia e alle operazioni militari dell’AKP. Se ciò non avviene un nuovo periodo di conflitti avrà inizio. E poi nessuno dica: “il PKK ha iniziato,” o “il PKK sta facendo questo o quello.” Stiamo dando un avvertimento e invitando il pubblico a prendere la titolarità del processo.

‘Al fine di sbarazzarsi dell’AKP sostenete l’HDP’

L’unico modo per garantire che l’AKP non vinca alle elezioni è quello di sostenere l’HDP. Il CHP e l’MHP non possono fare niente. Quando si tratta della questione curda l’AKP, il CHP e l’MHP hanno lo stesso nazionalismo. L’unica forza alternativa è l’HDP, che ha costruito una coalizione significativa.

Un’altra dimensione importante è la ‘dichiarazione di intenti’ trasmessaci dal Leader Apo il 28 febbraio, quando ha detto che se i dieci punti elencati fossero presi come base per i negoziati, e se fosse raggiunto un accordo, il PKK avrebbe tenuto un congresso in aprile e dichiarato la fine della lotta armata di 30 anni. Naturalmente, ci sono delle condizioni, come la creazione di organismi per sovrintendere ai negoziati, una delegazione di monitoraggio e un processo di negoziazione che dovrebbe redigere una nuova costituzione per la democratizzazione della Turchia.

‘Erdoğan e il governo dell’AKP hanno distrutto il processo di risoluzione’

La dichiarazione del 28 febbraio a Palazzo Dolmabahçe era importante. E’ stata seguita dal manifesto democratico annunciato ad Amed, una dichiarazione di intenti, per cui abbiamo iniziato i preparativi per un congresso. Tuttavia, gli sviluppi dell’AKP, ed in particolare le dichiarazioni del presidente Erdogan, le quali respingono la dichiarazione di Dolmabahçe, con ad esempio: “La questione curda non esiste,” hanno mandato all’aria il processo. Tayyip Erdoğan e il governo dell’AKP hanno distrutto il processo.

Il PKK ha bloccato i preparativi del congresso

Come amministrazione del partito abbiamo valutato la situazione e deciso di interrompere il lavoro sul congresso. L’opinione pubblica dovrebbe rendersi conto che nelle attuali circostanze un congresso non può avvenire e tali decisioni non possono essere prese. Siamo rimasti fedeli al lavoro del Leader Apo e lo sostentiamo, ma la posizione dell’AKP ha portato il tutto ad una conclusione.

da Uiki Onlus

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