Rafah: attacco di Israele, gli USA mandano un segnale forte.
In questi giorni la notizia dell’attacco a Rafah da parte di Israele nonostante Hamas avesse accettato l’accordo di tregua ha scatenato moltissime reazioni a livello globale, sia dal punto di vista degli Stati coinvolti in questa guerra genocida sia da parte delle attivazioni e mobilitazioni che chiedono il cessate il fuoco.
Di particolare peso le dichiarazioni del presidente degli USA, sotto campagna elettorale, Joe Biden che ha raffreddato i suoi rapporti con Israele scegliendo di non finanziare più l’invio di armi in quanto queste saranno bloccate in caso di invasione di Rafah a fronte del fatto che non esista un piano per garantire lo sfollamento di un milione e mezzo di persone costrette al valico.
La svolta del presidente Usa è stata diffusa da un’intervista alla Cnn, durante la quale ha ammesso anche che “civili sono stati uccisi a Gaza” come conseguenza delle bombe fornite dagli Usa e “altri modi in cui” gli israeliani “attaccano i centri abitati”.
In collegamento con Christian Elia giornalista che da tempo si occupa di Palestina e coautore con Francesca Albanese del libro J’accuse , affrontiamo gli aggiornamenti delle ultime ore, la situazione umanitaria e le conseguenze di questa mossa di Israele da un punto di vista di tenuta interna e delle reazioni geopolitiche.
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.