InfoAut
Immagine di copertina per il post

OpIsrael 2.0. Attaccati centinaia di siti israeliani

Attacchi Ddos, leaks di informazioni segrete e violazione di migliaia di account Facebook sionisti. Anonymous risponde così alla  violazione della tregua da parte di Israele dopo che in settimana Gaza è stata bombardata dagli F-16 israeliani.

 

 «Oggi è il primo giorno in cui molte cose cominceranno a cambiare. In un modo o nell’altro». È questo il messaggio (lanciato dall’account Twitter @Op_Israel) che ha dato via al walzer di tango down a cui sono stati sottoposti diversi network militari ed istituzionali di Tel Aviv. Un volume di fuoco intensissimo che fino a questo momento ha investito una quantità imprecisata di obiettivi: alcune fonti in rete parlano di 1300 siti defacciati. Altre, più caute, riportano numeri più bassi ma ugualmente significativi: sono almeno un centinaio, tra agenzie governative, banche e forze armate, i server finiti nel mirino. La lista degli obbiettivi è lunga: fra questi la Knesset, l’home page del primo ministro, quella della polizia  e del ministero delle infrastrutture nazionali.  Ma il vero piatto forte è un altro ovvero i 19000 account Facebook israeliani di cui le crew di hacker, almeno una ventina quelle coinvolte, hanno preso possesso: una ritorsione messa in atto come risposta alla recente chiusura di diversi profili di attivisti filo-palestinesi. Sono stati inoltre divulgati diversi leaks ottenuti in seguito a delle azioni di hacking: una di queste è quella del Latin Hack Team che ha violato i database del sito israelmilitary.com, il sito ufficiale di forniture militari dell’Israel Defence Force. Come risultato sono finiti on-line centinaia di numeri di carte di credito appartenenti a membri dell’esercito israeliano ed alcuni documenti secretati (la cui attendibilità non è però al momento dimostrata).

 L’account Twitter @Op_Israel è in continuo aggiornamento e si contano a decine i comunicati di rivendicazione che accompagnano ognuna di queste singole azioni. Il primo ad essere reso disponibile on-line è arrivato in forma di video: una press-release caricata su Youtube dove Anonymous ha spiegato le ragioni per cui ha interrotto la tregua, siglata il 21 novembre 2012 al termine dell’aggressione israeliana a Gaza (tregua a cui il network di hacktivisti si era fino a questo momento ufficialmente uniformato). Nel video si afferma che le ostilità nei confronti dello spazio digitale israeliano sono riprese a causa dell’atteggiamento di Tel Aviv verso il popolo palestinese: tra i motivi scatenanti, oltre alla violazione del cessate il fuoco di mercoledì notte (quando Gaza era stata nuovamente colpita dalle bombe degli F-16 con la stella di David), nel comunicato vengono citati anche le torture ed i maltrattamenti imposti ai prigionieri palestinesi nelle carceri sioniste, l’embargo su Gaza ed il moltiplicarsi degli insediamenti dei coloni nella West Bank.

 Questa prima fase di #OpIsrael 2.0, forse perché annunciata con largo anticipo, non ha però colto del tutto impreparati gli amministratori dei network governativi e militari israeliani i quali, pur limitandosi ad un atteggiamento di difesa passiva, sono riusciti a contenere i danni. In alcuni casi infatti i siti istituzionali colpiti sono stati ripristinati in pochi minuti. È ancora presto dunque per dire quale sarà il risultato di questa partita.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

anonymousisraeleopisraelpalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Breaking the Wall Conference for Palestine – Convegno per la Palestina

Giovedì 29/05 – Venerdì 30/05, Polo Carmignani, Università di Pisa

In una fase storica di mobilitazione bellica globale, di intensificazione del genocidio in Palestina, di sollevazione di milioni di persone in solidarietà con il popolo palestinese, le università e la produzione della conoscenza sono diventati un terreno di scontro e di cambiamento.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il posto di Hamas (e di chi chi seguirà o precede) in Palestina

Qualche precisazione sul ruolo del movimento, all’interno di una più ampia cornice di lotta anticoloniale di Lorenzo Forlani, da lorenzoforlani.substack.com Mi sembra sia arrivato il momento, o forse non ha mai smesso di esserlo. Vogliamo parlare di Hamas? E parliamo di Hamas, una volta per tutte, tentando di scrollarci di dosso paranoie, tensioni mai sopite, […]