InfoAut
Immagine di copertina per il post

Rafah: le trattative tra Israele e Hamas e il sostegno (apparentemente) in bilico degli Stati Uniti.

Un approfondimento con Eliana Riva, caporedattrice di Pagine Esteri, sullo stato delle trattative in corso al momento al Cairo tra la resistenza palestinese e Israele, un piano complesso che ha visto la delegazione palestinese accettare una bozza di accordo presentata dai mediatori israeliani ma che si è successivamente incagliato sulla questione di un cessate-il-fuoco definitivo, rifiutato dal gabinetto di guerra israeliano.

La risposta del governo israeliano all’apertura di uno spiraglio nelle trattative è stata aumentare la pressione sulla Striscia con l’inizio dell’annunciata operazione di terra contro Rafah, ultima zona della Striscia dove ancora funzionano alcuni servizi di base ed in cui si sono rifugiati quasi 1,500,000 palestinesi. Solo apparentemente un controsenso, la decisione è indicativa del vero obiettivo sionista, quello di rendere totalmente inabitabile la Striscia e devastarne le infrastrutture per impedire il più a lungo possibile la ricostruzione, a fronte invece dell’obiettivo dichiarato, ormai giudicato assolutamente inverosimile, di una completa distruzione di Hamas.

L’operazione militare contro Rafah, allo stesso tempo, mette – per lo meno all’apparenza – in rotta di collisione il progetto israeliano con gli Stati Uniti. Per quanto ancora solido e di lungo corso sia il sostegno USA a Tel Aviv, alcune dichiarazioni dell’establishment americano – come il rifiuto, a parole, dell’invio di 3500 “bombe intelligenti” agli arsenali israeliani – sembrano voler aumentare la pressione su Israele per evitare, o quantomeno limitare, una operazione militare che si annuncia lunga e devastante.

Sulla scelta di una maggiore rigidità, almeno apparente, di Biden di fronte al proseguire della volontà genocida del governo israeliano influiscono sicuramente le mobilitazioni senza precedenti in corso in queste settimane nei campus statunitensi e la campagna elettorale per le elezioni di novembre, a cui l’amministrazione democratica vorrebbe arrivare con la fine della guerra ed il congelamento, almeno temporaneo, della “questione palestinese”.

da Radio Blackout

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

accordiBIDENguerraisraelepalestinarafahUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La guerra su Gaza ha privato 800 mila studenti del “diritto all’istruzione”, afferma l’Ufficio dei media di Gaza

Gaza. Almeno 800 mila studenti sono stati privati dell’istruzione a causa del protrarsi dell’offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza, durata mesi, ha dichiarato sabato l’Ufficio dei media di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Senza acqua né cibo e in “condizioni inumane”, così sono stati i giorni in prigione per aver marciato contro la Legge Basi

Sofía Ottogalli si sente una perseguitata politica. Lei, insieme ad altre 32 persone, è stata detenuta la settimana scorsa mentre protestava al Congresso contro la Legge Basi che è promossa dal Governo di Javier Milei.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sapienza per la Palestina: la Rettrice scrive la mobilitazione risponde.

Qualche giorno fa la rettrice Antonella Polimeni ha mandato una mail a tutt* gli/le student* della Sapienza per condannare la tendopoli che si è tenuta al pratone e l’occupazione della facoltà di lettere. Com’è noto entrambe queste iniziative sono avvenute in solidarietà con il popolo palestinese. Riportiamo sia la mail della rettrice Polimeni sia tre […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Il pubblico ministero accusa gli arrestati di “possibile sedizione contro l’ordine istituzionale” e sollecita la “prigione preventiva”

Oggi in una conferenza stampa la ministra della Sicurezza ha detto che “il colpo di stato moderno è il tentativo di rendere vano il funzionamento delle istituzioni democratiche”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele affonda lentamente nella crisi istituzionale

In pochi giorni abbiamo assistito ad un botta e risposta tra esercito e governo israeliano sulle pause tattiche. Oggi Netanyahu ha annunciato lo scioglimento del gabinetto di guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dentro e fuori il G7. Il bilancio del contro-vertice e l’esito (debole) del documento finale

Si è chiuso il meeting in Puglia del G7 presso il resort di lusso di Borgo Ignazia, alla presenza delle elitè mondiali: al tavolo i leader di Italia (che l’ha presieduto), Francia, Germania, Stati Uniti, Giappone, Canada e Gran Bretagna.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

G7: al via il summit nel brindisino. Diversi gli appuntamenti per opporsi al vertice

Giovedì 13 giugno via al vertice G7, lo (stanco) rito dei cosiddetti Grandi del mondo, riuniti nel 2024 a Borgo Egnazia, in Puglia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele continua la guerra genocida: il cessate il fuoco rimane lontano

In questi giorni la guerra genocida protratta da Israele nei confronti della Striscia di Gaza non si arresta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Elezioni in Germania: un’analisi del voto

Gli esiti delle elezioni europee in Germania si iscrivono in una tendenza generale di un’Europa belligerante in crisi, aprono la via alle destre più estreme, cancellano le poche illusioni rimaste rispetto alla rappresentanza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I giovani in rivolta possono scrivere la storia!

Dopo un mese di mobilitazione dell’Intifada studentesca il Consiglio di Dipartimento di Cultura Politiche e Società chiede la sospensione di tutti gli accordi di collaborazione con lo Stato genocida di Israele e l’Università di Torino e di tutta Italia, chiedendo al Rettore di UniTo Stefano Geuna di portare la mozione alla CRUI, Conferenza dei Rettori delle Università di Italia.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera di Luigi dal carcere: “Lottare per un mondo senza colonizzatori e sfruttatori”

Vi scrivo queste righe sull’onda del disgusto provocato dallo star seguendo la campagna mediatica delle ultime settimane sulle elezioni europee.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cosa è andato storto nel capitalismo?

Questa è una brutta notizia per Sharma, forte sostenitore del capitalismo. Cosa è andato storto?

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Mantenere il sangue freddo, rimanere strategici, definire gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, acquisire forza, puntare al 2027.

Abbiamo tradotto questo contributo di Houria Bouteldja apparso su QG Décolonial per continuare ad approfondire quanto sta accadendo in Francia in merito alla costituzione di un nuovo Fronte Popolare per le prossime elezioni.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Fasciarsi la testa. Appunti sulle elezioni europee

Tutte e tutti a fasciarsi la testa, adesso. Però siamo ancora vivi.