InfoAut
Immagine di copertina per il post

“Patria, Onore e Tricolore”. A lezione con i veterani combattenti nelle scuole del Piemonte

Veterani combattenti nelle scuole del Piemonte con i soldi della Regione e la benedizione di Crosetto

di Antonio Mazzeo, da Osservatorio Repressione

Veterani delle forze armate a disquisire di Patria, Onore e Tricolore nelle scuole del Piemonte con il contributo economico della Regione e la benedizione del ministero della Difesa. “Il Piemonte finanzia un progetto delle Associazioni d’Arma che porta militari nelle scuole a parlare di istituzioni, di democrazia, di patria, attraverso la storia della Forze Armate”, annuncia con un tweet il ministro Guido Crosetto. “A chi attacca parlando di spot elettorale, voglio ricordare che le Forze Armate sono di tutti”.

Il progetto in questione che ha destato più di una perplessità anche tra i leader piemontesi del Pd ha il nome di Patres. Storia e Memoria: a promuoverlo negli istituti scolastici la sezione di Torino dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia (Anarti), in collaborazione con la Federazione delle Associazioni d’Arma della Repubblica italiana (Assoarma).

“Questa iniziativa è realizzata con il contributo della Regione Piemonte nell’ambito del Progetto Invecchiamento Attivo”, spiega l’assessore Maurizio Marrone (già capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune ed ex consigliere di Alleanza Nazionale), deleghe alle Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria, Emigrazione, Cooperazione decentrata internazionale, Opere post-olimpiche, ecc. ecc.. “L’interruzione del servizio militare rischia di privare le nuove generazioni di un patrimonio ideale, ma finalmente grazie al progetto Patres la storia e l’orgoglio delle nostre Forze Armate entreranno nelle scuole piemontesi a diretto contatto con studenti e studentesse: un filo tricolore che si riannoda. Saranno realizzati incontri didattico-culturali con gli studenti delle scuole, ma anche mostre, conferenze, visite a musei, sempre nell’ottica di trasmettere i principi, i valori ed i simboli della Patria, quali la Bandiera, l’Inno Nazionale, la Storia d’Italia attraverso le sue Forze Armate ed i Corpi Armati dello Stato, i doveri verso la Costituzione, il Sacrificio dei Caduti”.

A condire il minestrone dei principi “educativi” nostalgico-retorici contribuisce la sezione provinciale Anarti di Torino. “Il progetto Patres. Storia e Memoria è ideato e costruito per promuovere un ruolo attivo dei nostri Soci ultrasessantacinquenni nella organizzazione di attività culturali legate alla valorizzazione della memoria nazionale e piemontese rivolta alle giovani generazioni”, scrive l’associazione degli Artiglieri. “In tale contesto si intende coinvolgere i giovani nella ricerca dei valori dei simboli patri italiani che identificano univocamente l’Italia riflettendone la storia e la cultura, ponendo in essere specifiche attività a partire dall’ultimo trimestre del 2023 e nel periodo gennaio-settembre 2024. Ciò anche nella considerazione che, nel corso di eventi connessi con aspetti storico-culturali del nostro Paese nonché con la memoria tramandata dai nostri Padri circa i valori di riferimento alla nostra Costituzione, Carta Fondamentale della Patria, si è notata la mancata partecipazione da parte di giovani”.

Il progetto delle associazioni dei veterani combattenti è stato presentato in piazza Castello durante le celebrazioni del 4 novembre, alla presenza delle autorità civili, militare e religiose di Torino e di una folta delegazione di docenti e studenti del Collegio San Giuseppe, scuola di “ispirazione cattolica” dell’infanzia, primaria, secondaria di 1° grado e liceo scientifico. A conclusione della cerimonia si è tenuto un incontro nel teatro dell’Istituto dal tema Caduti per la Patria, Fiore all’occhiello degli italiani, promosso ancora dalle associazioni combattentistiche e “volto a fornire utili e concreti elementi di informazione circa la figura del Milite Ignoto”. “E’ stato anche illustrato il progetto di adozione del fiore Myosotis – Non ti scordar di me, quale simbolo di tutti i Caduti per la Patria”, spiega la sezione torinese di Anarti. “Il fiore all’occhiello quale simbolo dei Caduti per la Patria è già in uso in molti paesi europei, tra cui Francia e Gran Bretagna, ed ora, proprio dal Piemonte verrà promosso come simbolo anche in tutta Italia”.

