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Più di 16 mila persone per la commemorazione dello sgombero del Politecnico di Atene

Pur essendo una commemorazione, lo sguardo era rivolto più al presente che al passato: la situazione attuale della Grecia si discosta di poco da quella degli anni ’60-70. Cinquant’anni fa la Grecia era governata da un regime dittatoriale fascista, apertamente sostenuto dal governo di Washington. Oggi, nonostante le promesse ottimistiche di ripresa da parte del governo, la popolazione greca vive una quotidianità inammissibile fatta di sole misure d’austerity, resa tale dai diktat della Troika. L’Unione europea, insieme alla BCE e al FMI, non vengono affatto individuati come dei salvatori, ma al contrario come coloro che hanno messo il paese in ginocchio. Il paragone agli Stati Uniti che 40 anni fa hanno appoggiato la dittatura in nome della stabilità della NATO viene spontaneo e colpisce ancora di più l’attualità della rivendicazione gridata nel 1973 “pane, educazione, libertà”, visto che all’inizio di quest’anno accademico 8 università hanno chiuso i battenti. Il corteo ha scandito cori come “UE, BCE, FMI fuori” “Fascismo mai più!” lungo tutto il percorso. Le forze dell’ordine hanno completamente blindato la zona dell’ambasciata americana, rendendone impossibile il raggiungimento. Come se ciò non bastasse, a conclusione del corteo la polizia ha caricato e arrestato persone nel quartiere di Exarchia. Secondo testimoni oculari, un agente ha gridato ” Sangue, onore, Alba dorata!” Dunque cosa è cambiato dopo 40 anni?

I cortei si sono svolti anche in altre città come Salonicco, Patrasso, in quest’ultima città i manifestanti hanno lanciato pietre contro i locali di Alba Dorata. Ovviamente la polizia, schierata a difesa del covo dei fascisti, ha immediatamente lanciato gas lacrimogeni per allontanare la folla.

 

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