La Federazione delle Associazioni d’Arma della Repubblica italiana (Assoarma), partner del progetto Patres. Storia e Memoria è presieduta dal generale di Corpo d’Armata (in congedo) Mario Buscemi, già Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, Comandante del Contingente militare nel Kurdistan iracheno nel 1991 (Operazione Airone) e pure coordinatore degli interventi delle forze armate in Somalia, Mozambico e Albania. Del generale Buscemi si ricorda un suo recente intervento sulle pagine di Rivista Militare, periodico dell’Esercito italiano (in https://www.assoarmanazionale.it/attachments/article/46/spunti%20di%20riiflessione.pdf). Particolarmente indignato per l’archiviazione di un procedimento penale contro un gruppo di femministe ree di “essersi fatte fotografare con le vesti alzate, senza indumenti intimi e con le pudenda ben esposte, in presenza di un ragazzino” (l’8 marzo 2017 davanti al Vittoriano a Roma), il presidente di Assoarma lamentava il differente trattamento che invece sarebbe stato riservato agli appartenenti delle forze armate coinvolti in procedimenti giudiziari. Tra gli esempi citati, la tragedia del DC9 di Ustica (Nel dubbio i media e tutta l’intellighenzia avvalorano con assoluta certezza l’ipotesi missile, per personali interessi e di conseguenza per colpire le gerarchie militari e le Istituzioni che esprimono); i crimini militari contro la popolazione somala durante l’operazione Restore Hope del 1992-93 (la più difficile missione del dopoguerra …. viene artificiosamente trasformata in una vicenda scandalosa che la stampa sintetizza con il ripetuto riferimento alle “malefatte della Somalia”); la strage di Nassiryia in Iraq nel 2003 (il tragico attentato terroristico che ha provocato la perdita di tanti militari, si risolve nella condanna di un generale, colpevole in sede civile dopo la piena assoluzione in sede penale, di non aver svolto “con perizia” l’azione di controllo sull’effettiva attuazione degli ordini che lui stesso aveva impartito, con una valutazione del tutto gratuita ed estremamente soggettiva); l’omicidio di Stefano Cucchi, il caso Cerciello, ecc. (fatti riprovevoli che scatenano l’indignazione della stampa e dei media in generale, rifiutando il concetto di “mele marce” e cercando di estendere di fatto a tutta la compagine militare dei Carabinieri la responsabilità dell’accaduto).

Così il generale Mario Buscemi si faceva latore “di talune esigenze che dovrebbero essere prese in esame e doverosamente risolte per tutelare l’azione dei comandanti a tutti i livelli”. Quali? “Ci si riferisce soprattutto ad una certa forma di scudo giuridico da attribuire ai comandanti impegnati in situazioni operative particolarmente delicate”, spiegava Buscemi. “Il conseguente possibile verificarsi di eventi negativi, ivi compresa la perdita di vite umane, non può chiaramente essere attribuito a colpa di chi ha preso le specifiche decisioni. Non si può infatti, senza tener conto della costante incertezza delle situazioni, ricorrere a procedimenti o giudizi sommari che talvolta sfiorano l’assurdo ma hanno facile successo sull’opinione pubblica o su chi può essere interessato a ricevere ipotetici risarcimenti per il danno subito”.

“Un’altra forma di doverosa tutela dell’operato dei comandanti dovrebbe riguardare il sostegno economico da fornire all’interessato per ottenere una difesa efficiente o per i risarcimenti da elargire in caso di riconosciuta responsabilità non dolosa nell’esercizio delle funzioni cui era stato chiamato”, concludeva il presidente di Assoarma. “Nella fattispecie di Nassirya, il comandante è stato condannato al pagamento di risarcimenti dell’ordine di molti milioni di euro che non potranno mai essere coperti con le risorse economiche di un normale pensionato statale. Si sarà così infangata l’immagine di un validissimo ufficiale generale, come unanimemente riconosciuto, senza ottenere alcun vantaggio pratico a favore di chi lo aveva accusato…”.

Messaggi precisi per insegnanti, studenti e genitori piemontesi: i veterani a scuola interpreteranno la Costituzione a modo e interesse loro.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

militarizzazionepiemontescuola

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Jatevenne! A Napoli corteo contro la Nato.

Ieri, 27 maggio, nelle strade di Napoli un corteo di un migliaio di persone ha sfilato contro la presenza del summit NATO sulla sicurezza nel mediterraneo.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La guerra affonda radici sui territori: alcuni spunti dall’incontro “Addio alle armi” organizzato a Biella 

L’incontro organizzato a Biella dal comitato locale Basta Guerre a cui collaborano diverse associazioni e formazioni politiche del territorio ha intrecciato il tema della guerra alla questione della transizione ecologica e digitale, alla militarizzazione in ambiti naturalistici, alla scuola e alla formazione, lanciando così degli spunti fondamentali nel costruire un punto di vista complessivo sull’oggi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Asse Carisio-Santhià, la zona di sacrificio piemontese per realizzare la transizione energetica.

Asse Carisio-Santhià, la zona di sacrificio piemontese, con la Valledora, per realizzare la transizione energetica: da area a vocazione agricola e produzioni di pregio a distesa di cave, discariche, impianti per l’economia circolare, un termovalorizzatore e, in ultimo, impianti agrivoltaici. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop al riarmo, contro il Partito della Guerra. Organizziamoci verso e oltre il primo maggio

Le parole d’ordine uscite dall’assemblea per la costruzione dello spezzone del primo maggio torinese parlano chiaro: organizzarsi per stoppare il riarmo generale, contrastare il partito della guerra

Immagine di copertina per il post
Confluenza

“Se non trova ostacoli il capitale si prende tutto”: rilancio e progettualità dal convegno di Livorno. A metà settembre il prossimo appuntamento. 

Di seguito una sintesi di quanto uscito dalle due ricche giornate di convegno nazionale No alla Servitù energetica tenutosi a Livorno il 29 e 30 marzo scorsi. Prossimo appuntamento a metà settembre!